Arte minore, regno della fantasia di Liliana Madeo

Arte minore, regno della fantasia Dal Museo Poldi Pezzoli di Milano'alle mostre di Foligno, Ferrara, Udine e Venezia Arte minore, regno della fantasia ROMA — .C'è uno spazio nuovo, non certo prevalente, ma di una qualche consistenza che, nel quadro delle mostre In programma per la stagione 1985-86, si sono conquistati filoni e temi finora molto ignorati o trascurati: arti «minori», tecniche di restauro delle arti applicate, oggetti di cultura popolare, confronti interdisciplinari fra storia letteraria e storia delle arti visive, occasioni di conoscenza e riflessione su aspetti lontani della storia e del costume di una zona. La centralità della scena, anche per la prossima stagione, è occupata dai grandi protagonisti della storia dell'arte. L'«esposlzlonlte», secondo un termine coniato da Bernard Berenson, continua a produrre mostre improbabili, proposte inutili e affastellate, spreco di denaro, pericoloso vagare di opere. Ma, scorrendo il calendario dei prossimi appuntamenti, si possono cogliere fermenti nuovi, forse la speranza che non si vanno disperdendo la rampogna e le numerose sollecitazioni che da molti anni vengono da autorevoli critici e storici dell'arte. Il Museo Poldi Pezzoli di Milano espone 59 pezzi di arte applicata — orologi, armi antiche, smalti, merletti, vetri, ceramiche, porcellane, arazzi — e, insieme, la storia e 1 segreti degli interventi di restauro che sono stati compiuti su questi pezzi, con grande pazienza e ricorso alle moderne tecnologie, rimediando a buchi, muffe, strappi, lesioni, che 11 tempo, l'incuria e il disamore avevano prodotto. E' una delle occasioni per riportare l'attenzione su un settore della creatività artistica ingiustamente trascurato. E' un errore che solo in Italia si commette. Soltanto da noi, infatti, non esiste un vero e proprio museo delle arti decorative (per fare un solo esemplo, fra quelli esistenti all'estero, basta citare il bellissimo Victoria and Albert Museum di Londra). -Né in Italia questa materia è oggetto di insegnamento universitario. Né, fatta qualche rara eccezione, esistono da noi specialisti ed esperti riconosciuti come tali a livello Internazionale*. Una volta passata la discutibile separazione fra arti «maggiori» e arti «minori», la dispersione di opere importanti per la comprensione di un periodo o di un autore è diventata inarrestabile, 11 sussiego con cui 11 mondo accademico — tranne esigue minoranze — ha guardato a questi settori della cultura è diventato norma, e persino lo Stato si è adeguato: la legge non vieta l'esportazione di un mobile'di altissimo valore, mentre anche per un dipinto di secondarla importanza c'è tutela. Foligno invita a studiare 11 costume nel Seicento umbro, dalla materia prima fino alla bottega del sarto, attraverso il riferimento alla società nell'età barocca e l'immagine pittorica. Ferrara, dove Torquato Tasso spese in manicomio alcuni anni della sua vita, nel Castello Estense r - oglle quadri, disegni, bozzetti, che ci dicono come artisti di tutto il mondo, in epoche tanto diverse fra loro, hanno visto il Tasso, creato e alimentato il suo mito. Lucca, nel Museo di Villa Guinlgi, propone una novità: cerami¬ che lucchesi dei secoli XIXVI, una produzione che si ignorava esistesse e che scavi casuali hanno fatto scoprire. Palazzo Mocenlgo, a Venezia, offre una sfilata di abbigliamento maschile e femminile, infantile, religioso, orientale, dal XVI secolo al 1940: attraverso costumi, riviste, tessuti, stampe, figurini, indumenti particolari come 11 «cuoletto» maschile della fine del '500 e le «vela- de» goldoniane, preziosi esemplari di tessuti come 1 copti del '500 e 1 damaschi ottocenteschi, ecco la possibilità di ripercorrere secoli di imposizioni statuali, la guerra del merletto, alti e bassi dell'economia e della finanza. Dal fondo oscuro degli antichi monasteri alle opere di' raffinata cultura e di manualità minore che nei secoli hanno visto impegnati monaci e monache, vengono indicazioni raccolte in due mostre. Nel Chiostro della Basilica del Santo, a Padova, è stata allestita una rassegna di immaginette sacre, arte «povera» per la devozione popolare, realizzate a disegno, collage, ad ago, In carta traforata, con fiori di stoffa, fiori secchi, fiori dipinti. A Villa Manin di Passariano, in provincia di Udine, per 1 non addetti al lavori e per chi non ha accesso alle collezioni private, è possibile un incontro davvero straordinario: con 1 codici miniati provenienti dagli «scrlptorla» di Fulda, Reichenau, Gerusalemme, Avignone, e dalle varie «scuole» Italiane. Liliana Madeo

Persone citate: Albert Museum, Bernard Berenson, Manin, Pezzoli, Poldi, Torquato Tasso