Con Diana Ross il pop è già classico

Con Pigna Ross il pop è già classico La cantante stasera a Milano: per la prima volta si esibisce su un palcoscenico italiano Con Pigna Ross il pop è già classico H suo personaggio è formato da una sapiente mescolanza di generi - Una tournée ricca di ingredienti spettacolari e professionali MILANO — Dopo 11 concerto di alcuni giorni fa alla London Royal Albert Hall, 1 rotocalchi giovanili inglesi sono andati giù pesanti: *La carrellata di successi Motown è stata una vera porcheria, tirata proprio atti. Un Impaccio terribile, come vedere t propri genitori ballare ti twist alle nozze di un parente: E ancora: 'Disgustosa, stupida, rompiscatole, imbarazzante». Quest'ultimo è il critico del New Musical Express, che però poi aggiunge anche, estasiato: «Afa la sua presenza sulla scena è tale che si è felici di essere disgustati, e guardare tutti gli altri che non sanno dove guardare». Diana Ross — che stasera per la prima volta sarà, su un palcoscenico italiano, con un brevissimo collegamento anche per il Fantastico di Pippo Baudo — non è più una cantante per ragazzi malati di musica; lo sfarzo e lo scintillio dei costumi di Las Vegas sono diventati la sua divisa, ma con una classicità stilistica che sovrasta senza impacci la mattana delle mode sberlucclcantl del pop. E a' quarantini anni, con tre figlie già adolescenti e 55 longplaying portati tutti In cima all'hit parade, può ancora proporsi in modo credibile; con la sinuosità incantatrice e la grazia avvolgente d'una teen-ager in smania di successo. La storia della Ross, e 11 suo personaggio, 'sono fatti di quella calcolata mescolanza di generi che gli americani chiamano «crossover», come dire una storia intercategoriale, che incrocia trasversalmente 1 territori esclusivi delle varie forme musicali. Partita infatti una ventina d'anni fa dalla rivoluzione nera dello stile Motown, con le «Supremes», ormai da tempo si muove con grande controllo delle tecniche espressive negli spazi liberi e indistinti del pop d'atmosfera, un po' funky, un po' soul. ma anche tanto evergreen. Che Michael Jackson, il più gran «traditore» della pelle negra, la consideri la sua ma-' drina e il suo modello al punto da volerle anche somigliare fisicamente (come ha cercato di fare con Interventi di chirurgia estetica), è il segno più marcato di questa sfuggente Identità senza caratteri e senza nervi; e in un noióso gioco di specchi ora l'ultimo videoclip, Eaten alive, dove la Diana Ross da adescàtrice morbldona e sensualona si trasforma in un'autentica tigre mangiauomini, riprende con sfrontato esibizionismo il «coup de théatre» del celebre Thriller, dov'era Jackson a trasformarsi in lupo mannaro. Molti malati di musica nera, poi, non hanno proprio perdonato la preziosa colla¬ borazione che Diana Ross ha dato al lancio del primo disco di Jullo Igleslas, Ali of you, sul mercato degli Stati Uniti, vedendo in quel lavoro 11 tradimento ad una linea musicale assai lontana dalle sonorità mielose del tipico «amante latino». Ma certo anche lei ne ha avuto un tornaconto, con l'allargamento della sua audience nell'Europa mediterranea. Le strade del successo sono, alla fine, tutte giuste e sacrosante, e l'imbonimento, pur che funzioni, trae la sua legittimità dal numero del dischi venduti e dalla quantità di gente che va ad Impazzire al concerti. Dentro 'questa morale, la tournée che Diana Ross sta facendo In girò per 11 mondo è una di quelle che fanno cronaca viva, di buon spessore, ai'ingredlenti della spettacolarità e del professionismo più serio ci son tutti, e In un mondo musicale dove le mode di flato corto hanno spesso meriti ingiustificati, ritempra almeno lo spirito guardarsi lo show di una can tante che ha doti vocali e mezzi scenici di caratura preziosa. Come se un pezzo della vecchia Broadway del nostri miti consumati apparisse sul palco con lei, grazie a un col po di quella bacchetta che il Mago di Oz (il film dove Diana Ross fu buona attrice, qualche anno fa) usava per dar vita ai sogni e alle f anta sie colorate. Marinella Vcnegoni Barry Gibb, dei Bee Gees, con Michael Jackson e la Ross: insieme hanno lavorato all'lp «Eaten alive»

Luoghi citati: Bee, Europa, Jackson, Las Vegas, Milano, Stati Uniti