La bella abbandonata

La bella abbandonata Il caso irrisolto di villa Capriglio sulla strada del Pino La bella abbandonata Considerata un gioiello del^OO, fu acquistata nel '62 dal Comune - Di giunta in giunta, nessun provvedimento è stato preso, tranne quello di murare le porte contro i vandali - Persa un'offerta di acquisto - Affidato un progetto di ristrutturazione, ma guai è la destinazione? Villa Capriglio. Quella che, ai primi del '700, era descritta nei testi d'allora come una bella palazzina, con un interno di altissimo pregio, ora è un'occhiaia vuota, a un centinaio di metri da Villa Sassi, sulla strada del Traforo del Pino. Acquistata nel '62 dal Comune per 2S0 milioni, è stata devastata da ignoti predoni, deturpata da squadre di vandali. Solo da un anno le scorrerie notturne sono più difficili: dopo tante denunce, sono state murate quasi tutte le porte. Nella sostanza, quella di Villa Capriglio è una delle brutte storie fatte di belle Intenzioni e pochi atti concreti che esistono nella vita amministrativa di Torino. Eppure nell'83 la Villa avrebbe potuto trovare un'utilizzazione, non essere più un costo e anzi portare prestigio alla citta e denaro alle casse comunali. Esisteva infatti un'offerta d'acquisto (pare 10 miliardi) per insediare al Capriglio la sede europea della Scuola di Tecnologia americana di Pasadena. Ma quell'occasione è svanita nella bufera delle tangenti che, all'epoca, aveva investito Palazzo Civico. E cosi adesso lutto è fermo: che cosa fare della palazzina e quanti miliardi si dovranno spendere per fermare questa triste deriva? Quali prospettive ci sono perché la villa non faccia la fine del Palazzo degli Stemmi o del cinema Diana? Sabato 8 settembre '84, La Stampa scriveva: *Da vent'anni una villa comunale è lasciata in totale abbandono', sottolineando lo scandalo di fronte alla latitanza delle forze politiche. A oltre un anno, purtroppo, dobbiamo ripeterci. Come si è potuto verificare 11 «caso Capriglio»? L'assessore al Patrimonio, Porcellana, da poco più di un mese e mezzo in carica, è l'erede di questa brutta e imbarazzante storia. Ieri, su nostra sollecitazione, ha compiuto con il giornalista uh sopralluogo. 'Il Comune l'aveva acquistata dalla famiglia Cattaneo all'epoca della costruzione della strada per il Traforo — ricorda —. Insieme alla palazzina c'era un fabbricato rustico e un terreno-a bosco che in origine ammontava a 9 ettari e oggi i ridotto a circa 5 ettari: Negli anni poi la pratica è passata da una giunta all'altra senza che si prendessero provvedimenti determinati. E adesso? Risponde Porcellana: -Martedi prossitno passerà la delibera per l'aggiudicazione alla ditta Tarditi dei lavori di abbattimento del rustico per un costo di circa 8 milioni 400 mila lire: In passato c'era già stata una gara d'appalto. 'Ma l'azienda aveva preferita ritirarsi e il Comune aveva incamerato 145 mila lire di deposito: Per la villa invece tutto è rimasto quasi fermo. Addirittura non c'è stata reazione ad una pesante lettera del 2 ottobre '84 della Sovrintendenza ai Beni Ambientali che, dopo un controllo nel fabbricato, aveva parlato di •pessime condizioni' e •massacranti azioni vandaliche: C'è di più: solo 11 1° giugno di quest'anno è diventata esecutiva una delibera che affida all'arch. Fasana lo studio di un progetto di ristrutturazione. Ma il compito è talmente vago che il professionista ha chiesto, senza ottenere una risposta, di sapere quale sarà la destinazione fi¬ nale dell'immobile. -Questo resta — spiega l'assessore Porcellana — il nodo più delicato'. Dimenticanze, silenzi, temporeggiamenti punteggiano questa vicenda. Di mese in mese, diventa sempre più difficile uscire, in modo dignito¬ so e non oneroso, dalla spirale innescata con l'acquisto del 1962. E, nel gioco dell'or :■ delle alleanze politiche di giunta, pare quasi impossibile capire chi bisognerebbe ringraziare per questa sgradevole eredità. Adriano Proverà Dopo le incursioni di vandali, ecco come si presentano le eleganti sale della villa settecentesca

Persone citate: Adriano Proverà, Cattaneo, Fasana, Porcellana, Tarditi

Luoghi citati: Capriglio, Pasadena, Torino