Il dollaro in netto calo (1779) Nuovo vertice dei 5 Grandi?

Il dollaro in netto calo (1779) Nuovo vertice dei 5 Grandi? MERCATI SOTTO PRESSIONE, LIRA SALDA NELLO SME Il dollaro in netto calo (1779) Nuovo vertice dei 5 Grandi? ROMA — Il dollaro ha chiuso la settimana europea in forte ribasso con un fixing 'in Italia di 1779,45 lire, poco meno di venti punti sotto le 1799,125 di giovedì. Anche a Francoforte la chiusura è avvenuta in tono pesante per la divisa americana a quota 2,6349 marchi, con una perdita di tre pfennig rispetto ai 2,6648 del giorno avanti, senza interventi della Banca centrale tedesca. All'avvio, il biglietto verde aveva registrato quote anche più basse. Oli scambi sono avvenuti in una cornice di discreta attività ma con un sottofondo di diffusa cautela. Molti operatori sono rimasti alla finestra in conseguenza dei cospicui interventi operati ieri dalle banche centrali e nel timore di ulteriori, analoghe manovre. Sul fronte Sme, la lira si è confermata sostanzialmente stabile nei confronti del marco tedesco che ha chiuso a quota 675,21 contro le 675,111 lire di ieri, senza variazioni di particolare rilievo dopo il leggero slittamento accusato giovedì dalla nostra divisa in seguito alla crisi di governo in Italia. Il dollaro ha risentito anche della delusione suscitata dagli ultimi dati economici Usa che hanno visto contrapporsi a un aumento peraltro non vistoso del pnl nel terzo trimestre, flessioni consistenti nell'apertura di nuovi cantieri e un cenno di ripresa dell'inflazione. Un certo nervosismo tra gli operatori è stato determinato dal persistere di voci circa una possibile riduzione del tasso di sconto Usa e una eventuale, nuova riunione del ministri delle Finanze del .Gruppo dei 5» (Stati Uniti, Giappone, Germania, Francia e Gran Bretagna) per concordare iniziative volte a raffreddare ulteriormente il corso del dollaro Queste voci sono alimentate dalla constatazione che, nonostante gli interventi e le concertazioni in atto tra le banche centrali, i tassi di cambio del dollaro non sono ancora scesl alla soglia programmata. Fonti qualificate della capitale francese fanno osservare che un intervento di qualche milione di dollari è del tutto insufficiente se si considera che le transazioni quotidiane della moneta Usa rappresentano qualcosa come 1000 miliardi di dollari. L'ovvia sproporzione tra gli interventi delle Banche centrali, e soprattutto il permanere di alti tassi d'interesse negli Stati Uniti, manterrebbero viva l'attenzione degli speculatori. Proprio ieri i leaders democratici alla Camera dei rappresentanti Usa hanno sollecitato il ministero del Tesoro e la Federai Reserve a continuare gli interventi sul dollaro onde -promuovere un cambiamento del suo valore che riporti l'equilibrio nelle partite correnti entro il 1990». In una dichiarazione si invita infatti il Tesoro, previa consultazione con la Fed, a comunicare al congresso quale livello di cambio sia necessario per conseguire il rlequilibrlo. A quel punto, il Congresso 'dovrebbe impartire istruzioni a Tesoro e Fed perché utilizzino la strategia dell'intervento e intensifichino la collaborazione con i maggiori prtner commerciali allo scopo di mantenere il dollaro nei limiti prescritti». I parlamentari democratici suggeriscono inoltre al Tesoro di creare «una riserva strategica di capitali» con valute straniere acquistate sul mercato e propongono la creazione di un meccanismo istituzionale per «determinare a scadenze regolari il valore appropriato del dollaro». E al presidente Reagan chiedono infine di convocare una conferenza multilaterale per discutere una riforma-del sistema monetario internazionale.