Anima d'esordiente ambigua, selvaggia di Stefano Reggiani

Anima d'esordiente ambigua, selvaggia Berner, Gàrdos e Caranfil: tre debutti a Cinema giovani Anima d'esordiente ambigua, selvaggia TORINO — Come si esordisce all'estera? A che età e con quali temi? Prendiamo tre autori del festival Cinema Giovani: due hanno già diretto il loro primo lungometraggio, il tereo «sta attendendo la possibilità di esordire- con le credenziali di un curioso mediometraggio. I primi due non sono esattamente del bambini: il viennese Dieter Berner ha 41 anni e una lunga esperienza di televisione; l'ungherese Peter Gàrdos ha 37 anni ed ha girato alcuni, documentari; il vergine è il romeno Nicolae Caranfil che ha 25 anni. Berner ha portato a Torino Ich oder du. Io o tu, prodotto da una società viennese e distribuito da una di Monacò. E'curioso che proprio la maggior esperienza (è stato anche fondatore del Theater Group) abbia spinto Berner a una maggior complicazione. Lui sogna eroi profondi dell'ambiguità, e li sente come'piante selvagge- della cultura viennese. Questo gli impaccia la strada e rende difficile individuare con la chiarezza che lui vorrebbe la tipologia dei suol eroi, il Buono, il Cattivo e la Donna Indecisa, e i meccanismi della sua dialettica, città-campagna, rocknostalgia. Emerge bene solo il ritratto della ragazza, la brava Beate Finckh, divisa tra due uomini, incinta con determinazione, ma senza precise preferenze riguardo al padre che vorrebbe per il bambino. Il resto, appunto, è poetica 'selvaggia-, troppo presuntuosa per sciogliersi in film. E se Berner fosse giunto alla regia troppo tardi e trop po bravo? Gàrdos è autore di Uramlsten, naturalmente produzione statale, già pronto per l'estero col titolo L'attrazione di Filadelfia. Buonissima l'idea di partenza, ma non sarà facile vederne lo svolgimento, perché Gàrdos è tentato di trasformare un apologo in uno studio di caratteri. Un giovane artista di circo, che s'è spezzato una gamba, sogna di, ri/a/st conjmjiumero eccezionale, à%'gnb del magò Houdìni: liberarsi ih pista dal blocco di ghiaccio in cui si è stati rinchiusi. Ma solo un anziano illusionista conosce il trucco e non vuole rivelarlo, tanto meno a un vanesio facilone. Accade che solo in punto di morte e solo con un gesto esplicativo delle braccia il vecchio ceda il segreto al giovane. Gàrdos diventerà un buon autore ed entrerà nel turn over del registi di Stato, perché ha capito il carattere metaforico degli ungheresi, la loro libertà fantastica. Ci sono dei momenti in cui rompere il ghiaccio sembra im- possibile, ma il segreto c'è ed è quello che lega vecchi e giovani. Caranfil fa per ora del piccoli pamphlet e il suo Frumos e in septembrle la Venetla (E' bella Venezia in settembre) merita attenzione per due ragioni: perché usa il mito di Venezia per indagare alcune banalità dell'animo umano e romeno in particolare; perché fa la parodia (chi si rivede) de L'anno scorso a Marienbad. Caranfil è proprio un curioso cinefilo, che si diletta tra satira e modernariato, con la sua storia di un Signore e una Signora finti amanti a Veneeia, tra turisti stupidi, in un albergo in rovina. Se si manterrà con la saltra su luoghi esotici potrà anche trovare l'occasione del lungometraggio; per intanto è difficile perdonargli la Venezia reinventata dove le cameriere parlano come De Mita e l camerieri vengono dalla sceneggiata. Coinè vanno gli studi di italianistica in Romania? O fa parte della satira? Caranfil è già cosi sottile? Stefano Reggiani Una scena di «lo o tu» del quarantunenne viennese Dieter Berner

Luoghi citati: Filadelfia, Romania, Torino, Venezia