I senza patria di Taiwan di Stefano Reggiani

I senza patria di Taiwan Cinema giovani: sentimenti cinesi e angosce occidentali I senza patria di Taiwan Il pacifismo classico di Meo Kofman e la commedia della follia dell'olandese Ranzijn TORINO — Taiwan, provincia di dove? Di Los Angeles o di Tokyo? Cinema Giovani ci ha appena dato un assaggio del nuovo cinema cinese, cosi vicino alle virtù e al vizi delle nouvelles vagues del mondo industriale; adesso insiste per completare il sintomatico panorama col cinema di Taiwan, ex Formosa, ex Cina nazionalista. Olà dal festival di Locamo si anticipò l'esistenza di una nuova leva talwanese, sofisticata e originale. Qingmel Zhuma o Talpe! story di Yang Dechang (o Edward Yang) è un buonissimo esemplo di talwanlsmo, cultura mista nlppoamericana. ma anche assolutamente cinese. E' una commedia di sentimenti, un ritratto di depressioni che starebbe bene nella tradizione cinese dei vinti e del meditabondi, ma la scena è angosciosamente americana (case grandi e uguali contro 11 cielo macchiato di pubblicità luminose) e la frenesia degli oggetti è giapponese (una piccola borghesia di molti debiti e grosse auto). Lui vorrebbe andare a Los Angeles, dove c'è una colonia talwanese, per impiantare un'impresa di export-import; lei ha perso il posto di diri- gente e si lascia vivere con stanchezza. Giocano a baseball i ragazzini negli spiazzi urbani, giocano a carte gli adulti nelle nevrosi serali. E' cambiata Taiwan; e il film lo dice assai bene, con la giusta commozione del senza patria, fratelli separati della Cina e dell'Occidente. Può darsi che ci sia un ritorno alle grandi domande, adesso che la violenza del mondo scuote anche i più distratti. Nico Hofman, registagiornalista tedesco di 26 anni, è tornato con Der krieg meines vàters, La guerra dì mio padre, ai temi del pacifismo classico, chiuso nella frase di una getterà: -St perde tutto. La facoltà di pensare, la ragione, i sentimenti. Tutto quello che si ha. Sono piantato in un'uniforme ed ho perso me stesso».' Hofman ha ricostruito come in un documentario domestico 1 giorni di un ragazzo di 17 anni che nel 1942 prende coscienza della guerra attraverso le lettere del padre dal fronte. Un giorno gli annunciano che suo padre è caduto in Francia, e lui è davvero pronto per partire. Richiamato alle armi, andrà, in guerra senza lo schermo di alcuna illusione patriottica. Quanti erano come lui dentro U nazismo? Troppo pochi? p trentenne olandese Joost Rànzljn è invece rimasto fedele alla commedia, ma nei toni di .una follia adatta al tempi. Ih Man in de war. L'uomo nei pasticci, immagina che un onesto giardiniere, rimasto vedovo il giorno delle nozze, sia colto da una gentile pazzia, l'amore per 1 bambini (degli altri). Ha scoperto le dolcezze della paternità curando un trovatello messoèli abusivamente sulle ginocchia in tram; continua l'Impresa rubando tutti i bambini che trova incustoditi, trasformando la sua casa in un efficiente e generoso nido d'infanzia. Quando la polizia Interviene, fugge su una barca nurserle, come il pifferalo di Hamelin, più buono lui delle madri che restano a disputarsi i figli rimasti a terra secondo l'antico vizio delle donne di re Salomone. Stefano Reggiani Una scena di «Taipei story», ritratto di depressioni, esempio di cultura mista nippoamerìcana

Persone citate: Edward Yang, Hofman, Nico Hofman