Niente tv e notti di preghiera in casa del Testimone di Geova

Niente tv e notti di preghiera in casa del Testimone di Geova In tribunale uno spaccato sulle esasperazioni del fanatismo religioso Niente tv e notti di preghiera in casa del Testimone di Geova L'uomo era stato denunciato dalla figlia: «Mi ha schiaffeggiata e insultata per una trasfusione di sangue» - Vietava Topolino e insegnava con la frusta - Tutti i reati sono caduti in prescrizione La vita, in sèi, con il solo stipèndio di un operalo, non è: facile. Può diventare Impossibile se il capofamiglia è travolto dal fanatismo religioso. E' accaduto in casa di Antonio Cordi, 52 anni, operaio alla Fiat Mirafiori, dal '62 seguace dei Testimoni di Geova, trascinato in tribunale da uno dei quattro figli, Rosalba, 25 anni. La giovane, nell'aprile dell'80, ricoverata all'Astanteria. Martini, aveva accettato, contro il parere paterno, una trasfusione di sangue, pratica non ammessa dal Testimoni di Geova. In quell'occasione, l'uomo aveva schiaffeggiato e insultato la figlia: «Sei una prostituta, chissà da quale delinquente o drogato proviene quel sangue». Rosalba, esasperata, aveva presentato un esposto-denuncia alla Procura, raccontando le vessazioni e le privazioni a cui erano stati sottoposti, lei e tutta la famiglia, per quasi vent'anni. Il padre, secondo la denuncia, fustigava i figli per ogni minima manchevolezza, vietava loro la televisione perché «portatrice di cose peccaminose» stracciava ogni pubblicazione, compreso Topolino, che non fosse relativa al suo culto,, Avrebbe obbligato^uttala; famiglia ad alzarsi nel cuore della notte per leggere la Bibbia. Alla moglie passava 10 mila lire al giorno per il vitto di tutti. Il tribunale (pres. Tommaselli, pm Gianfrotta) è stato salomonico. Non ha cioè assolto Antonio Cordi dall'ac¬ cusa di maltrattamenti ma, accogliendo, la itesi del dlfen-j sorl Plccattl e Anglesio, ha dichiarato di non doversi procedere per le violenze commesse quando i figli erano ancora piccoli perché si tratta di reati ormai prescritti. Per quei fatti, invece, avvenuti in anni più recenti, sic- come gli stessi figli hanno dichiarato che 11 padrfoittWH11 picchiava più anche se non aveva rinunciato agli atteggiamenti dispotici, il tribunale ha deciso di considerarli non maltrattamenti, ma abuso di mezzi di correzione. Un reato, quest'ultimo, amnistiato e quindi non più perseguibile. Antonio Cordi, che da qualche anno vive separato dalla famiglia e che una perizia psichiatrica ha dichiarato seminfermo di mente, ha negato l'accusa di aver picchiato i figli: «Posso aver sbagliato, come tutti sbagliano, ma a un certo punto li ho lasciati liberi di scegliere». Secondo 1 ragazzi, invece, in casa non si potevano nemmeno portare gli auguri per la festa della mamma. . Il primogenito. Michele, 26 anni, disoccupato, è stato l'unico ad abbracciare la religione del padre (per questo motivo ha anche trascorso alcu ni mesi nel carcere militare di Peschiera perché i Testimoni di Geova rifiutano l'uso delle armi). Secondo Antonio Cordi, comunque, non era «degno di sedere a tavola con tutta la famiglia perché era stato licenziato». i ii ii imi ii i ii ii iitinii il 111 itimi ii mtii ii hi in ii i ii

Persone citate: Anglesio, Antonio Cordi, Gianfrotta, Peschiera, Tommaselli