Celenk, complice scomodo di Guido Rampoldi

Celenk, complice scomodo Il turco morto in carcere stava per deporre al processo Agca Celenk, complice scomodo «Era sofferente di cuore», spiegano le autorità da Ankara, ma i sospetti per un decesso così «tempestivo» rimangono - Il pm Marini: «Il personaggio-chiave dell'intera vicenda» - La Bulgaria lo consegnò alla Turchia in uno scambio di spie? - Accusato di essere l'organizzatore dell'attentato per conto di Sofia ROMA — Beklr Celenk è morto lunedi nell'autoambulanza che lo trasportava dal carcere a un ospedale di An-| kara e con lui probabilmente sarà sepolta anche l'ultima possibilità di arrivare alla verità sull'attentato al Papa nel processo che si tiene a Roma. Il grande accusatore, Ali Agca, delira: 11 grande accusato, Serghej Antonov, rifiuta l'interrogatorio; e un collasso ha stroncato Celenk, «il personaggio-chiave dell'intera vicenda, una voce fondamentale- secondo il pm Marini. La notizia della sua morte è arrivata alla Corte d'assise di Roma insieme al «si» delle autorità turche, che ne autorizzavano l'Interrogatorio. Di qui a due settimane Celenk sarebbe dunque apparso davanti ai giudici, In trasferta ad Ankara e avrebbe potuto raccontare ciò che forse non disse, né gli era permesso dire, quando era a Sofia nelle mani dei servizi segreti bulgari. Di un decesso cosi tempe¬ stivo è lecito sospettare, ma stando alle notizie che arrivano dalla Turchia 11 mistero ha una soluzione semplice: Celenk soffriva di cuore da tempo. Un collasso in Bulgaria, un altro alcuni mesi fa, mentre lo trasportavano da un carcere all'altro della Turchia, il terzo letale. Celenk era nato a Kllls, nella regione turca dell'Anatolia; aveva 51 anni, molti del quali trascorsi a Sofia, dove prima delle accuse di Agca conduceva impreclsatl commerci di import-export, paravento di traffici di armi e droga in società con la Bulgaria, a giudizio di varie polizie. Secondo Agca i servizi segreti bulgari avevano appaltato a Celenk l'organizzazione dell'attentato al Papa. Celenk a sua volta avrebbe ingaggiato una banda dell'estrema destra turca, 1 «Lupi grigi», e 1 sicari, tra 1 quali lo stesso Agca. L'ingaggio per tutti assommava a tre milioni di marchi. Ma su questi punti Agca si è contraddetto più volte, risultando alla fine assolutamente non credibile. Prima che Agca franasse in aula, 11 comportamento dello stesso Celenk e della Bulgaria avevano avvalorato 1 sospetti. Il trafficante, appena saputo che Agca in carcere stava parlando, aveva lasciato la Germania ed era riparato a Sofia. Nella capitale era apparso nella conferenza- stampa organizzata dalle; autorità bulgare e come gli altri Imputati, 1 funzionari d'ambasciata Alvazov e Vas-1 sllev, aveva respinto ogni accusa. Il giudice Martella ne chiese Inutilmente l'estradizione. Celenk rimase tre anni a Sofia, ufficialmente a disposizione della giustizia bulgara, che conduceva anch'essa un'inchiesta parallela sull'attentato. Tuttavia era chiaro che veniva trattenuto per altri motivi. Ma nel luglio scorso, con un colpo a sorpresa, il governo bulgaro si Uberò di quel fardello ingombrante: Celenk fu consegnato alla Turchia. Anche 11 ministero della Giustizia di Ankara aveva chiesto l'estradizione. Si vociferò di uno scambio tra Celenk e una spia bulgara arrestata dalla polizia turca. Di fatto la consegna di Celenk doveva essere stata concordata tra 1 due Paesi, che per ragioni di vicinato hanno problemi in comune: appena dall'Italia si sondò la possibilità di avere Celenk al processo di Roma, la risposta fu un secco «no». Celenk rimase per settimane In una località segreta; probabilmente in mano al servizi di sicurezza turchi. Comparve In un processo ad Ankara e per lui l'accusa chiese la pena di morte. Quel che può dire ancora 11 processo di Roma è la risposta al dubbio se Agca sia stato Imbeccato in carcere. Sulla questione intende parlare anche Francesco Pazienza, detenuto negli Usa. L'intrigante Pazienza sembra deciso a cambiare strategia e si è affidato a una difesa «tecnica». Nino Marazzlta, 11 suo nuovo legale, ha già qualche problema. Da quando Pazienza l'ha nominato, al posto dell'avvocato Di Pietropaolo, ha ricevuto decine di telefonate minatorie. Un uomo, che diceva di essere maresciallo di polizia, ha indagato sulle sue abitudini e sul suol spostamenti. Marazzlta ha deciso di denunciare questi fatti alla Procura. Guido Rampoldi Il turco lìekir Celenk 1