Abbas s'è rifugiato nello Yemen?

Abbas s'è rifugiato nello Yemen? Il leader palestinese «liberato» dall'Italia - Washington insiste: lo prenderemo Abbas s'è rifugiato nello Yemen? Lo dicono i servizi segreti Usa, informati da Israele - In diretta-radio il dissenso Reagan-Weinberger sull'azione degli F14 DALLA REDAZIONE DI NEW YORK NEW YORK — I servizi segreti americani ritengono che il capo del Pronte della Liberazione della Palestina Abbas si sia rifugiato nello Yemen. Sebbene 11 dipartimento di Stato dichiari ufficialmente di non sapere dovè si trovi, la Cia avrebbe ricevuto «attendibili informazioni» da Israele. ••Siamo decisi ad ^assicurarlo alla giustìzia dovunque egli sia», ha. detto il portavoce Redman. Il portavoce ha precisato che la Jugoslavia non ha risposto alla richiesta degli Stati Uniti di arrestare Abbas, né ha confermato la sua partenza da Belgrado. Oli Stati Uniti non intendono abbandonare la caccia al capo del Fronte per la libe razione della Palestina per due motivi. 1) Sono convinti della sua complicità nel dirottamento della Achille Lauro: «Stiamo discutendo quali prove rendere pubbli che, et occorre tempo, perché si tratta di materiale deltca to», ha sostenuto Redman. 2) L'indignazione popolare negli Stati Uniti ha raggiunto l'acme,alla, notizia che 1! cadavere, scoperto Jrimarea TarsuSlrWélrla. e prbbttJlJ-5 mente quello di Leon Kllnghoffer, 11 newyorkese di 69 anni, semlparalltlco, ucciso dal dirottatori. Secondo il dipartimento di Stato, non è escluso Inoltre un coinvolgimento nella vicenda anche del vertici dell'Olp. «Il loro ruolo non è chiaro», ha dichiarato Redman. Nello Yemen l'Olp ha alcuni campi di addestramento dei terroristi, che adesso ospiterebbero Abbas. L'Fbl, la polizia federale, ha Intensificato la sorveglianza del gruppi palestinesi In territorio americano nel timore di rappresaglie per l'Intercettazione del dirottatori della Achille Lauro, e cerca di seguirne 1 contatti con lo Yemen e con Tunisi, dove Arafat ha 11 quartiere generale. Altri retroscena sono emersi nel frattempo sul drammatico colpo di mano del presidente Reagan. Uno del più curiosi riguarda le telefonate fatte dal ministro della Difesa Weinberger, che rientrava a Washington col suo aereo, al Capo dello Stato, in volo da Chicago sull'Air Force One. Le loro conversazioni al radiotelefono furono regi-, strate da un giovane radioamatore che ne conosce 11 co¬ |,^n dice ( è Angel, angelo). Reagan stava decidendo di mandare gli F14 della Saratoga alla caccia del Boeing egiziano, e Weinberger, che era stato informato del progetto solo un quarto d'ora prima, cercava di dissuaderlo. Da queste telefonate è emerso che gli F14 affrontarono il Boeing senza sapere che cosa avrebbero dovuto fare-se teereo -egiziano aves|,se resistitp: -Reagan cioè si.ri. ^ervodl'oralriàf è loro all'ultrmo minuto se aprire 11 fuoco, cosa estremamente improbabile, o se lasciare andare la preda, cosa quasi certa. L'Impresa riuscì perché un apparecchio al seguito degli F14, con speciali attrezzature elettroniche a bordo, paralizzò la radio egiziana. Il pilota riuscì a comunicare con Tunisi e con Atene ma per pochi secondi, e non potè più raggiungere il Cairo. L'-apparecchio disturbatore era-un-E<ieb, c£«»dy5.t«8«or|»rJ va la presenza sulla' Saratoga, che viene usato anche J come apparecchio spia. Quando il convoglio aereo arrivò su Slgonella, spuntarono anche due C141 da trasporto, che atterrarono. Su uno di essi gli americani volevano imbarcare 1 dirottatori e Abbas, ma furono respinti dai carabinieri. Tornarono invece indietro gli F14, che erano sei, di cui due destinati a un eventuale scontro aereo, se qualcuno avesse attaccato -rh WmtPiì'A d^jminlradars j volanti che avevano individuato il Boeing.