Gli Usa attenuano la polemica di Ennio Caretto

Gli Usci attenuano fa polemica Gli Usci attenuano fa polemica Washington lascia capire di essere contraria a una crisi di governo a Roma, anche se ribadisce il dissenso Escluse le ritorsioni che si ventilavano nei primi giorni della crisi: richiamo temporaneo dell'ambasciatore Rabb, annullamento di commesse industriali - Ma la strada del chiarimento definitivo è ancora lunga DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Oli Stati Uniti «non sonò interessatili a una crisi di governo In Italia.' Non lo dicono apertamente,' per non dare l'Impressione di interferire nelle questioni politiche Interne altrui. Non rltirano neppure le loro espressioni di biasimo per 11 manca-1 to arresto di Abbas, e anzi le ribadiscono. Ma non contemplano gravi ritorsioni come il temporaneo richiamo da Roma dell'ambasciatore1 Rabb o la sospensione delie' commesse alle ditte Italiane.' Attendono Invece un chiari-' mento che, si diceva ieri, quando lo si aspettava, potrebbe assumere la forma di un messaggio di Craxl a Reagan, sulla scia dell'Incontro di Bruxelles tra Shultz e Andreotti. Oli Stati Uniti, insomma, sono disposti a circo-1 scrivere gli effetti negativi della vicenda della Achille, Lauro con Roma. Queste Indicazioni sono emerse alla fine di una giornata convulsa, incominciata su una nota inquietante, la dichiarazione di un alto funzionarlo della Casa Bianca secondo cui le «misure punì del Uve» restavano all'esame presidente Reagan. Le apprensioni sono diminuite quando la stessa Casa Bianca ha assicurato all'ambasciatore italiano a Washington Petrlgnani che «Rabb rimane al suo posto e non viene revocato nessun contratto», e quando ha permesso al dipartimento di Stato di trasmettergli una dichiarazione del portavoce Redman. «/ rapporti tra gli Stati Uniti e l'Italia» dice la dichiarazione «sono vasti e profondi... vogliamo preservarli... essi si fondano su interessi comuni che trascendono questo incidente». Con la situazione ancora in sviluppo, sarebbe tuttavia prematuro affermare che non—ci saranno strascichi. L'alto funzionarlo della Casa BiarW fa' ribadito ih! fi 'risentimento per 11 rifiuto dell'Italia ad arrestare Abbas «é tuttora vivo» e che 11 presidente Reagan non ne accetta la giustificazione, ossia la tesi dell'assenza di un titolo legale. Oli Stati Uniti non partecipano alla polemica In corso in Italia «perché non intendono lasciarsi coinvolgere in un pubblico post mortem». Ciò lascia un senso di disagio per la riunione delle sette potenze Industriali all'Onu la setti-1 mana prossima (sei perché sarà assente la Francia). Sempreché 11 governo Craxl non cada, è necessario che per allora 11 chiarimento tra Washington e Roma sia conipleto. Uno del più Intimi collaboratori del Presidente, l'uomo che Ideò l'intercettazione del l'aereo egiziano con 1 terrori sti a bordo, ha Insistito con noi su due punti: 1) Craxl fu avvertito in anticipo di chi stava per atterrare a Slgonella; 2) insieme con 11 mandato di cattura gli fu consegnata sabato scorso «la trascrizione diretta delle prove del coinvolgimento di Abbas nel sequestro della Achille Lauro». 'Ripetiamo» ha concluso «In base al trattato di estradizione, Abbas doveva essere arrestato. E comunque, esistevano tutti gli estremi per trattenerlo anche come testimone, altra strada che noi abbiamo invano cercato di seguire». Le registrazioni delle conversazioni tra Abbas a terra e 1 dirottatori sulla Lauro sono ancora a Washington perché si tratta di materiale segreto. Probabilmente, gli Stati Uniti vogliono qualche garanzia che 11 fronte contro 11 terrorismo non si spezzerà più, come è avvenuto 1 giorni scorsi, nel momenti di massima tensione. Questa richiesta inespressa non si dirige solo all'Italia ma anche all'Egitto. La Casa Bianca ha rea _ -j gito aspramente alla dichiarazione del presidente egiziano Mubarak secondo cui il presidente Reagan dovrebbe chiedere scusa a tutti gli egiziani per l'Intercettazione del Boeing. «Non ci saranno scuse per una azione che era necessaria» ha detto un portavoce «non si può permettere ai terroristi di credersi al sicuro nei cieli». Il portavoce ha aggiunto che 11 Ravvicinamento tra Washington e il Cairo «non può essere a senso unico». In una visita nell'Idaho dopo la vacanza del «Columbus Day», il presidente Reagan ha evitato di parlare dell'Italia ma ha detto che gli, Stati Uniti «non chiederanno mal scusa» per la loro azione di forza, e che 11 popolo americano «è al cento per cento .dietro gli eroici piloti della Saratoga». «Un nuovo patriottismo cresce nel nostro paese, l'America è di nuovo in piedi», ha esclamato tra applausi scroscianti. Anche a proposito dell'Egitto tuttavia sembra incominciare a prevalere la linea morbida del dipartimento di Stato. Il por¬ tavoce Redman ha dichiarato Infatti che «é importante lasciarsi alle spalle l'incidente della Achille Lauro e riprendere gli sforzi comuni per la pace in Medio Oriente». Rispetto all'atteggiamento in evoluzione del governo Usa, finisce cosi per apparire più grave la protesta dell'opinione pubblica, alimentata dal giornali e dalle radio tv, contro 11 «tradimento» Italia no ed egiziano. I mezzi di comunicazione di massa hanno intentato un vero e proprio processo alle intenzioni di Roma e del Cairo, svelando un volto Intollerante delle ragioni e delle Istanze altrui. In parte è la consegunza delle umiliazioni subite negli ulti mi anni, dalla presa degli ostaggi dell'ambasciata di Teheran In poi: il desiderio di rivincita è tale che diventa difficile distinguere, per il cittadino medio, tra torti e ragioni. L'Amministrazione repubblicana avverte la pressione: e forse Reagan ha agito come ha agito per non essere costretto a prendere Iniziative più pericolose. Ennio Caretto o i i o a l e e | Abu Abbas ripreso insieme con YasserArafat un mese fa in Tunisia