Cara Rai, dov'è «Di tasca nostra» ? di Ugo Buzzolan

Cara Rai, dov'è «Di tasca nostra» ? Cara Rai, dov'è «Di tasca nostra» ? La popolare trasmissione era andata in vacanza in tarda primavera, e il vuoto si è sentito Parliamo di rubriche Rai: non di quelle che ci sono, ma di quelle che non ci sono o che tardano a comparire. *Di tasca nostra*, dov'è? Era riuscita finalmente a farsi collocare al lunedi In apertura di serata di Raidue. Dopo'fonte vlolssltudlnt ;e tanti (anche palesi, a volte) bastoni fra le ruote, la rubrica nella stagione scorsa aveva camminato bene: nonostante le grane che penso dovessero affrontare ad ogni puntata, 1 curatori Tito Cortese e Roberto Costa avevano messo in piedi una trasmissione che nella maggioranza dei casi, cioè del servizi, era «utile» al consumatori e li metteva in guardia contro aumenti Ingiustificati di prezzi e tariffe, sofisticazioni e fregature di vario tipo, e che accoglieva — nei limiti concessi dallo spazio — proteste documentate dello stesso pubblico. Quando a tarda primavera 'Di tasca nostra* ' è stata mandata in ferie, 11 vuoto si è sentito. Tra l'altro, assurdo far sparire da giugno ad agosto un programma che si occupa dei prezzi (cosa è successo nei posti di villeggiatura, l'abbiamo provato tutti sulla pelle); comunque, pas¬ sate le vacanze, 1% rubrica doveva riprendere subito, sin dal primi di settembre. Siamo a metà ottobre e per adesso non ne sappiamo niente. Ripeto, è una trasmissione indispensabile che potrebbe anche andare' in ónda due o tre volte là settimana: gli argomenti non mancano mai, purtroppo. Ma la Rai ha veramente Intenzione di rilanciare 'Di tasca nostra* e concederle libertà di indagine e denuncia anche a costo di toccare interessi industriali, commerciali e pubblicitari, o preferisce di gran lunga dedicare cure e mezzi a innocue rubriche di giochetti, salamelecchi e chiacchiere sul sofà? Altra assenza: il cinema. La Rai spara film su film. Va benissimo, gli spettatori approvano, il film resta sempre l'offerta più gradita. Ma cosa fa la tv pubblica perii' cinema?'In pratica osplta'solr.anto uria striminzita rubrichetta, 'Appuntamento ài cinema*, che saltabecca tra Raluno e Raidue: cinque minuti scarsi di 'film che vedrete sul grande schermo*, ossia galoppanti prossimamente tirati giù alla svelta, spesso alla 'Come viene, viene*, a volte persino privi del nome del regista. I problemi, i fermenti, le novità, gli aspetti inquietanti e affascinanti del mondo cinematografico vengono ignorati In tv. Perchè non si pensa ad un rotocalco settimanale che — escludendo l'Infelice; formula adottata quest'anno a Venezia con le telefonatine, le scenette mimate, le domandine a premio, l'Intervistatrice da salotto ecc. — alterni incontri e reportages sul set, inchieste e dibattiti, segnalazioni ragionate, anticipazioni di spettacoli e polemiche? Infine, 1 libri. Dove sono finite le rubriche di novità editoriali? Immagino la risposta della Rai: 1 libri e gli scrittori possono avere una ribalta privilegiata nelle trasmissioni di intrattenimento che hanno una platea assai più vasta di una rubrica specialistica. Ma questa è una teoria sballata: nel contenitori, tra una canzonetta e un giochetto, il discorso non ha consistenza, è solo una mossa promozionale per quel libro e per quello scrittore. Il pubblico della Rai, anche in questo settore, ha diritto ad un'informazione sistematica, coordinata e serta che non si riduca allo sketch pubblicitario. Ugo Buzzolan :

Persone citate: Roberto Costa, Tito Cortese

Luoghi citati: Venezia