Con lo sciopero alla Renault il sindacato sfida Mitterrand

Con lo sciopero alla Renault il sindacato sfida Mitterrand L'agitazione indetta dalla Cgt, ^organizzazione vicina al pc Con lo sciopero alla Renault il sindacato sfida Mitterrand PARIGI — La prova di forza lanciata mercoledì dalla Cgt alla Renault è entrata in una fase delicata: bloccati gli stabilimenti di Le Mans, di Boulogne-Billancourt e di Choisyle-Roy, lo sciopero, dichiarato per la difesa del salari, dell'occupazione e del premio di fine anno non si è Invece esteso finora agli altri stabilimenti della «Règie» di Flins (dove, accanto alla Cgt si è schierata la Cfdt, maggioritaria in questa fabbrica), di Cleon, Grand-Couronne, Sandouvllle,. Dreux, Donai, come aveva Invece previsto il segretario generale del sindacato filocomunista Henri Krasucki. E Intorno all'iniziativa della Cgt, che venerdì si è dichiarata disposta a iniziare una trattativa/'fiorisce, aspra, la polemica. Giù le modalità in cui lo sciopero è stato lanciato sono messe in escussione; nello stabiliménto di Mans, dove il lavoro è bloccato e gli impianti sono occupati, anche la direzione ammette che c'è stato un regolare referendum nel corso del quale la maggioranza dei lavoratori si è pronunciata per lo sciopero; ma a Boulogne-Billancourt la situazione è confusa; la votazione, svoltasi nella giornata di mercoledì, è stata definita dalla direzione «una mascherata." perché (è sempre la direzione che lo afferma) non è stata garantita la segretezza, qualcuno avrebbe espresso più di un voto, e inoltre gli attivisti della Cgt avrebbero esercitato una pesante azione psicologica sui votanti. Fatto sta die giovedì mattina i lavoratori hanno trovato la fabbrica sbarrata dall'interno dai militanti *cedetisti* e quando, infine, hanno potuto entrare nello stabilimento per un'assemblea, hanno trovato le catene di montaggio bloccate da carrelli e altri veicoli. Ma sono soprattutto le trasparenti motivazioni politiclie die sembrano costituire la remora più pesante per l'estensione dello sciopero in tutto il gruppo. Lo stesso stato maggiore della Renault non lia esitato a far sapere che «non si tratta di un con¬ flitto tra Cgt e Renault ma di un conflitto tra partilo comunista e Mitterrand*. La direzione dell'azienda è passata al contrattacco con varie iniziative, gestite dai responsabili del vari stabilimenti, e proclamando che "il conflitto va regolato a livello locale» perché fa parte di «una strategia politica che va ben oltre la Renault*. La direzione tende a minimizzare il conflitto mettendo l'accento sulle rivendicazioni economiche a proposito delle quali sottolinea che «non bisogna dimenticare che gli operai della Règie guadagnano il 15% in più della media degli operai metallurgici in un'impresa che l'anno scorso ha perduto 12,3 miliardi di franchi* e che ne perderà probabilmente una decina anche quest'anno. Lascia invece in seconda linea un aspetto che preoccupa molto il sindacato, e non solo la Cgt, cioè la riduzione non traumatica degli organici. Il quotidiano "Le Monde* sottolinea una serie di fatti die danno al nuovo braccio di ferro alla Renault una trasparente valenza politica: dopo che un comitato centrale del pc ha messo in causa la "morbidezza* di Krasucki nei confronti del governo questi, afferma il giornale, ha perso terreno nei confronti dei fautori della linea dura, il cui portabandiera è il numero due della Cgt, Louis Viannet, membro dell'ufficio politico del pc. Krasucki, afferma ancora *Le Monde*, "applica una linea di cui:nónéi'auto^: re*. ' La Gct, secondo il quotidiano, non si attende più nulla da Fablus, la cui politica starebbe portando, secondo il sindacato, al "regresso sociale* e al "disastro industriale*. Lo stesso Krasucki ha sintetizzato ad un convegno la situazione dei rapporti con il governo in modo colorito: •Più forte si colpirà e meglio sarà; bisogna reagire perché, di qualunque colore sia, il bastone che ci picchia fa male*. r. e. s. Quattro anni in rosso (I risultati Renault in miliardi di franchi) -2 4- — 3 — 4 — 5 — 6 — 7 - — 8- —isFF -1.5 —, 19SO 1981 1982 1983

Persone citate: Boulogne, Henri Krasucki, Louis Viannet, Mitterrand

Luoghi citati: Parigi