Così Greta Garbo diventò una dea

Così Greta Garbo diventò una dea Così Greta Garbo diventò una dea Fine di settimana molto denso, con la giornata fitta di programmi su tutte le reti, e culminante alla sera con un nuovo scontro frontale fra Rai e network, da una parte la seconda puntata di Fantastico e dall'altra il debutto della rivista Grand Hotel su Canale 5 (stessa ora di inizio, stessa ora di chiusura). Ma lasciamo 1 varietà kolossal di cui si dovrà parlare più volte nel corso delle prossime settimane e del prossimi mesi, e restringiamo l'obbiettivo sul cinema in tv, per un ricordo e per una segnalazione. n ricordo ò quello di Orson Welles nell'ambito del video. Bisogna dire che attraverso i cicli e 1 film comparsi in Rai il pùbblico ha potuto veramente rendersi conto del genio del regista e della forza dell'interprete. Basterà ricordare di recente, quest'estate, l'apparizione di F come falso che ha calato nella stracca e vuota programmazione una vivida sciabolata di fantasia, di malizia, di Ironia straordinariamente Intelligente, e di Otello (seguito dal bellissimo documentario-riflessione, girato apposta per la tv, sulla lavorazione di Otello) che ha scosso violentemente la platea addormentata dalla noia e dal caldo, e ha fatto rivivere in una chiave di disperata tensione e di «nera umanità» la tragedia dell'emarginazione razziale e della follia amorosa. Se ci si volta indietro, nella; desolazione del teleechèrrnò d'agosto, tra 1 pigmei del tran-tran tv, Orson Welles spicca come un gigan¬ te, come il grande mago che ha dispensato gli unici momenti di vibrante illusione poetica e drammatica. La segnalazione. Ho detto che 11 programma di òggi è particolarmente affollato e turgido da mattina sino a notte fonda: in mezzo alla valanga di trasmissioni di ogni tipo e qualità, scelgo senza esitazione, al centro del pomeriggio di Raitre, un film muto con Greta Garbo, La carne e il diavolo. Il film è eccezionale per alcuni motivi. Anzitutto è con La carne e il diavolo (bellissimo titolo che sembra contenere un'antica maledizione religiósa sul sesso) che Oreta Garbo nel 1927 ha 11 primo autentico trionfo e diventa nome di fama internazionale, ed entra In quella leggendaria dimensione di irranglungibile diva o meglio dea da cui in fondo nemmeno adesso, a ottant'anni, è discesa. In effetti qui — in una vicenda che la vede fare una morte incredibile tra 1 ghiacci dopo aver messo l'uno contro l'altro il marito e l'amante — dispiega tutta la sua arte di fatale e di divina, e di donna e attrice definita «gelo bollente» Naturalmente 11 film non è un capolavoro, 11 regista Olarence Brown non è un genio, ma un artigiano; però un artigiano abile e astuto che valorizza al massimo il fenomeno Garbo e che inserisce nel drammone ad effetto un palo di sequenze memorabili'1 tre cui quella del bacio tra la Garbo e John Gilbert, uno del baci famosi nella storia del cinema. Ho citato John Gilbert, Ecco un'occasione per vedere l'attore («dal baffetto tracotante,-) che era stato Indicato come l'erede di Rodolfo Valentino. Ne La carne e il diavolo incontra la Garbo, se ne innamora pazzamente (nella prima giornata di set, preci' sera 11 regista), l'amore è cor risposto e ne nasce una rela zlone passionale e tempestosa che farà parlare per anni l'America, e il cui fuoco, evidente, si apprende anche nel le scene a due di questo e al' tri film, Una postilla: a livello convegni e retrospettive oggi si tende giustamente a «riscO' prlré» il cinema muto. Perché non lo «riscopre» anche la Rai? Ugo Buzzoian

Persone citate: Brown, Greta Garbo, John Gilbert, Orson Welles, Rodolfo Valentino

Luoghi citati: America