«Mai ricevuto doni da pregiudicati» «Nessuna sentenza addomesticata» di Claudio Giacchino
«Mai ricevuto doni da pregiudicati» «Nessuna sentenza addomesticata» In Tribunale a Milano i due giudici torinesi si difendono con veemenza «Mai ricevuto doni da pregiudicati» «Nessuna sentenza addomesticata» Oggi il dott. Tribisonna e la dott. Carpinteri saranno messi a confronto con il loro accusatore MILANO — Per Antonio Tribisonna e Franca Viola Carpinteri l'ora tanto attesa e temuta cade a metà pomeriggio, quando il presidente della quinta sezione del tribunale di Milano li chiama nell'emiciclo. Davvero unico 11 destino del due giudici a latere del processo delle tangenti: per anni, dai loro scranni, hanno visto centinaia di imputati difendersi da ogni sorta d'addebito e soffrire, seduti sulla sedia al di là del banco. Adesso, su quella sedia, a patire la tensione, stanno loro, accusati da malavitosi pentiti del clan del catanesl. Tribisonna vi rimane per 50 minuti: la voce e 1 gesti gelati dall'emozione, lo sguardo vagante dai visi impassibili dei tre colleghi che decideranno della sua sorte alle mani spesso avvinghiate ai braccioli. Nei momenti più difficili lo sguardo si volge al difensore Delgrosso. Franca Viola Carpinteri resta nell'emiciclo un'ora e mezzo: disinvolta e brillante, la sua voce scandisce sempre sorpresa e collera per le accuse, non cede mal alla disperazione né al nervosismo, evidenziato solo dal continuo battere dei piedi contro le gambe della sedia. Non una volta la Carpinteri dà occasione al suo patrono, Dall'Ora, di soccorrerla. Corruzione, millantato credito e interesse privato, le imputazioni contro Tribisonna. Il magistrato si difende cosi. Sull'addebito di aver assolto nell'autunno 1982 uno spacciatore di eroina, Giuseppe Muzio, perché il clan del catanesl l'avrebbe «comperato» con un quadro, un mobile antico e una collezione di sterline, dice: 'Nessuno mi fece inai pressioni in vista del giudizio a quel Muzio. Seppi del processo il giorno stesso in cui l'iniziammo; una causa come tante. L'assoluzione? Il quadro probatorio era quello che era*. Secondo Muzio, pentito e gran accusatore dei due magistrati, mediatore della cor¬ ruzione fu il pittore Pasquale Pilla, arrestato un anno fa per ricettazione. Pilla, alto, magro, In mattinata prima aveva negato: «Afai fatto doni a Tribisonna* e poi concesso: -Beh, forse regali posso averne fatti*. Adesso, 11 giudice afferma: .Per il Natale '82 Pilla mi mandò del vino. Poi, mi chiese se avevo trovato alcune sterline d'oro che lui aveva messo nel pacco. Mai viste quelle sterline, neppure mia moglie che disfece il dono. Ero stupito, pensai ad uno scherzo: perché mai Pilla avrebbe dovuto regalarmi qualcosa? Glielo domandai, lui rispose che ero un amico, che l'aveva fatto per i miei buoni consigli*. SI passa al millantato credito. Pasquale Casella, ristoratore condannato per bancarotta ed attualmente in prigione, prega il giudice suo conoscente di interessarsi alla concessione della libertà provvisoria di un detenuto. 'Gli dissi che avrei visto cosa si poteva fare — racconta Tribisonna —, in realtà non feci nulla*. Obietta il presidente: «Però, fu ricompensato. Casella le fece acquistare mobili superscontati*. Risposta: ^Casella e Michele Risicalo (un malavitoso assassinato dalla concorrenza, ndri mi1 accompagnarono ad Alessandria. Volevo comprare solo un salotto, loro mi fecero prendere pure un armadio e un mobile bar assicurandomi che c'era un grosso sconto. Seppi poi che avevano pagato i miei accompagnatori*. E' la volta della Carpinteri, accusata di interesse privato per aver favorito l'assoluzione di Muzio. *Una sentenza ineccepibile, non poteva essere diversa con le prove a disposizione. Semmai, un difetto c'è nella motivazione del verdetto, non è esauriente. Assurdo e falso sostenere che Il processo Muzio mi fu "raccomandato" da Pasquale Cananei (l'antiquario assassinato dalla mafia, ndr;. Conoscevo Cananei, ci giocai a carte insieme due volte a casa del collega Vincenzo Ferraro, sostituto procuratore generale. Mai Cananzi mi accennò a Muzio*. Sempre battagliera, la Carpinteri attacca Muzio e gli alvrl pentiti che l'hanno messa nei guai: 'Non posso concedere nulla ai calunniatori* e interpreta cosi il difficile momento che sta vivendo: «Forse sono vittima di un complotto'. Oggi, interrogatorio di Muzio. Claudio Giacchino Icominciato l'interrogatorio dei giudici Antonio Tribisonna e Franca Viola Carpinteri
Luoghi citati: Alessandria, Milano
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