Definitivo l'ergastolo per Gallinari Diede ordine di uccidere Casalegno di Carlo Casalegno

Definitivo l'ergastolo per Gallinari Diede ordine di uccidere Casalegno La Cassazione ha messo la parola fine al processo contro il mandante delle Br Definitivo l'ergastolo per Gallinari Diede ordine di uccidere Casalegno La famiglia del vice direttore della'Stampa,- assassinato,nel novembre'77, ha chiesto, coinè risarciinetitoniprale, la pul zione della sentenza sfiì g'ioiriatt - Al'tre^ue e6i.8a.lrier a vita per il terrorista (omicidio Mòro e lina serie dTdelitti a G Per Prospero Gallinari, l'irrlduclblle capo storico delle Brigate rosse con tre ergastoli sulle spalle, si è chiuso definitivamente 11 conto con la giustizia: ieri la Corte di Cassazione gli ha confermato il carcere a vita per gli omicidi e 1 ferimenti commessi a Torino tra il '77 e il '79. Nel lungo elenco delle accuse, quella di aver «ordinato» l'assassinio del vicedirettore della Stampa, Carlo Casalegno. Gallinari, la cui posizione, nell'estate '83, venne stralciata per motivi di salute dal processone contro le Br alle Vallette, era indicato dai superpentiti, Patrizio Peci e Antonio Savasta, come un capo della banda, prima come membro del cosiddetto fronte di massa e poi come esponente di spicco del comitato esecutivo delle Br. Ha fatto cioè parte di quegli organismi direttivi dell'organizzazione eversiva che decisero, a livello nazionale, le cosiddette campagne contro la Fiat, 1 giornalisti, le forze dell'ordine, la de. Un ruolo che gli è valsa l'accusa di concorso morale anche negli omicidi del maresciallo di ps Rosario Berardi, del brigadiere delle Nuove Lorenzo Cotugno, dei due agenti Salvatore Lanza e Salvatore Porceddu, delitti avvenuti tra 11 novembre '77 e gli ultimi mesi del '78. All'agguato teso a Casalegno sotto casa, in corso Re Umberto, il 16 novembre '77, parteciparono in quattro: Raffaele Fiore, il killer, Vincenzo Acella, Pietro Pianclarelll (ucciso poi a Genova in via Fracchla) e 11 superpcntlto Patrizio Peci che poi racconterà al giudici nel minimi particolari le varie fasi delibazione». Del 4 killer, Acella e Fiore hanno avuto il carcere a vita, Peci è da tempo In libertà. Carlo Casalegno mori dopo due settimane di agonia. Come concorrenti morali per gli omicidi «torinesi», la corte d'assise d'appello (dove non compariva Gallinari, la cui posizione è stata stralciata) condannò all'ergostolo, nell'aprile scorso, Rocco Micaletto, Mario Moretti, Franco Bonlcoll, Lauro Azzolinl (del comitato esecutivo), Raffaele Fiore, Andrea Col, Nadia Ponti, Cristoforo Piancone (della direzione di colonna a Torino), Luca Nlcolottl (del fronte di rilassa come Gallinari). La famiglia Casalegno, che si è costituita parte civile con gli avvocati Dalmazzo e Faparo, ha chiesto come risarcimento morale la pubblicazione del testo della sentenza definitiva su alcuni quotidiani. * La Corte di Cassazione ha reso definitive anche le condanne per 22 imputati della seconda generazione di Prima linea, quella responsabile di alcune rapine commesse fino al settembre '80. La banda venne' poi scardi¬ nata dalle rivelazioni del pentito Alfredo Marangon. Nomi di spicco sono Roberto Rosso, Susanna Ronconi, Marina Premoll, Giulia Borei», Paolo Zamblanchl, Liviana Tosi, condannati a pene tra 1 10 e i 12 anni. Carlo Casalegno

Luoghi citati: Genova, Torino