Viaggio a Sovana, nel regno degli Etruschi
Viaggio a Sovana, nel regno degli Etruschi Monumenti, templi e la splendida valle delle tombe testimoniano millenni di storia Viaggio a Sovana, nel regno degli Etruschi Andiamo a Sovana. antica capitale della 'Maremma al di là del fiume- (ndr: l'Ombrone), scavata nel tufo delle pendici amlatine dove il paesaggio con Sorano e Pltigliano, altri centri dell'Etrurla, degrada verso il territorio laziale di Bolsena. Nessun altro luogo come Sovana può far capire, Intimamente, la grandezza e la fragilità assieme del mondo etrusco. Qui veramente la storia si misura in millenni, si rivive per millenni, con sentimenti di orrore e di bellezza, con sgomento davanti ai misteri che la circondano assieme con la logica più evidente. Si parte dall'Aurelia, all'Albinia presso Orbetello, per risalire a Manciano. Dopo circa 8 chilometri si raggiunge il ponte sul fiume Fiora. Qui il paesaggio cambia d'improvviso: non più tipiche colline toscane dai dolci profili, ma un paesaggio vulcanico di tufi, formato da grande terrazze, rotte dai corsi d'acqua, strade che recano ancora i segni di antichissime civiltà,' campagne che rivelano le necropoli. Da qui, fino a Bolsena, è tutta una immensa necropoli, come sull'attuale Poggio Buco, dove sono i resti della città di Statonia, le cui tombe scavate nella roccia, di sorprendente struttura geometrica, sono ridotte nell'abbandono più completo, dopo essere state depredate, ed adibite a porcili o ricovero per.le greggi dei sardi. . . Quindi Pian di Morrano, altra grandissima necropoli depredata dai clandestini, e Pitigliano. Si prosegue — le strade oggi seno asfaltate — verso la Selva del Lamone, un luogo aspro con grandi massi disposti a piramide: la leggenda attribuisce alla selva un carattere sacro. Qui sarebbe stato il mitico «Fanun Voltumnae- dove gli etruschi alzavano le tende ogni anno per celebrare una fiera, 1 giochi, le cerimonie religiose. In questa zona, ogni casa poggia le fondamenta sul resti della civiltà etrusca. Le bai..:- di tufo sono aperte da tombe sotterranee, con lunghe gallerie. E' uno fra gli itinerari etruschi più suggestivi, ma dimenticati | nell'anno, flegli Etruschi, anche se i ragazzi di Sorano si sono uniti spon¬ taneamente per fare opera di manutenzione e di pulizia a questi luoghi visitati altrettanto spontaneamente da migliala di turisti, specie stranieri. Superata Pitigliano, ricca di storia e documenti, eccoci a Sorano che s'apre sulla grande pianura (altipiano) che guarda Sovana, città medievale intatta, cui si accede da una porta etrusca, sede di un piccolo ma prezioso museo. Di Sovana colpiscono i monumenti, come la chiesa romanica di S. Maria e il Duomo le cui fondamenta poggiano sulle colonne di templi etruschi. Nessun luogo come Sovana. che fu la patria, dej papa. Ildebrando, riesce a dare al visitatore un senso di distacco cosi completo dal mondo. Sovana sembra essere prigioniera del suo passato, che gli abitanti coltivano, come a continuarlo. O forse è prigioniera della morte, simboleggiata dalle figure di piombo recuperate nelle sue grotte, che rappresentano Zeer Cecnes e Velia Satnea, nudi, le mani legate dietro le spalle in un rituale che ricorda l'impotenza umana di fronte al destino. Ma il grande silenzio, la sacralità stessa di Sovana colpiscono il visitatore già prima di entrare nella città, per avviarsi nella «Valle dei re», cioè la valle delle tombe scolpite sul tufo percorso da un dedalo di grotte. Quasi alle porte della città, nel mezzo ai campi, emerge dalla terra una grande mano, chiusa a pugno, grande come una casa. Che significato può avere? E' il resto di una ciclopica statua distrutta? La valle delle tombe, coperta dal bosco, svela monumenti di eccezionale bellezza. Come la tomba «Ildebranda» sormontata da un frontone su cui campeggia terrificante una Gorgona, che ci richiama al mare, alla mediterraneltà degli etruschi. Le tombe, tutte depredate, lungo la valle sono a decine, tutte variamente ornate con vicende del mito o a figure geometriche. In fondo alla valle un grande tempio-tomba scolpito nel tufo, poi una strada, anch'essa etrusca, come un fossato nella roccia vulcanica,
Persone citate: Aurelia, Fiora
Luoghi citati: Bolsena, Manciano, Orbetello, Pian Di Morrano, Pitigliano, Sorano
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