Per l'acciaio mondiale ancora 15 anni di tagli

Per Pacciaio mondiale ancora 15 anni di tagli L'Iisi fa il punto sulla crisi della siderurgia Per Pacciaio mondiale ancora 15 anni di tagli LONDRA — Quasi 300.000 miliardi di lire (165 milioni di dollari) sono stati Investiti negli ultimi 10 anni dall'Industria siderurgica mondiale nel processi di automazione e per mettere a punto nuovi prodotti Qualitativamente avanzati. Questo processo di ristrutturazione, che ha comportato un calo occupazionale di circa 730.000 posti di lavoro, non è stato però sufficiente a superare la crisi strutturale della siderurgia mondiale e dovrà quindi proseguire anche per tutti gli Anni 90. E' questo 11 messaggio lanciato dal presidente dell'Usi (Istituto Internazionale del ferro e dell'acciaio) Jan Hooglandt e dal segretario generale Lehnard Holschuh, aprendo a'Londra I lavori del 19* Congresso dell'organizzazione che raggruppa oltre 120 Industrie di 44 Paesi. In particolare la Comunità europea — ha spiegato Hooglandt — ha già ridotto di 30 milioni di tonnellate (pari al 16%) la sua capacità produttiva contro 1 12 milioni del Giappone ed 1 24 degli Usa. Che l'industria siderurgica non sia ancora fuori dalla crisi lo ha denunciato a chiare lettere Holschuh, secondo 11 quale si può prevedere solo un modesto aumento del consumi mondiali dell'acciaio nel prossimo decennio: da 718 a 750 milioni di tonnellate. E' vero Infatti che si prevede una crescita di 19 milioni di tonnellate della domanda totale da parte del Paesi in via di sviluppo da oggi al '90 e di altri 14 milioni per 11 '95, ma c'è anche da attendersi una crescita molto modesta (da 435 a 450 milioni di tonnellate) nei Paesi industrializzati ed un calo nell'Urss e nel Paesi del Comecon. L'evoluzione del mercato, insieme con un forte orientamento verso prodotti più leggeri e resistenti, è la causa principale di questa situazione. Basti pensare che i consumi di acciaio greggio dovranno calare di 14 milioni di tonnellate tra l'85 e il '90 e di altri 4 milioni di tonnellate tra 11 '90 e 11 '95. Nell'immediato 11 1985 si presenta con un saldo molto vicino al risultati dell'84. I consumi nel principali Paesi Industrializzati si attesteranno, alla fine di quest'anno, sul 331 milioni di tonnellate, circa l'l% in meno rispetto all'anno precedente, per scendere ulteriormente nell'86 a 324 milioni di tonnellate, prevalentemente a causa di una diminuzione della domanda negli Usa (-6%). Nell'84 la produzione mondiale di acciaio era stata di 710 milioni di tonnellate, superiore appena dell'1% rispetto a quella del '74 mentre le previsioni di Holschuh per l'86 parlano di 718 milioni di tonnellate. Un quadro complessivo, questo, che denota una persistente difficoltà nel settore anche se conferma un ruolo strategico dell'acciaio ancora negli Anni 90. Anche attraverso le trasformazioni tecnologiche, 11 futuro del comparto resta comunque sempre nelle lavorazioni maggiormente sofisticate, nei prodotti più resistenti ed In quelli a più alto valore aggiunto. •L'industria siderurgica — ha avvertito Hooglandt — deve prepararsi al nuovo mercato ma non deve confondere il necessario processo di rinnovamento con misure prolesionistiche o esportando i suol problemi».

Persone citate: Lehnard Holschuh

Luoghi citati: Giappone, Londra, Urss, Usa