Fendi-Lagerfeld, si consacra la rivoluzione della pelliccia

Fendi-Lagerfeld, si consacra la rivoluzione della pelliccia Stimolante omaggio alla Galleria (TArte moderna di Roma Fendi-Lagerfeld, si consacra la rivoluzione della pelliccia ROMA — C'è ancora qualcuno che si sorprende perché alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna approda la Mostra «Fendi-Lagerfeld: un percorso di lavoro» e invece di quadri sono di scena progetti di inventati materiali e pellicce famose vòrticano in ritmico balletto su spiedini elettrici? Sarebbe una paradossale dimostrazione che una mostra cosi andava proprio fatta, dice il Sovrintendente della Galleria, Eraldo Gaudioso. Perché se le paratie stagne fra arti maggiori e cosiddette minori son cadute dall'esplosione dell'Art Déco, e dal '68 in avanti è difficile operare una scissione tra le manifestazioni artistiche, i segnali di costume e i corri¬ spettivi prodotti di arte applicata, mai come oggi critici e sociologia, si sono messi alla ricerca delle convergenze tra moda e arte. Al Victoria and Albert Museum di Londra in questi giorni Versace coniuga arte e moda, come fece Valentino al Metropolitan di New York: alla romana Galleria d'Arte Moderna ecco arrivare Karl Lagerfeld per il suo ventennale sodalìzio con le Fendi, al loro «sessantennio» di attività. Questo stilista tedesco-parigino, che si reputa nato in ritardo di due secoli dal suo adorato Settecento, stringe le chiome in un codino, attilla il completo di grisàglia come una marsina, è maestro nelle Materiali, progetti, scritti illustrano il «percorso di lavoro» dello stilista tedesco-parigino che ha reinventato il capo-simbolo della donna - Il decisivo incontro con le sorelle romane arti combinatorie fra Jugendstil e ogni portato «mitteleuropeo», per un risultato di smagliante ed irridente creatività. E' probabilmente il più fecondo Inventore di archètipi di cui si sostanzi la moda contemporanea: per quanto ha saputo dirci attraverso una nuova concezione della pelliccia, è stato essenziale l'incontro con le famose sorelle Fendi, che dall'antico laboratorio materno, procedono intrepide non solo a smitizzare la pelliccia come status symbol, pelo pregiato, pelliccia importante, ma a farne una precisa espressione di scelta culturale, pezzo d'uso e messaggio, non più oggetto sessuale per una donna-oggetto, ma rivoluzione del più antico lavoro artigianale, pelo povero, lapin, scoiattolo, talpa e costosissima, splendida inventiva tecnica. L'itinerario suggerito dalla Mostra, aperta fino al 25 ottobre, non è solo cronologico, svela piuttosto quei procedimenti in cui si sviluppano le idee fra stile e tecnica, fino al protòtipo straordinario. Scortati dagli ingrandimenti fotografici di quattro disegni esemplari e dalle relative •tele» e «carte», si arriva nel Secondo Salane della Mostra al nucleo di duecentoclnquanta schizzi e disegni-matrici di Karl Lagerfeld In vent'anni di progettazione. E' il ribaltamento d'un sistema di luoghi comuni legati alla pelliccia, l'accento spo-, stato sulla reinvenzione dei materiali. Anno 1966. «L'abominevole donna delle nevi» ha 11 corpo serrato da grossi tubi di pelle; nel 1968 la maglietta di salute diventata pelliccia, costeggia il camice medievale d'un Lancillotto austriaco e ancora la traduzione in pelo del giaccone di tutti, il Montgomery. Ironico, nel 1979. il progetto .Annfreddo e antichoc-, una pelUccia gonfiata, come aire che Lagerfeld e le Fendi puntano su una costruzione geometrico-simbolica. Fino all'ultima collezione 1985, corredata dai testi» dello stilista, che parla di rami e brume, tempeste e voragini per i toni lividi, bluastri, carbonosi. e di metamorfosi, di mctapellicce per l'accumulo di tessuto e pelliccia, pelle e mantelline, fra tramonto della Grande Vienna e gli inquietanti quadri di Bocklin. Parallela la sezione tecnico-antologica in progressione dallo schizzo al prodotto finito, illumina l'inesauribile capacità di mediazione e d'artigianato delle Fendi. Pellame che diventa petalo, il rovescio in vista a formare bellissimi incastri a embrici, dicci peli diversi tono su tono per fare d'una pelliccia una vera Arca di Noè. l'astrakan gessato, i tagli ad ogiva per rendere mossa e leggera, ricca di disegno la pelliccia «cattedrale.. Un caleidoscòpio di emozioni, di spunti che diventano titoli di collezioni indimenticate; una girandola di forme, appunti, ricerche, foto, ciuffi di pelo, prove di colore e di cóncia, triangoli di mobile lapin sulla pelle di daino, una rapida carrellata di immagini, di costumi creati per il teatro, il cinema. Lucia Sollazzo

Luoghi citati: Londra, New York, Roma, Vienna