Campart: chi non mi vota forse è vittima di ricatti di Clemente Granata

Campar!: chi non mi vota forse è vittima di ricatti Il sindaco designato di Genova parla dei franchi tiratori nel pentapartito Campar!: chi non mi vota forse è vittima di ricatti Il de Peschiera: «L'esito delle elezioni ha intaccato centri d'interesse nel campo degli affari» DAL NOSTRO INVIATO GENOVA — «Se qualcuno pensa che io mi stanchi, si sbaglia, io resisto», afferma Cesare Campart, repubblicano, sindaco designato della città alla guida di un pentapartito. Lo dice usando espressioni più colorite, ma la sostanza è questa. Olà primo cittadino per pochi minuti giovedì scorso, 11 tempo di dire no con fermezza al voti missini che gli avevano consentito di raggiungere la maggioranza assoluta, ripropone ora la sua candidatura per confermare anche la validità del governo a cinque, unica soluzione, sostiene, per garantire alla città un'amministrazione efficiente. E' passata da poco l'una della scorsa notte. Per quasi sette ore una folla, ora silenziosa nello stupore, ora chiassosa come a Marassi, pronta all'applauso, all'insulto, allo sberleffo, ha assistito a Palazzo Tursi al nuovo, incredibile rito di tre votazioni dall'esito scontatlsslmo in base alla logica dei numeri eppure puntualmente smentito dall'altra logica, quella occulta dei franchi tiratori, passati al secondo scrutinio da due a tre. E tra un voto e l'altro le chiacchiere, 1 pettegolezzi, le Illazioni, i nomi del possibili franchi tiratori bisbigliati e subito smentiti e sullo sfondo una città Incredula che mostra di non comprendere, che pensa con amarezza di assistere a un fenomeno di degenerazione del sistema democratico. SI riprenderà mercoledì alle 9:' tre votazioni; la terza avverrà col sistema del ballottaggio e In quell'occasione sarà sufficiente la maggioranza semplice. Sindaco più che probabile, dunque. Ma i missini come si comporteranno? Se votassero a favore di Campart e il loro voto risultasse determinante, si assisterebbe a un nuovo rifiuto e si tornerebbe al punto di partenza. Ma Campart per ora non vuol fare previsioni, torna sul temi a lui cari della politica intesa come servizio, del rinnovamento della macchina comunale e ispirato a criteri di economicità, e sul boicottaggio della elezione dice: ••Penso che si tratti di fenomeni individuali, forse persone minacciate, ricattate, che non possono comportarsi in modo diverso». Nei commenti che s'intrecciano, nelle valutazioni del giorno dopo si ascoltano parecchi Interrogativi. Cerchiamo di tracciarne un quadro. E' un logoramento che In qualche modo fa comodo alla de o a una corrente interna alla de che cerca di ostacolare l'asse De Mita-Peschiera (coordinatore quest'ultimo del partito a Genova)? Il professor Filippo Peschiera dice: «Certe cose non ci passano neppure per la testa. Siamo, contenti che il pentapartito sinizi con un'esperienza repubblicana anche se la de, sia chiaro, non dimentica la professoressa Massimo e già ha chiesto che tra gualche tempo la Massimo possa rispondere alle attese della cittadinanza». E 11 sottosegretario all'Industria Bruno Orsini: «Lo lealtà della de è assoluta. Certo esistono problemi interni e ci sarà battaglia al congresso, ma nessuna opposizione di correnti de alle scelte genovesi». Gli ostacoli vengono da socialisti di sinistra vicini al sindaco uscente Cerofolini, come qualcuno azzarda? Assurdo, si ribatte, Cerofolini non ha mostrato disponibilità nel confronti del pentapartito, ma è uomo di correttezza e lealtà indubbie e lo ha anche dimostrato la sera scorsa con la sua dichiarazione in Consiglio, quando ha Invitato 1 comunisti, 1 verdi e dp a non votare più per lui. E poi, si aggiunge, se la manovra fosse degli uomini della sinistra socialista sarebbe troppo facilmente identificabile. Chi agisce allora? Il professor Giovanni Persico, repubblicano, dice: «La difficoltà a eleggere il sindaco dimostra che alcuni gruppi sotto estremamente legati a un certo potere». Il professor Peschiera fa questa analisi: 'Le forze di sinistra, pei in testa, erano convinte che con le elezioni di maggio non si sarebbe modificato il quadro politico. Una simile sicurezza era condivisa dagli stessi uomini di governo. C'erano dunque, per esempio nel campo degli affari edilizi, centri d'interesse consolidati, aspettative. Il voto ha mutato le prospettive ed è una realtà difficile da accettare». Il pel reagisce con durezza e In una manifestazione organizzata nel pomeriggio In piazza De Ferrari, con gl'interventi dell'on. Gambolato e del segretari Speciale e Mazzarello, accusa di fragilità e debolezze estreme il pentapartito. Ma 11 riferimento alle manovre occulte di gruppi e d'individui sembra riguardare soprattutto particolari settori del psl, presente ieri con tutto lo stato maggiore ligure alle votazioni di Palazzo Tur¬ si, L'on. Mauro Sangulnetl afferma però: «I franchi tiratori possono essere presenti in tutta l'area del pentapartito. Chiaro clte se in un primo tempo il fenomeno era imputabile per esempio alla scontentezza di singoli, ora non escludo che ci siano persone portatrici di precisi interessi». Le dichiarazioni sfumate accentuano le caratteristiche del giallo. Oltre a questa vicenda si pone l'interrogativo: 11 pentapartito può resistere? Gli Interessati si mostrano generalmente fiduciosi e ancora Sangulnetl afferma deciso: «Noi non cambiamo linea politica. Genova non ha caratteristica peculiare rispetto al resto del Paese». Ma Renato Pezzoll, segretario regionale socialista, scuote 11 capo: «Qui vedo l'ombra del commissario». Clemente Granata

Luoghi citati: Genova