Solo silenzio a Beirut dai rapitori dei russi

Solo silenzio a Beirut dai rapitori dei russi Falso obiettivo la richiesta di tregua a Tripoli? Solo silenzio a Beirut dai rapitori dei russi L'ambasciata ammette: siamo molto nervosi - Non si trova ii corpo dell'americano di cui la Jihad ha annunciato l'uccisione BEIRUT — I rapitori dei tre russi tacciono da tre giorni. Nessuna notizia neppure del diplomatico americano William Buckley, sequestrato nel marzo dell'anno scorso, e che la «Jihad islamica» ha affermato venerdì di avere ucciso per rappresaglia contro il raid israeliano su Tunisi: il suo corpo non è stato trovato. Il capo della polizia di Beirut, generale Osman. ha affermato di non avere alcun elemento che confermi l'uccisione di Buckley. Una donna, che ha risposto ieri pomeriggio al telefono dell'ambasciata sovietica, ormai trasformata in un bunker e difesa da carri armati e centinaia di miliziani drusi, ha detto che non vi sono novità sulla sorte di Oleg Spirto, Valéry Millkov e Nikolai Spinsky. I tre — due diplomatici e il medico della rappresentanza diplomatica — sono stati sequestrati a Beirut Ovest lunedi scorso insieme con il segretario consolare Arkadij Katkov, il cui cadavere è stato poi trovato in una discarica. I rapitori, che dicono di appartenere all'.Organizzazione islamica di liberazione», si sono fatti vivi l'ultima volta mercoledì, intimando ai sovietici di abbandonare l'ambasciata, che altrimenti sarebbe -crollata sulle loro teste-. Né la partenza, venerdì mattina, del familiari del diplomatici sovietici, né la fine, l'altra notte, grazie a una mediazione siriana, della battaglia di Tripoli nel Nord (era questa la condizione posta dal rapitori per liberare gli ostaggi) hanno sbloccato la situazione. « Questo sllemio, ovviamente, ci rende nervosi", ha ammesso un funzionario dell'ambasciata. Che cosa vogliono i sequestratori? Secondo molti os¬ servatori a Beirut, il loro vero obiettivo non era quello dichiarato, la fine della sanguinosa battaglia di Tripoli. Con il cessate il fuoco, nel capoluogo del Nord ieri sono potuti entrare i primi soccorritori. In vari quartieri la Croce Rossa libanese ha trovato feriti abbandonati nelle strade, accanto ai cadaveri. Nessuno, qui, riesce ancora a valutare appieno le conseguenze politiche della virtuale «rosa» accettata dal leader della milizia integralista sminila Tawheed, lo sheikh Saed Shaaban, di fronte ai filosiriani. Lo sheikh è tornato ieri a Tripoli da Damasco, dove mercoledì scorso aveva di fatto rinunciato al controllo della città. I filosiriani parlano di un altro «duro colpo» per il leader dell'Olp Arafat. dopo il bombardamento del suo quartler generale in Tunisia. L'artiglieria è invece tornata In azione a Beirut: ieri mattina 1 drusi hanno bombardato dalla montagna il quartiere di Ashrafieh, nel settore Est. Quattro persone sono morte, trenta i feriti. Nel pomeriggio, l'incaricato d'affari sovietico Suslikov ha incontrato i leader delle due principali milizie musulmane, il druso Walid Jumblatt e lo sciita Nabih Berri, nel quadro dell'intensa attività diplomatica sotterranea per ritrovare i tre rapiti.

Persone citate: Buckley, Nabih Berri, Nikolai Spinsky, Oleg Spirto, Saed, Shaaban, Valéry Millkov, Walid Jumblatt, William Buckley