Zero al Totoparola

Zefrò al Totoparola c LA LINGUA CHE PARLIAMO Zefrò al Totoparola Le previsioni di un grande filologo sull'evoluzione del linguaggio Rileggendo le pagine sulla lingua Italiana di Un grande filologo che mi onoro di aver avuto per maestro, Giorgio Pasquali (ricorre quest'anno 11 centenario della sua nascita), ho voluto osservare se dagli scritti degli anni che vanno dal 1934 alla morte, avvenuta tragicamente nel 1952, si possa' ricavare qualche considerazione sull'evoluzione della lingua da allora a oggi, lasciando da parte tutto ciò che, nel metodo, rimane saldamente acquisito. Il risultato e che la forza di argomentazióne nello spiegare fenomeni linguistici è molto maggióre della facoltà, per cosi dire, prescrittiva o predittiva, di cui, del resto egli, antipurlsta com'era, poco si curava ma non fino al punto da non essere tentato di giungere a qualche consiglio 0 previsione. . . Intanto è da dire che, In conversazioni radiofoniche tenute fra 11.1949 e.ll 1951, Pasquali arrivò a proporre una riforma ortografica che prevedeva non isolo l'Indicazione dell'accento sulle parole sdrucciole e la distinzione fra e ed o aperte e1 chiuse al modo fiorentino ma l'introduzione di segni speciali per i semivocalico come quello di calzolaio e per fai'semivocalico come quello di uomo (da scrivere, dunque, calzolaio e womo) e di segni diversi per s e e sorde e sonore (rispettivamente In caia ei rosa, azione e zero) e di segni speciali per c e g. se e gl palatali (quelli di cera, gettare, scena e egli). Tale complessa riforma non ha trovato, come è noto, alcun seguito ma lo sospetto che, con quella;proposta, egli' volesse soprattutto confutare,! la falsa ma diffusa opinione che l'italiano si scrive come si pronunzia. Emilio Cecchl, grande estimatore dt Pasquali, disse che egli era sdrucciolato nella parodia. Una causa perduta fu la condanna dell aggettivo efficiente a cui egli si industriava di trovare del sostituti fra 1 quali non era' certamente accettabile quell'in gamba di reggimento in 'gamba per «reggimento efficiente». Oggi condannerebbe efficiente solo qualche purista in ritardo.. Pasquali preferiva vettura & auto o macchina: oggi vettura non lo dice nessuno e tutti parlano di macchina. Anche nel genere del sostantivi stranieri In italiano egli aveva idee un po' parti colarl come quella di proporre per l'Inglese world «mondo» 11 femminile, cosi da dire la world per 11 fatto che in tedesco la parola corrispondente, Welt, è appunto, femminile: . un'analogia tedesco/inglese per il genere grammaticale non pare ammissibile. ■ :Eppure, Pasquali aveva dato, per il genere delle parole straniere da citare In Italiano, l'unica regola possibile, cioè la conservazione del genere d'origine, assimilando, naturalmente, 11 genere neutro al maschile, esclusi casi di patente contraddizione come, per esempio, 11 neutro tedesco M&dcheti «ragazza» (ma si tratta, in realtà, di un originarlo diminutivo), da rendere ovviamente al femminile in italiano. Ma ci sono degli aspetti in cui vediamo una situazione i| ben diversa tra l'italiano te< stimonlato nell'acuta osser s ; ^ vazlone di Pasquali e quella di oggi. Chi oserebbe oggi dire che in Italiano 1 congiuntivi sono vivissimi, come si legge in una pagina di uno studio molto approfondito sull'italiano contemporaneo? Sono trascorsi anni di massima influenza sia dell'inglese sia dei dialetti meridionali, giunti al Nord con gli immigrati, a cui si è aggiunta una certa trascuratezza linguistica della radio e della televisione e non possiamo più affermare quello che Pasquali diceva con tanta sicurezza. Fra auditorium e auditorio, sostenuto quest'ultimo da Bruno Migliorini, Pasquali era per auditorio ma arrivava addirittura più in là, a proporre, cioè, uditorio, senza minimamente curarsi del pur notato inconveniente dell'altro significato di «persone che stanno ad ascoltare». Ma c'è un punto sul quale è bene fermarsi un momento perché denota un mutamento di costume intervenuto negli ultimi anni. Pasquali dice: •L'uso di signorina è, oggi, almeno parztahnente, esteso ancìie per le donne nubili attempate per le quali si usava prima esclusivamente signora». La cosa desta ora ilarità se si pensa che tempo fa, una signora, membro del Parlamento, senza sospettare 11 minimo senso di ridicolo, ha proposto addirittura l'abolizione per legge di signorina e l'adozione indiscriminata, per tutte le donne, di signora. DI questa legge non si è più sentito parlare e speriamo che non se ne parli più. Non vorrei che si credesse che le pagine di Pasquali sulla lingua siano tutte discutibili come quelle di cui abbiamo parlato. Ci sono tesori di saggezza e migliala di preziose osservazioni di metodo con spiegazioni nuove, indagini di ampio respiro e di grandissima dottrina. Ma la lingua r- Pasquali ne era ben consapevole — è in continuo movimento e le proposte nuove e le previsioni possono dimostrarsi fallaci anche se fatte da un genio della filologia. Tristano Bolelll

Persone citate: Bruno Migliorini, Emilio Cecchl, Giorgio Pasquali, Pasquali, Tristano