L'anno di Cimino a Chinatown di Simonetta Robiony

L'anno di Cimino a Chinatown A Roma il regista più controverso d'America parla del suo nuovo film L'anno di Cimino a Chinatown Sulle polemiche suscitate da questa stona di droga, amore e corruzione l'autore dice: «Sono gruppi manovrati da chi si è sentito attaccato: la criminalità organizzata, i trafficanti» ROMA — Dice Michael Cimino: «Un regista di cinema oggi fa, Quello che un tempo faceva un pittore. Il pittore veniva chiamato dal suol mecenati, gli ventva mostrata la stanea da affrescare, gli veniva spiegato die non poteva toccare il soffitto anclie se era troppo basso, né spostare le finestre anche se erano troppo numerose, né splanare una parete anche se aveva delle imperfeslont. Eppure ti pittore si metteva lo stesso all'opera e, nel limiti che gli erano stati imposti, faceva quello che poteva perché il suo affresco risultasse il migliore possibile.. L'ultimo affresco realizzato da Michel Cimino per il cinema si chiama L'anno del dragone: è una grande storia poliziesca di intrighi, droga e corruzione sullo sfondo del quartiere cinese di New York ma è anche una grande storia sentimentale tra un poliziotto americano di razza bianca che vuole sconfiggere la malavita locale e una giornalista americana di razza orientale che vuole realizzare alcuni servizi televisivi di denuncia. L'anno del dragone, prodotto da Dino De Laurentils, per un costo complessivo di venticinque milioni di dollari, e interpretato da Mickey Rourke, quello di «Brivido caldo» di Kasdan e di «Rusty il selvaggio» di Coppola; da John Lone, un attore di teatro arrivato al cinema con «Iceman»; da Ariane, una fotomodella mezzo orientale e mezzo olandese, al suo debutto cinematografico. Michael Cimino, che è a Roma ospite del fratello di Dino De Laurentils, Luigi, suo distributore per l'Italia, ha un modo di parlare lento e pacato: ogni concetto viene spiegato più volte con parole diverse perché sia chiaro a se stesso prima ancora che all'interlocutore. Regista anomalo, con un percorso di lavoro contrassegnato da «17 cacciatore», 11 più straordinario successo degli ultimi dieci anni e da «/ cancelli del cielo- il più straordinario fiasco degli ultimi dieci anni, Cimino è tornato a girare dopo un lunghissimo periodo in cui nessuno, a Hollywood, era disposto a spendere né un dollaro né una parola su di lui. La fiducia che gli ha dato De Laurentils lo ha rilanciato sul mercato: adesso sta scrivendo la sceneggiatura di 'Handmade Cofftns», da un racconto di Truman Capote. Spiega 'Un artista deve lasciarsi penetrare tanto dalle lodi quanto dalle critiche: le deve capire, approfondire, filtrare, ma non deve mal permettere che gli impediscano di essere se stesso». Per essere se stesso fino in fondo, anche In questo L'anno del dragone. Cimino ha voluto che 1 suoi collaboratori rispettassero alcune condizioni. La prima condizione è stata quella di ringiovanire di almeno una ventina d'anni 1 personaggi del romanzo di Robert Daley, dal quale è liberamente tratta la sceneg¬ giatura, per avere del caratteri con 1 quali gli fosse più facile identificarsi. «Ho voluto che il mio protagonista fosse un uomo come me intorno ai 40 anni e fosse un reduce dalla guerra del Vietnam. Questo espediente infatti mi permetteva di dargli un nuovo spessore psicologico che non c'era nel libro. Gli Stati Uniti sono un Paese in cui ciascuno di noi possiede una doppia cittadinanza spirituale: da un lato è, è si sente, un cittadino americano, dall'altro è, e si sente, un membro della comunità etnica d'orìgine. Mi piaceva, in questo film, sottolineare la ambiguità del rapporto che lega un uomo bianco a una donna orientale', soprattutto quando questo bianco, negli anni del Vietnam, si è abituato a considerare gli orientali propri nemici.. La seconda condizione voluta da Cimino è stata quella di condurre minuziosi sopraluoghi sulle comunità, cinesi d'America: 'Abbiamo trascorso mesi interi tra Chinatown e Vancouver, parlando con la gente, ascoltando i loro problemi, scoprendo caratteri e personaggi utilieeati poi per i ruoli secondari nel film. Proprio come t registi italiani del neorealismo credo valga più la pena spendere tempo a contatto con gli esseri umani che raccogliere docùmentaelont leggere libri, vedere film. La mta intensione era girare interamente L'anno del dragone tn esterni, proprio dove si svolge Iasione del film. E' stato impossibile: bloccare la vita a Chinatown è un'impresa che non mi è riuscita perciò ho dovuto accettare di ricostruire tutto in studio». Il film, che è uscito negli Stati Uniti con un buon consenso di pubblico e di critica, ha suscitato però anche manifestazioni di protesta da parte della comunità, cinese. Cimino minimizza: secondo lui si è trattato di gruppi manovrati da chi si è sentito violentemente attaccato dal suo film: la criminalità organizzata, 1 trafficanti di droga, la delinquenza di quartiere. 'Tutte le volte die in America il cinema affronta il tema delle minoranze etniche si verificano polemiche. Ma d'altra parte, visto die l'America è un Insieme di minorarne, come non parlarne facendo cinema?». Simonetta Robiony Una scena di «I .'anno del dragone» con Mickey Rourké e Ariane, la bellissima fotomodella al debutto