Hudson, l'antieroe amato dalle donne
Hudson, l'antieroe amato dalle donne La scomparsa di un idolo degli Anni 50 e 60, divo del melodramma e della commedia Hudson, l'antieroe amato dalle donne Nel nuovo divismo hollywoodiano, quello nato dalle ceneri del vecchio divismo prebellico ed affermatosi nel corso degli Anni SO, Rock Hudson ha trovato una collocazione in parte defilata, più discreta, meno aggressiva o invadente di altri attori della sua generazione, come Marion Brando o Paul Newman. Certamente la sua recitazione, i modi e le forme della sua «presenza» sullo schermo, i personaggi a volta a volta Interpretati, lo'ponevano su un piano diverso, meno definito, sempre In bilico fra la commedia di costume e il dramma sentimentale, il film d'Impegno sociale e quello di' puro divertimento. E non molti registi seppero'indivi-! duarne i caratteri più veri,1 metterne in luce gli elementi rivelatori, contentandosi il più delle volte di utilizzarne la bellezza, 11 fascino, quella particolare carica di simpatia, che ne aveva fatto, a meta' degli Anni 50, come scrisse un giornale americano, «11 più nuovo idolo delle adolescenti». Che Rock Hudson sia stato, soprattutto nel primo decennio della sua carriera d'attore, un Idolo dello schermo, un divo nel vero senso della parola, non v'è dubbio. Bastano a dimostrarlo film come Magnifica ossessione (1954), Come le foglie al vento (1956), Il trapezio della vita (1957), tutti diretti da Douglas Sirie, un regista che ne seppe vaio-1 rizzare gli aspetti romantici e sentimentali. Ma egli fu anche qualcosa di più e di diverso, forse perché meno legato a un rigido cliché, alla ripetizione continua dei medesimi ruoli. Era nàto, come Roy Fitzgerald, nel 1925 a Winnetka nell'Ullnols. Finiti gli studi, s'era arruolato in marina durante la guerra e aveva fatto, successivamente, i più diversi lavori, venditore d'aspirapolverl, autista di camion, postino. Pare che proprio questa.] sua ultima attività lo mise in contatto con l'agente cinematografico Henry Wilson, che gli apri le porte di Hollywood. Fu 11 regista Raoul Walsh che gli diede una parte in Falchi in picchiata (1948), e da allora Hudson comparve in una lunga serie di film d'avventura, di guerra, we- stern, d'azione, modellando 11 suo personaggio sui canoni classici dell'eroe «positivo., leale e coraggioso, simpatico ed onesto. Fu poi Douglas Sirk, come si è detto, a mettere in maggior luce i risvolti sentimentali e melodramma¬ tici del suo carattere, arricchendo la gamma delle sue prestazioni. Cosi Hudson giunse alle forti caratterizzazioni del Gigante (1956) di Stevens, di Addio alle armi (1958) di Charles Vidor. di La 7ìiia Urrà (1959) di King, e di altri film di va-: sto successo popolare, secondo la migliore tradizione del-! lo spettacolo hollywoodiano. 1 Ma intanto si faceva strada, tra le pieghe del suoi personaggi, spregiudicati e ro-! mantici al tempo stesso, una1 nuova vena interpretativa: un sottile umorismo, una delicata Ironia, ed autoironia, che avrebbero trovato ampio, campo d'azione nelle comme-' die di costume, secondo la grande lezione dell'illustre e rinnovata sophisticated comedi/ americana. Se ne ebbe conferma a meta degli Anni 60, quando Hudson Interpretò alcuni film al fianco di Doris Day (Non mandarmi fiori!), di Gina Lollobrlgida (Strani compagni di letto), di Leslie Caron (Una ragazza da sedurre), di Claudia Cardinale (L'affare Blindfold): commedie spumeggianti, in cui l'attore esprimeva 11 meglio della sua innata simpatia. Ma soprattutto se ne ebbe conferma in Lo sport preferito dall'uomo (1964) di Howard Hawks, un film di sfavillante, ironia, condotto con mano' maestra da uno dei più gran-' di registi di Hollywood, che seppe fare di Hudson uno straordinario «antieroe, dei nostri tempi. Ora che Rock Hudson non c'è più, scomparso prima che compisse i sessant'anni, ci è caro ricordarlo nei panni di questo antieroe, pescatore suo malgrado, goffo e impaurito, alle prese con i pesci e con le donne, sullo sfondo di un'Impagabile provincia americana. Il ritratto autoironico del divo hollywoodiano che scivola sulla buccia di banana della quotidianità della vita. Gianni Rondolino Hollywood lo usò per la sua bellezza e il suo fascino. Tra i film più famosi «Il gigante» e «Addio alle armi». Recitò accanto a Doris Day, Leslie Caron e Claudia Cardinale ck Hudson, il regista Charles Vidor, Jennyfer Jones sul set di «Addio alle armi»: il film va in onda stasera su Canale 5
Luoghi citati: Hollywood
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