Un ponte contro la siccità

Un ponte contro la siccità Firenze, sempre più drammatica la situazione idrica Un ponte contro la siccità L'esercito lo costruisce per consentire di attraversare l'Arno alle condutture che porteranno l'acqua alla città - Tra dieci giorni rubinetti a secco - Controlli sanitari decisi dal Comune e dalla Regione N08TR0 SERVIZIO FIRENZE — Cresce la grande sete a Firenze e la città non è nelle condizioni di placare l'arsura: l'Arno non offre alcuna garanzia per ciò che concerne la quantità d'acqua e l'inquinamento è sempre più pericoloso. La sic-, cita, aggravata dalla lunga estate che ha colpito tutt'Italia e che affligge citta come Perugia In Umbria e Pesaro nelle Marche, ha creato disagi e pericoli In Toscana ed è particolarmente grave a Firenze. Un dato basti a comprendere la situazione: 11 rifornimento idrico di Firenze può essere tenuto sotto controllo ancora per quattro o cinque settimane. Ma è indispensabile il verificarsi di due condizioni: la costruzione e l'entrata in funzione entro dieci giorni del condotto straordinario dell'ormai noto «by pass- dai laghetti della zona di Signa fino all'acquedotto di Mantignano e il mantenimento, entro limiti accettabili, del livello dell'Arno che rifornisce gli impianti dell'acquedotto dell'Anconella. Firenze s'è mobilitata, ma le risorse idriche si assottigliano ogni giorno di più e destano preoccupazione per i bimbi, gli anziani e per i malati negli ospedali, per i quali, naturalmente, è stato applicato un criterio di assoluta priorità. Almeno 150-200 mila abitanti, però, non hanno acqua nelle abitazioni e negli edifici sprovvisti di autoclave, i rubinetti restano a secco. Ora è entrato in scena l'esercito con un «piano di emergenza» ideato dalla Prefettura di Firenze. La Prefettura ha messo a disposizione settanta serbatoi della capacità di 1250 litri ciascuno, sistemati su due autocarri (2 serbatoi per automezzo), dislocati nei punti nevralgici della città; 35 autocarri, 2 fotoelettriche e novanta militari. Non mancano le attrezzature tecniche: 11 Reggimento del genio di Piacenza ha allestito un ponte lungo 70 metri su'galleggianti,'del'peso di 60 tonnellate per consentire l'àYt'ràversamentO dell'Arno vicino a Mantignano della conduttura che porterà l'acqua da Signa a Firenze. Questi «dati tecnici» servono a dare un'idea di Firenze assediata dalla siccità. Si pensi che l'acqua attualmente erogata dagli impianti fiorentini è di circa il 30 per cento in meno rispetto al periodi normali, con una diminuzione della pressione del 50 per cento. Sono informazioni ufficiali, fornite con una dichiarata preoccupazione da Fabrizio Chiarelli, assessore comunale all'Ambiente. Non sono in pochi a Firenze ad invocare la «grande pioggia», ma l'evento meteorologico non risolverebbe i problemi, legati anche all'Inquinamento dell'Arno, provocato per massima parte dagli scarichi civili. L'attuale situazione d'emergenza non può che durare una decina di giorni, durante 1 quali deve entrare tutti i costi in funzione il condotto straordinario che dovrebbe consentire di fronteggiare i fabbisogni idrici della città. In questa caotica situazione si guarda con apprensione alla potabilità dell'acqua: controlli vengono compiuti giorno e notte, e anticipano le Iniziative sanitarie del Comune di Firenze e della Regione Toscana. La ridotta ossigenazione dell'acqua, nel tratto fiorentino dell'Arno, davanti all'isolotto nel Fucec- chiese, a Marcignana di Empoli, crea notevoli preoccupazioni. Migliore è invece la condizione dell'acqua a Nord di Firenze e nel Valdamo, cosi come a Pisa città. Non è neppure escluso, che, ove l'emergenza dovesse continuare, le autorità fiorentine invitino le Industrie ad attingere l'acqua dal pozzi anziché dall'Arno, e ciò per non ridurre l'approvvl gioii amento idrico alla popolazione. Sul problemi della sete che angustia la Toscana, c'è collaborazione tra 1 Comuni. Da Arezzo, l'assessore all'Ambiente ha Illustrato una proposta per l'utilizzazione del lago. Trasimeno, una riserva di 128 chilometri di superficie, che può consentire di fornire sei milioni di metri cubi d'acqua con un abbassamento del livello di appena cinque centimetri. In tal modo — ha specificato l'amministratore aretino — si potrebbe assicurare oltre al rifornimento d'acqua a Firenze, anche una «regolare portata» all'Arno e quindi la sopravvivenza della fauna e della flora. Ma come giungere alla realizzazione del rifornimento idrico ottimale per Firenze? In base a due progetti tra loro alternativi: il primo prevede 11 collegamento per mezzo di una stazione di pompaggio già esistente del Trasimeno al Rio Maggiore, che è un immissario del Lago di Chiusi. L'acqua verrebbe immessa a monte degli Invasi di Levane e La Penna. L'altro contempla un canale da Borghetto sul Lago Trasimeno, attraverso il Rio Venella, da collegare con un canale artificiale di un chilometro e mezzo al Rio Dei Cesi e quindi all'Arno. Ma i progetti, è comprensibile, riguardano forse un futuro remoto, mentre spegnere l'arsura di Firenze è un'esigenza da risolvere entro pochi, drammatici giorni, r. s. Firenze, ! / Arno alle Cascine completamente asciutto è stato trasformato in cantiere per riparazioni alla pescaia dell'Isolotto. Oltre ai problemi del rifornimento idrico alla città, ora ci sono preoccupazioni per In mancanza di acqua che non consente la necessaria irrigazione dei campi

Persone citate: Fabrizio Chiarelli, La Penna