Furti col personal più di 80 miliardi

Furti col personal più di 80 miliardi Il fatturato dei «nuovi ladri» Furti col personal più di 80 miliardi Le bande favorite dalla lentezza dei controlli nelle banche: ci vogliono sette mesi ROMA — Lo sviluppo dell'Informatica e l'adozione delle nuove tecnologie da parte di sempre più numerosi Istituti pubblici e privati ha creato, insieme ai numerosi vantaggi e alle possibilità di più rapidi scambi informativi, anche spazi consistenti ad un certo tipo di criminalità. Una criminalità più evoluta, e anche più «ricca». SI calcola, per esemplo, che solo nel 1085 il «furto informatico» contro le banche frutterà al suol autori dai cinquanta agli ottanta miliardi: un bottino di cinque miliardi a «colpo». Una cifra significativa anche se mollo lontana da quelle registrate in paesi più all'avanguardia nel settore dell'informatica. Negli Slati Uniti, per esemplo, il danno totale annuo giunge sino a 300 milioni di dollari (più di 500 miliardi di lire), in Giap- pone, solo nel 1981 si è calcolata una perdita di 64 milioni di yen (mezzo miliardo di lire), nella Germania federale 11 danno causato dalle manipolazioni ha toccato un milione e mezzo di marchi (quasi un miliardo di lire). Per scoprire un 'furto informatico-, per avere cioè la certezza che qualcuno'si è intromesso in un sistema di computer di banche o di istituti finanziari per prelevare denaro modificando le Istruzioni agli elaboratori, occorrono mediamente duecento giorni. Gli esperti discutono tuttora sulle ipotesi di reato che si possono configurare in caso di 'Computer-crime-, e parlano di truffa, falso in scrittura privata, o di semplice furto. Mentre in Parlamento sono, ancora fermi due progetti di legge: uno, presentato 11 5 giugno dello scorso anno dal ministro Martinazzoll relativo alla protezione della privacy nel confronti delle banche automatizzate dei dati, e l'altro della commissione ministeriale presieduta da Vittorio Novelli relativo alla disciplina dell'informatica pubblica e che prevede le ipotesi della falsificazione del dati e del programmi, dell'appropriazione illecita di questi, dell'uso illegittimo delle apparecchiature informatiche. E, forse, proprio questo colpevole ritardo unito ai vantaggi derivanti dal minor rischio nel furto elettronico che non, per esemplo, nella rapina, sta attirando l'attenzione della delinquenza organizzata sulle possibilità offerte dalla vulnerabilità del sistemi informatizzati. A questo scopo è stata fondata «Prisma», un'associazione senza scopo di lucro per studi e ricerche sulle difese informatiche. Tra 1 fondatori dell'associazione sono Carlo Sarzana, direttore dell'Ufficio ricerche di documentazione e monito-, ràggio del Ministero di Grazia .e Giustizia, Vittorio Np: . velli, direttore del centroelettronico di documentazione della Corte di Cassazione, Claudio Manganelli, capo del servizio automazione bancaria dell'associazione bancaria italiana (ABI), Pierantonlo Ciampicali, responsabile .del servizio sistemi Informativi della Banca d'Italia, Massimo Penco, amministratore delegato della società assicuratrice Ross Collins. r. co. '

Persone citate: Carlo Sarzana, Ciampicali, Claudio Manganelli, Penco, Ross Collins

Luoghi citati: Germania, Roma, Slati Uniti