La letteratura salvata dal cantautore? di Giorgio Calcagno

La letteratura salvata dal cantautore? LIBRI, GIOVANI, CREATIVITÀ': STATISTICHE E OPINIONI A CONFRONTO La letteratura salvata dal cantautore? DAL NOSTRO INVIATO VENEZIA — C'è una categoria di lavoratori Italiani che arriva a compiere il primo lavoro retribuito quando ha quarant'annl: è quella del registi cinematografici, com'è risultato dall'età media per l'opera prima alla recente mostra della Biennale. Ma c'è un'altra categoria che rischia di arrivarci più tardi ancora: è quella degli autori di libri, in quasi tutti i campi. Per romanzieri, saggisti, commediografi, l'età media si va progressivamente elevando, 1 debutti avvengono con maggior frequenza verso 1 cinquanta. Che cosa è successo nella società culturale italiana: c'è stata una caduta Improvvisa di creatività? SI sono bloccati 1 canali di produzione? Oppure sono gli stessi giovani che, avendo smesso di leggere, si disinteressano a quanto fanno 1 loro coetanei, condannandoli all'isolamento? Il problema non riguarda una piccola corporazione di maniaci della scrittura o. peggio, di nostalgici dell'arcadia. Riguarda l'Intera comunità nazionale, che rischia di perdere Il sangue nuovo, non solo nel campo dell'opera letteraria, ma, più grave ancora, in quello della ricerca. Per studiare 11 fenomeno, e Indicare qualche via di uscita, si sono riuniti alla Fondazione Cini, sotto le bandiere della Settimana del Libro, 1 rappresentanti dell'Università, della scuola, dell'editoria, dei mass media; e anche alcuni alfieri delle giovani generazioni, che sentono il problema sulla propria pelle. Il tema «I giovani e il libro: dalla lettura all'opera prima» partiva dal presupposto che esista una stretta connessione fra le due attività: più lettori, soprattutto fra 1 giovani, vorrebbe dire più autori, soprattutto nuovi. Una sorpresa ■ Sulla lettura, una sorpresa positiva. I giovani leggono, più di tutti, in Italia. Mentre la percentuale media degli italiani che leggono almeno un libro l'anno è del 46 per cento (cifra Istat), per la fascia tra 114 e 119 anni questa percentuale si eleva al 65. Non solo: hanno a disposizione molti più libri di prima, per l'accresciuta capacità economica delle famiglie e per 11 grosso potenziale delle biblioteche scolastiche, dove oggi sono presenti 25 milioni di volumi. Questi dati mostrano subito 11 loro rovescio. L'aumento della lettura è di gran lunga Inferiore all'aumento della scolarizzazione; I volumi vengono consultati appena dal 32 per cento degli studenti nelle scuole medie superiori. All'Università, come ha riferito la pedagogista Anna Maria Bernardina, si è andata perdendo l'antica abitudine del «suggerimenti bibliografici»: -Oggi lo studente studia solo il manuale, e le parti del manuale che il docente raccomanda». La famiglia collabora assai poco. Il primo libro di lettura, per un giovane, è quello che si trova in casa. E, In Italia, 11 25 per cento del dirigenti e degli Impiegati, 11 30 per cento del professionisti non leggono mal un libro. «Non scarichiamo sul ragazzo che dice "cioè" la responsabtlltà collettiva del corpo sociale', ha detto Tullio De Mauro, che coordinava l'incontro, a nome dell'Università di Roma. Ma c'è davvero un rapporto diretto tra l'Indice di lettura e la creatività? I test qui messi a confronto sono contraddittori. Arrivano a scrivere coloro che sono stati lettori forti fin da ragazzi, dice un'Indagine su 20 autori sotto I 35 anni condotta dalla cattedra di Teoria delle comunicazioni di massa all'Università di Firenze. L'esperienza di una grande casa editrice è diversa: fra 1 2500 manoscritti die la Mondadori riceve ogni anno — avverte Alcide Pollini, responsabile della narrativa — sono assai pochi quelli del giovani. La generazione che legge di più sembrerebbe quella che scrive di meno. 'C'è una crisi di vocazioni', conferma Giancarlo Ferretti, che per anni ha diretto le collane letterarie degli Editori Riuniti. Teatri; fumetti La creatività- del giovani esiste, ma si è spostata in altri campi: la canzone, il teatro, 11 fumetto. 'Devo riconoscere che nessun giovane scrittore ci ha dato una testimonianza creativa sul terrorismo», ricorda De Mauro. 'L'ho trovata soltanto in un testo di De Gregori, Scacchi e tarocchi. Lui sì, ci ha detto qualcosa di interessante». Nella massa, c'è la seduzione delle nuove tecnologie, che porta ad abbandonare il testo scritto, la preferenza è per l'immagine. che male c'è?», si chiede Sabino Acquaviva. «La tradizione italiana è sempre stata cultura dell'immagine, dal Rinascimento. Tanto è vero che siamo al primo posto in Europa per il consumo di rotocalchi: Per la maggior parte del presenti un po' di male c'è. E vorrebbero difendere l'avvenire della parola scritta, dare al giovani che continuano a crederci qualche opportunità In più per superare lo scoglio, sempre duro, della pubblicazione. Olrano varie proposte: borse di studio per autori, premi per esordienti, corsi universitari per insegnare a scrivere. Stefano Rolando, nuovo direttore della Proprietà letteraria alla Presidenza del Consiglio, prende nota: qualcosa effettivamente si può fare, magari utilizzando quel mezzo miliardo che oggi viene distribuito a pioggia, in premi casuali, senza coordinamento. Enrico Palandrl, 11 più giovane autore italiano, 28 anni, al suo secondo libro, cita l'esperienza del wrlter in residence inglese: lo scrittore stipendiato per scrivere in un determinato luogo, che può essere l'università, un istituto, perfino una prigione. Ma lui non chiede niente per sé. Chiede solo che la si finisca con 'l'enfasi ricorrente nella nostra cultura sulla giovinezza, idealizzata come un'età il purezza e sincerità». Chiede di essere considerato, semplicemente, uno scrittore giovane, fuori dalla categoria del •piovani scrittoti». Giorgio Calcagno ,

Persone citate: Alcide Pollini, Anna Maria, De Gregori, De Mauro, Giancarlo Ferretti, Libri, Sabino Acquaviva, Scacchi, Stefano Rolando, Tullio De Mauro

Luoghi citati: Europa, Italia, Venezia