«Paganini»: un sovietico di 17 anni il violinista più bravo

«Paganini»: un sovietico di 17 anni il violinista più bravo «Paganini»: un sovietico di 17 anni il violinista più bravo GENOVA — Dopo tre edizioni concluse senza l'assegnazione del primo premio, 11 XXXII Concorso Internazionale di violino Premio Paganini ha decretato, domenica pomeriggio, un vincitore: Dlmltrjl Berllnskji, ha 17 anni, sovietico. Quesfatmo, terminata la prima parte del suol stùdi, si'iscriverà al primo corso presso il Conservatorio di Mosca (corrispondente alle nostre Accademie). Un'edizione di alto livello del concorso, In cui la vittoria di Berllnskji non è quasi mai stata messa in discussione. Nell'arco delle tre prove il giovanissimo' artista ha dimostrato di possedere un no¬ tevole bagaglio tecnico, unito ad una già spiccata Intelligenza musicale. La completezza della sua personalità è emersa appieno domenica dall'Interpretazione del primo tempo del Concerto In re maggiore di Beethoven, partitura straordinaria per intensità-drammatica e difii-colta espressiva,,^ L'Urss, alla decima affermazione al Paganini (un primato: le immediate inseguiti-lei, Francia e Romania vantano tre primi posti ciascuna)' ha ottenuto una brillante vittoria di squadra. Al secondo posto, infatti, la giuria (presieduta dal direttore artistico del Premio Alberto Erede e composta da Pina Carmlrelll, Raymond Dessalnts, Stefan Oheorghlu, Grlgorl Oislln, Sandro Materassi, Aklra Morloka, Ricardo Odnoposoff e Gerard Poulet) ha votato un altro sovietico, 11 trentenne Marc Moghilevskl. Già concertista e insegnante nel suo Paese. Moghilevskl è indubbiamente un artista màturci Ma, soprattutto in considera-. zlone dell'età, era sembrato a molti più meritevole del secondo premio il ventenne romeno Gabriel Croltoru, finito in terza posizione. Croltoru, che si era presentato al Paganini anche nel 1882 (ma non fu ammesso in finale), è un violinista di no¬ tevole talento: lo ha dimostrato nelle semifinali (brillante l'esecuzione del «Notturno e tarantella» di Szymanovskl) e lo ha confermato nelle finali, sia nel Concerto di Paganini, sia in quello estremamente difficoltoso di Dvo'ràk. La serie positiva dei sovietici prosegue con un "quarto. posto conquistato dar'ventlduenne Anton Kolodenko a pari merito con la bulgara Anguelina Abadjleva. La Abadjieva ha purtroppo offerto prestazioni alterne. Spesso sopraffatta dalla emozione non sempre ha reso per quel che valeva. Sesto, infine, il tedesco orientale Thomas Bottcher. Una finale, dunque, totalmente dominata dall'Europa dell'Est. Buoni elementi, comunque, sono giunti anche dall'Europa occidentale (si cita lo svedese David Bartov), dall'America (va ricordata la canadese Elaine Marcii che forse avrebbe merita(,o,i;arn-. missione alla finale) . dai Giappone, un Paese che da anni invia concorrenti di primo plano. Le due prove finali (sabato e domenica) si sono svolte con l'accompagnamento dell'Orchestra del Teatro Comunale dell'Opera di Genova diretta con puntualità da Paolo Peloso. r. i.