Montesano, Wilder all'italiana di Simonetta Robiony

Montesano, Wilder all'italiana L'attore per la prima volta dirige se stesso nel film «A me mi piace» Montesano, Wilder all'italiana Il regista americano è il suo punto di riferimento ■ Un'idea nata una sera con Dudley Moore ROMA — Enrico Montesano ha toni cauti, perplessità eleganti, dubltost entusiasmi mentre parla di A me mi place, primo film realizzato in veste di regista, dopo anni di riflessioni e tentativi. «Sentivo il bisogno — spiega con qualche riluttanza — di compiere questo posso in avanti soprattutto perché avevo bisogno di raccontare me stesso'. Poi però prende subito le distanze dall'affermazione precedente: «Per carità, che 'non st pensi a un film con il, messaggio, che non si pensi a me come un autore impegnato: è solo che dopo quindici anni di lavoro mi è parso giusto provare a misurarmi con la macchina da presa nella speranza di realizzare un prodotto curato, elegante, ben' fatto». E ci è riuscito? «Direi di sì». Come ha fatto? «Ho la-' vorato il doppio facendomi, pagare la metà-. Raccontare la trama lo imbarazza. Con fatica è cosi retto ad ammettere che tema centrale del film è il conflitto tra 11 sentimento d'amore e quello d'amicizia; che il suo personaggio è quello del dirigente di una televisione privata; che il film è stato girato interamente a Milano; che 11 ruolo della sua spalla è quello di un amico americano sportivo e superficiale mentre la lei, oggetto del contendere, è una cantante/pop in Italia per una tournée musicale. Piuttosto che spiegare preferisce fare delle citazioni e, come modelli di A me mi piace elenca 11 commediografo Neil Slmons e 11 regista Billy Wilder. Ma immediatamente, anche In questo caso, daccapo arriva la smentita: «Per carità loro sono ineguagliabi¬ li, forniscono solo una cifra di stile alla quale, sia pure molto timidamente, io mi ostino a guardare, convinto che noi italiani, con i nostri scarsi messi e il nostro piccolo mercato, possiamo almeno provare ad avvicinarci'. A me mi piace è prodotto dalla Made in Italy 81 e dalla Adige films 76 con la partecipazione di Raluno: attualmente è in fase di montaggio ma sarà sugli schermi italiani a novembre. Il film è nato la primavera scorsa, sulle ceneri della mancata realizzazione di Stage door, la commedia musicale che Montesano avrebbe voluto registrare Insieme a Olovannlnl. L'idea gliel'ha fornita Dudley Moore. straordinario comico americano, ex cabarettista come ex cabarettista è Enrico Montesano. Dopo una serata trascorsa insieme a improvvisare battute e trovate con l'aiuto di un pianoforte ma senza quello di una lingua comune, a Montesano è venuto in mente che sarebbe stato bello costruire una storia cinematografica sul rapporto d'amicizia tra un italiano e un americano. Il progetto è diventato sceneggiatura con l'aiuto di Laura Toscano e Franco Marotta. -L'ideale — ammette Montesano — sarebbe stato avere Dudley Moore, ma Moors costa come i miei prossimi cinque film messi insieme». Cosi, una volta nato il soggetto, Enrico Montesano è partito alla ricerca degli interpreti. Per la parte della ragazza ha scelto Rochelle Redfleld, 23 anni, texana, fotomodella, una certa conoscenza dell'italiano, un insperato passato come cantante di musica folk, una straordinaria faccia vagamente simile a quella di Katharine Hepburn: •/( mio ideale di bellezza cinematografica — confessa — é rimasto quello di quando andavo al cinema alla Oarbatella a vedere i grandi film hollywoodiani. Perciò nonostante abbia sottoposto a provini un'infinità di indossatrici continuavo a cercare questa rossa con gli occhi verdi che le agenzie di moda, dopo avermene mostrato la foto, mi avevano detto scomparsa nel nulla. E tanto l'ho inseguita per il mondo finché non l'ho trovata». La parte dell'amico americano è toccata a Dan Doby, un ragazzo di trent'anni assolutamente sconosciuto nel nostro Paese ma con una lunga pratica di teatro e di televisione che gli ha permesso di dare il giusto spessore al suo personaggio: «£' talmente dura la selezione negli Stati Uniti — precisa Montesano — che quando qualcuno riesce ad arrivare, obbligatoriamente deve possedere alcune qualità». Uè musiche originali, che in questo film hanno molta importanza dal momento che il race, nto si muove sullo sfondo dei concerti pop, sono di Fabio Coricato e di Mike Francis, mentre la colonna sonora e di Vincent Tempera: ovviamente In contemporanea con il film usciranno anche alcuni dischi: Simonetta Robiony

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