I ricordi di un pioniere

tin pioniere Marcello Paltrinieri e la sua love story di famiglia con il Colle tin pioniere «Eh «1, era il settembre del, 1930. Avevo 10 anni e con mio padre, medico condotto di Torre Pellice, eravamo saliti, come facevamo spesso, qui al ; Colle. Ci volevano quattro ore d'auto, con la nostra vecchia '501', perchè le strade erano in terra battuta, mica come oggi...C'era nebbia e ci incuriosì un gruppetto di persone, ferme dove sarebbe poi. sorto l'albergo Serenella, che parlottavano e facevano strane misurazioni: erano il senatore Agnelli e alcuni tecnici. Io non capii, mio padre sì-. Marcello Paltrinieri, 65 anni, è seduto sii un muretto della piazzetta di Grange Slses inondata dal sole. Le sue parole hanno un suono pacato e lo sguardo è lontano SO anni: «Papi corse giù a Fragelato e chiese di acquistare 60.000 metri quadrati del Colle. Gli dissero di sì, poi tergiversarono. Il sindaco, ami il podestà di allora, Guiot, dopo una settimana, cedette dicendo 'Caro dottore, il partito mi ha fatto tali e tante pressioni perché non ti venda nulla che, forse, dovrò rimpiangere questa mia'decisione,, ma la parola di Gùlótèuna'sala% «Quell'appezzanièhto 'i '?-^ sorride Paltrinieri — costò 80 centesimi al inetro quadralo, una fortuna tenuto conto che al Colle c'erano solo la casa cantoniera della famiglia Possetto-, Ripercorrere la storia ,del Sestriere attraverso i ricordi di Marcello Paltrinieri è un tuffo in uri mare di aneddoti. «Due anni dòpo quell'acquisto fortunato,, mio padre costruì la. prima villai si chiamava 'Serenella'. Parallelamente cresceva la stazione sciistica voluta dagli Agnelli e, nel '36, fummo obbligati a farne una secónda, 'La baita; perché tutti, gli amici che venivano a trovarci non ci sta vano — racconta Marcello Paltrinieri —. La prima funivia a sorgere fu l'Alpette-Sises. Dopo un paio d'anni comparve ia funivia della Bari chttta con l'albergo "Turisti co", poi il "Duchi" e il portico negozi. Purtroppo quando -pipri il senatore, morirono anche, tutti quei, progetti grandiosi che solo lui, con la sua passione, sarebbe stato in grado di realizzare. Addirittura pensava di costruire una pista dfttùrrtyigioìnu la realizzazione '-fu -. abbpndóna ta, nel '37, quakdòficcostruita la funivia del Fralteve-. Nasce in quèglUannl la prima stazione turistica al mondo dedicata esclusivamente allo sci «con tutti gli errori e i vantaggi che una tale scelta comportava », aggiunge Paltrinieri: «Sestriere è l'unica stazione in Italia dove sono stati risparmiati tutti, ma proprio tutti i terreni che potevano avere una destinazione sciistica. Il piano regolatore di allora era una cosa eccezionale. Dobbiamo a quel documento se, oggi, abbiamo il campo di golf a 18 buche più alto d'Europa». Ma il lancio di Sestriere non si ferma alle infrastrutture. Oli Agnelli fondano la Scuderia e per dirigerla fanno venire dall'Austria il maestro Hans Nobl. Ancora Paltrinieri: «Arrivò con isuol ragazzi e ben presto a Sestriere vennero tutti i grandi nomi dello sci: Pirovano, Pellister e tanti altri. Nacquero in quella scuola i vari Marcellin, Passet, Guiot e tanfi altri ra¬ gazzi di queste montagne, oggi sessantenni, che vennero istruiti e sfamati. Gli insegnavano anche le lingue straniere. Lo sci portò benessere in tutta la Valle-. Marcello Paltrinieri,. in quegli anni, è studente liceale. Sta frequentando la seconda classe quando, in inverno, s'imbatte in Bruno Mussolini arrivato sulle, nevi del Colle con tutta la Società sportiva Parloll, il Coni d'allora. «Mi chiese se andavo a insegnare a sciare al Terminillo e lo seguii. Mio padre mi disse 'Beh, d'ora in avanti ti dovrai arrangiare'. Ci rimasi cinque anni. Nel frattempo però era scoppiata la guerra. Mandato al fronte, rimasi ferito subito, il 21 giugno del '40 e congedato. Rimasi sulle nevi del Terminillo fino a quando, con l'8 settembre, anch'io, valdese, non divenni un pericolo per il regime-. Non specifica, dice solo «Cominciai a ballare». Il fatto è che viene arrestato («Mi presero come un cretino-) e passa tre mesi in carcere [«Ancora oggi non so spiegarmi- -perché mi ; Ubeiafono-). Fuori. dalle sbarre, per Mar cello Paltrinieri la Ma' obbli¬ gata è quella della clandestinità e della lotta partigiana. La voce di Paltrinieri s'Incrina un attimo: «Lo guerra era quasi finita. Con Beppe, Bruno e altri ragazzi marciavamo verso il Pino dove c'èra ancora un grosso posto di blocco da eliminare. Era primavera, ricordo i fiori, e il capo ci disse 'Ragazzi, ma vi rendete conto che ormai non sappiamo fare altro che sparare: adesso che la guerra sta per finire cosa sarà di noi?'. Fu un momento tristissimo. Io però qualcosa sapevo fare, sapevo sciare-. Tutta la famiglia Paltrinieri, sei fratelli e due sorelle, si trasferisce cosi al Sestriere. Le due ville vengono trasformate prima in pensioni, poi In alberghi. Nel dopoguerra Sestriere cambia. Il monopolio, fino a quel momento gestito dagli Agnelli s'incrina. Come fu possibile se tutti i terreni, tranne pochissimi, erano della potente famiglia torinese? E' un mistero — spiega Paltrinieri — si racconta che un gruppo formato da Provera, quello del materiali da costruzione, l'architetto Casalegno e il costruttore Cravotto aveste chiesto all'allora amministratore della Saes, la società controllata dagli Agnelli che gestiva tutto qui al Sestriere, di acquistare un pezzo di terreno. La risposta fu una risata, eppure riuscirono ad ottenerlo, pare da un. avvoca to parigino che l'aveva avuto in-dono dagli stessi Agnelli in cambio di un favore da lui reso in passato-. Oli anni del dopoguerra lo vedono comunque protagonista nella vita, soprattutto sportiva, di Sestriere: «Prima di tirarmi in disparte e dedicarmi a quella che, ancora oggi, è la mia professione, il consulente per la creazione di stazioni sciistiche, ho diretto per diversi anni la Scuderia-. Marcello Paltrinieri si guarda intorno: «Ecco, vede, questo centro, Grange Sises: anchio ho contribuito un po', con la mia esperienza, alla sua nascita. Vengono molti architetti a vederla, alzano il naso e dicono 'Ma quale novità, abbiamo già visto tutto Questo'. Sfido, sono case coslndte come da mille anni si costrui'seaWin montagna-.