Reagan fatica a domare il dollaro

Reagan fatica a domare il dollaro fW LA BANCA CENTRALE NIPPONICA; «DEVE SCENDERE ANCORA» Reagan fatica a domare il dollaro fW g"fW ! — : ! ——~ M ■ .... Ieri è rimasto fermo, 1804 lire - Ma una nuova spinta viene dagli indici della produzione americana, tutti in ascesa - L'ex ministro Stockman: «Se gli Usa non riducono il loro deficit la moneta avrà una nuova impennata» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Alla Viglila della conferenza annuale de'. Fondo monetario, che quest'anno si svolge a Seul (1 gruppi di lavoro incominciano a riunirsi domani) la Banca centrale del Giappone ha confermato che le cinque grandi potenze industriali stanno cercando non solo di fare deprezzare 11 dollaro ma anche e soprattutto di fare apprezzare lo yen. Parlando agli operatori economici nipponici a Osaka, 11 governatore Satoshl Sumita ha asserito che mil dollaro deve scendere ancora e lo yen deve guadagnare altro terreno-. Contemporaneamente, il ministero degli Esteri giapponese ha annunciato che col primo ottobre 11 mercato di Tokyo 'Si aprirà gradwlmente- alla importazione dei prodotti stranieri. Le due misure procedono in1 parallelo, e sono dirette al rlsamento parziale dell'enorme deficit della bilancia commerciale americana, 150 miliardi di dollari previsti per l'85. Sumita non ha indicato il livello preciso a cui il dollaro dovrebbe assestarsi: ma poiché esso oscilla intorno al 216 yen, che corrisponde a un deprezzamento dell'll per, cento rispetto alle punte antecedenti, gli operatori ne hanno dedotto che egli miri ai 200-210 yen. Per raggiungere l'obiettivo, la Banca centrale nipponica sta vendendo dollari dalla scorsa settimana, sinora oltre 3 miliardi. L'altra moneta forte che dovrebbe apprezzarsi è il marco tedesco, ma gli interventi della Bundesbank sono stati assai più limitati. Quanto all'Italia ieri il dollaro è rimasto all'inclrca al punto di venerdì, 1804 lire Invece delle 1805 del fine settimana. La moneta Usa è stata ieri sostenuta dal dati del ministero del Commercio sull'economia. L'indice degli indici, che riassume quasi tutte le attività, ha segnato sia a luglio che ad agosto un aumento dello 0)7 per, casto, superlore a quell» segnalato prov visoriamente il mese scorso, dello 0,4 per cento. La spinta è venuta dall'edilizia, dal consumi e dalla massa monetarla, nonché dal calo de) prezzi delle materie prime, Se la- ri¬ presa economica si' accentuasse, 11 dollaro potrebbe rovesciare la recente tendenza al ribasso: In assenza di un calo del tassi d'interesse, che appare est.remamente impro- bablle perché la Riserva federale non dà segno di volere accrescere 11 credito, 1 capitali stranieri «fuggiti» (si fa per dire) negli ultimi giorni do-, vrebbero rientrare. L'ex ministro del Bilancio, Stockman, dimessosi 11 mese passato In contrasto con la reaganomlcs, ha messo In dubbio che le manòvre delle grandi potenze industriali sui mercati dei cambi producano tutti gli effetti voluti, «a meno che - ha spiegato - non venga ridotto drasticamente l'enorme disavanzo pubblico., l'unico messo.per fare scendere davvero gli Interessi: Secondo l'ex ministro del Bilancio, l'unica via d'uscita è l'incremento del gettito fiscale di almeno 100 miliardi di dollari l'anno. «17 presidente Reagan è in grado di ottenerlo con la riforma delle tasse... che chiuderà le scappatoie esistenti. Ma egli vuole usarlo per ridurre gli oneri sui contribuenti, individui e società, e incentivare ulteriormente la produzione-. Stockman ha concluso che 11 problema del vari disavanzi americani accumulato a quello dell'indebitamento del Terzo mondo -è una, mina vagante per la finanza internazionale*. L'ex ministro, che ora lavora per luna ditta di Wall Street, ha rilasciato la sua prima intervista dalle dimissioni alla televisione Abc, suscitando scalpore negli organismi intemazionali. Non è escluso che a Seul l'amministrazione repubblicana avanzi nuove proposte per impedire un ritorno di fiamma del dollaro: essa non può permettersi di rimanere in un regime di basse esportazioni e di alte importazioni, né può lasciare spazio a un Congresso sempre più proiezionista che minaccia di scatenare una guerra commerciale.- Contrarlo a qualsiasi violazione delle leggi del libero mercato fino a dieci giorni fa, Reagan è oggi convinto di doverle accettare per salvare i posti di lavoro americani e . l'armonia coli-suol partners. e ; Ennio Caretta . Tutti i debiti dell'America Latina

Persone citate: Ennio Caretta, Reagan, Sumita

Luoghi citati: America, Giappone, Italia, New York, Seul, Tokyo, Usa