Agca: fui minacciato da Antonov Il bulgaro: sono tutte calunnie

Ag€o: fui minacciato da Anfonov li bulgaro: sono fatte calunnie Il fatto dell'83 denunciato ieri al processo, silenzio sul caso Orlandi Ag€o: fui minacciato da Anfonov li bulgaro: sono fatte calunnie DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Neppure un improvviso confronto con il bulgaro Serghey Antonov è riuscito a destare Mehmet Ali Agca da quell'indifferenza totale con cui sta seguendo, da puniche tempo in qua. le udiènze del processo del Fòro Rateo. Al presidente Santlà-' pieni che, ieri, gli ricordava gli obblighi connessi alla sua posizione di «principale teste d'accusa» ed al pubblico ministero Antonio Marini che lo. implorava di controbattere punto su punto le smentite degli altri imputati, il terrorista turco si è limitato a rispondere: «In quattro mesi vii sembra di aver fatto tutto' il mio dovere. Ho detto tutta : la mia verità». L'atteggiamento di'Agca è tale che autorizza le Interpretazioni più malevoli e, indubbiamente, non può essere soltanto per un caso che egli abbia deciso di estraniarsi dal dibattimento proprio quando è chiamato a confrontarsi con ognuno degli imputati da lui coinvolti nell'attentato al Pt.pa. Ieri, ad esempio, avrebbe potuto essere una giornata decisiva per il processo perché i giudici hanno convocato insieme sulla pedana, davanti a loro, Agca, Antonov e Musa Bordar Colobi, l'ex presidente della «Federazione dei lavoratori turchi in Europa», accusato di aver fatto da tramite tra il killer di piazza San Pietro ed il trafficante' turco Beklr Celenk, a sua volta assoldato dal servizi segreti bulgari. Insofferente ed abulico, però, Agca non ha accettato 11 confronto né con l'uno né con l'altro. Ad Antonov ha soltanto ricordato una minaccia che l'ex caposcalo della «Balkanalr» gli avrebbe rivolto, parlando in italiano,^ alla fine di un faccia a faccia, assai più movimentato che si svolse verso la fine del 1982 nel carcere di .Rebibbia-. •Niente resterà impunito», avrebbe sussurato tra 1 denti Serghey Antonov ad Agca, evitando bene di farsi sentire \ dal giudice Martella e dagli interpreti. Il bulgaro, che di italiano ha sempre detto di non conoscere neppure una parola, ha reagito senza scomporsi. «Non ho mai parlato con questo signore se non in presenea del magistrato — ha replicato rivolto al giudici — e mi stupisco che voi non capiate che, così dicendo, lui non fa altro che calunniare la mia persona e tutta la Bulgaria». £ Con 11 conna^ionajeoMusaJ Berdar Celebl, invece, Agca ha fatto praticamente scena' muta. Ha lasciato" che 11 dirigente della «Federazione» lo accusasse impunemente di aver detto un mare di menzogne, Invitando la Corte a «soppesare la sua verità con la mia». Nessun 'commento da parte di Mehmet Ali Agca alle ultime voci sulla vicenda di Emanuela Orlandi. Il terrorista, che pur ha mostrato In ogni occasione di leggere at¬ tentamente 1 giornali, non ha commentato affatto la telefonata anonima giunta l'altro ieri alla redazione milanese dell'ansa, con la quale si annunciava la «morte naturale» della giovane figlia di un funzionario del Vaticano misterlosanwnte scomparsa'' nei giugno del 1983. L'interlocutore, che parlava con un accento straniero, aveva sollecitato 11 Vaticano a pagare tre miliardi di lire. Agca ha sempre sostenuto che la ragazza è viva e che si troverebbe nelle mani del «Lupi grigi», l'organizzazione capeggiata da Orai Cellk, 11 quale l'avrebbe rapita per costringere lo Stato italiano a trattare la liberazione di Agca. •

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