Fratricidio nel nido, complice la madre

Fratricidio nel nido, complice la madre Fratricidio nel nido, complice la madre MALMENATO dal due fratelli maggiori, di uno o due gior-: ni più vecchi di lui, 11 pulci-' no di egretta' ultimo nato cerca disperatamente di non farsi buttare fuori dal nido. Si aggrappa con le sue poche forze alla trama del bordo, ma non ce la fa. Non mangia da quando è, sgusciato dall'uovo. Tutti i bocconi che mamma e papà portano al piccoli, se li arraffano loro, i fratelli pre-I potenti. Sotto una nuova gragnuola di beccate, l'uccellino a un certo punto perde la presa, annaspa nel' vuoto e precipita giù da un'altezza di circa mezzo metro. Non si sfracella perché cade su un tappeto erboso. Ma la sua sorte è segnata. E' destinato a morir di fame, se prima non lo divorerà un predatore. Della drammatica vicen-. da, non certo unica nel suo genere, è testimone uno zoologo dell'Università di Oklahoma, Douglas W. Mock, che Insieme con la sua équipe studia da quat-( Ricerch tro anni II fenomeno del fratricidio tra gli uccelli, un fenomeno abbastanza frequente, anche se non generalizzato. La stessa feroce aggressività che porta alla morte dell'ultimo nato la si ritrova tra le aquile, 1 gufi, gli skua, 1 gabbiani, i pellicani e altre specie. Mock si domanda che cosa spinga i piccoli di certi uccelli al fratricidio e concentra le sue ricerche su due siicele che nidificano nella baia di Lavaca, nel Golfo del Messico. Sono la grande Egretta e l'Airone azzurro, appartenenti entrambi agli Ardeidi, una famiglia in cui le uova non schiudono simultaneamente, ma a intervalli di 1-3 giorni l'uno dall'altro. I piccoli della grande egretta sono aggressivi e fratricidi, quelli dell'airone azzurro invece sono pacifici e convivono in perfetta armonia. Perche questa differenza di comportamento? Lo studioso sospetta dapprima che l'aggressività delle piccole egrette possa essere causata da una scarsezza di cibo: forse i pesciolini che i genitori catturano, ingoiano e poi rigurgitano sono troppo pochi per tutt'c tre i figli. Ed ceco che si scatena allora la competitività e la lotta per il cibo, in cui naturalmente soccombe il più debole. Per averne la prova, Mock alleva alcune covate di egrette superalìmcntandole, somministrando loro, cioè, una quantità di cibo' ben maggiore di quella che i genitori procurano abitualmente ai piccoli. Ma, con sua grande sorpresa, anche In condizioni cosi favorevoli, Il comportamento del nidiacei non cambia. I più vecchi continuano a fare Incetta di cibo, scaricando la loro aggressività sul più giovane, che rimane praticamente digiuno. Lo studioso vuole vederci chiaro e approfondisce le sue osservazioni. Si accorge cosi che In natura, nel primi giorni dopo la schiusa delle uova, i genitori rigur¬ gitano i pesciolini (lunghi 5 centimetri al massimo) sul pavimento del nido. SI stabilisce allora una gara dì velocità a chi riesce ad ac-1 chiapparli per primo. I piccoli si fanno a mano a mano più esperii. Se 11 primo giorno ci mettono sei secondi prima di afferrare il cibo, verso l'ottavo diventano velocissimi, lo raggiungono In un solo secondo. Ecco porcile l'ultimo nato, che ha uno o due giorni in meno di vita e di esperienza, rimane a bocca asciutta. Ma verso 11 nono giorno, 1 pulcini più vecchi cambiano tattica. Non aspettano che 11 bolo (il boccone predigerito) venga deposto sul pavimento del nido, se ne impossessano quando è ancora nel becco del genitore, e In questo modo riescono ad' averne l'assoluto monopollo, sempre a scapito dell'ultimo nato, incapace di slmili gesta. Invece, nel caso dell'airone azzurro, le cose si svolgono diversamente. Questo uccello cattura pesci molto grossi, che pesano anche cento volte più delle prede delle egrette. Quando 11 genitore ne depone uno nel nido, 1 piccoli vi si affollano Intorno a beccare le parti più tenere, quelle predigcrlte nello stomaco dell'adulto. Nessuno di loro può monopolizzare un pasto del gene-' re, perché non è In grado di sollevare e ingoiare una preda di quel peso e di quelle dimensioni. Quando 1 pulcini hanno' sbocconcellato I tessuti più morbidi, 1! genitore rclngola 11 pesce e lo lascia macerare nel succhi gastrici dello stomaco per un'oretta, poi lo rigurgita e quest'operazione può essere ripetuta tre o quattro volte, fino a che tutto 11 pesce non si sia ammorbidito a dovere e un po' alla volta possa venir consumato dalla troupe del piccoli affamali. Sembrerebbe dunque che le prede grosse promuovano Il pacifismo, mentre quelle piccole promuovono l'aggressività e il fratricidio. Per provare l'esattezza di questa tesi, Mock ricorre all'esperimento. Lo studioso scambia le covate. Ne depone una decina di airone azzurro (di 3 o 4 uova ciascuna) In altrettanti nidi di egretta. Il risultato gli dà ragione. I piccoli pacifici aironi azzurri nutriti dai genitori adottivi, le egrette, con pesci di piccolo calibro, cambiano immediatamente indole. Incominciano subito a mostrarsi anche loro litigiosi e aggressivi, lottando per che in Francia e in Italia per l'utilizzazione agricola dei rifiuti urbani

Persone citate: Douglas W. Mock, Mock

Luoghi citati: Francia, Italia, Messico