L'orso polare gran solitario? E' una bugia

L'orso polare gran solitario? E' una bugia L'orso polare gran solitario? E' una bugia L9 ORSO polare conosce , più di una tattica per le sue spedizioni di caccia sotto 11 sole di mezzanotte. La più semplice consiste nello stare in agguato per ore e ore davanti al varco «di respirazione» che ogni foca si tiene aperto sulla banchisa compatta, mordendo il ghiaccio con i denti. Appena la povera vittima (90 chilogrammi di peso e un metro e quaranta di altezza) viene a galla, l'orso velocissimo le dà una botta In testa e cerca di tirarla su con le unghie e con i denti. Se l'apertura è troppo stretta, le spezza costole, spalle e ossa. La tattica di caccia numero due è invece l'agguato sott'acqua. L'orso polare, un gigante alto anche due metri e mezzo e pesante quattro quintali, si immerge sotto la lastra di ghiaccio ai cui margini una foca dorme tranquilla al sole e le si avvicina dal basso. d elettronici stu L'orso può resistere anche due minuti a una profondità di due metri in queste acque freddissime. All'improvviso, con un balzo di due metri e mezzo, piomba sulla foca, le sbarra la strada verso l'acqua e la uccide. Nessun etologo finora era però riuscito a capire come facesse l'orso ad avvicinarsi alla foca cosi di soppiatto che questa, sempre attenta per paura di un attacco, non lo notasse. Un primo elemento è la straordinaria capacità dell'orso di «annusare» la sua vittima già a trenta chilometri di distanza e di condurre una marcia di avvicinamento che può durare anche cinque ore. Leoni e orsi bruni fiutano la loro preda solo a millecinquecento metri, ma l'orso bianco non può permetterselo: sarebbe infatti un animale morto nello sconfinato territorio artico, quasi privo di vita, se dovesse av¬ diano suolo e sottos

Persone citate: Leoni