C'era una volta la stella alpina

C'era una volta la stella alpina C'era una volta la stella alpina nti specifici in alcune regio- 'Tra le specie che corrono maggior pericolo di estin. zione in Italia (42 secondo la Società Botanica Italiana) ricordiamo: LA flora continentale europea dagli Urali all'Atlantico conta 11.000 specie. L'Italia, che occupa solamente un ottantesimo di questa superficie, vanta un patrimonio floristico di 5599 specie, oltre la metà di quelle europee. Le specie endemiche (esclusive di un determinato territorio) nella flora italiana sono 712, il 12 per cento del totale. Esse sono dislocate soprattutto in Sicilia (5 per cento), Sardegna (4 per cento), Calabria, Trentino, Lombardia, Piemonte (poco più del 3 per cento). La grande ricchezza floristica deriva dalla posizione di crocevia dell'Italia, collega tà al continente europeo attraverso la catena alpina, con il continente africano tramite la Sicilia e alla penisola balcanica per mezzo del Gargano e della penisola Salentina. Secondo stime dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura e delle sue Risorse, la situazione mondiale vedrebbe 336 specie ormai scomparse allo stato originario, "171 in pericolo Immediato di estinzione, 3357 minacciate, 4601 rare e potenzialmente in pericolo, 4660 non classificabili ma dal futuro incerto. La situazione europea, esclusa la Russia, non é migliore, con ben 2375 specie minacciate, pari al 22 per cento dell'intera flora. Secondo recenti studi del Consiglio d'Europa e dell'Uicn l'elenco della flora italiana rara o minacciata risulta di ben 374 specie. A esse vanno sicuramente aggiunte gran parte delle 67 specie. In prevalenza endemiche, non ancora sufficientemente studiate. li Raimondo (1981) elenca ilice ve 537 specie minacciate. Le principali cause indivi- duate come responsabili delle minacce di estinzione sono: edilizia, turismo, strade, impianti sportivi, dighe e sommersioni, urbanizzazione. Frequentemente si verifica un concorso tra le varie cause. La maggior parte delle specie minacciate sono in ambienti di pascolo, bosco, rupi o rocce, torbiera, habitat umidi. Per promuovere la tutela della flora minacciata, l'Uicn ed 11 Wwf Internazionale hanno lanciato per il 1985 un progetto Intema¬ zionale che si propone sei obbiettivi principali: divulgazione delle problematiche legate all'argomento;' .potenziamento del ruolo delle strutture governative e non governative r.el!a4ute!a de¬ Alcune specie di Sixifragaceae c2) Chr> sosplenium altemifoliumgli organismi Vegetali; conservazione della diversità genetica; ' protezione delle specie di interesse economico; sviluppo degli orti botànici (oggi sono 600 nel mondo); progetti ai eonservazio- ! tta, la natura in Italia, di Walter Giuliano, segretario nazionale della Pro Natura / TELECOMUNICAZIONI: Tutti vogliono l'orbita geostazionatta, dell'Istituto Nazionale Galileo Ferraris, e di Maria Grazia Bruzzone / CHIMICA: Cristallografia domani, di Giovanni Ferraris e Davide ECOLOGIA: Come sta ! ria, di Sigfrido Leschiutta, la tta, che in Italia diventano sempre più rare: I) Parnassaa palustris; m; 3) Ribes sp. 4) Saxifraga oppostifoiia: S) Saxifraga caesia Scarpetta di Venere (Cypripedlum calceolus). orchidea selvatica con poche stazioni sulle Alpi e nel Parco Nazionale d'Abruzzo (in Riserva integrale); Sedum dell'Etna (Sedum aetnense). specie endemica ad areale molto ridotto alla base nord dei Monti Rossi su un tratto di lava alle falde dell'Etna; Abete dei r."ebrodi (Abies nebrodensis): ridotta ad una ventina di esemplari in un vallone dei Monti Nebrodi, la colonia ha ritrovato vigore grazie all'opera dei forestali che utilizzando l'unico individuo capace di dare semi hanno seminato- numerose piante; Pino loricato (Pinus leucoderma), simbolo del costituendo parco del Pollino, questo albero vive in poche aree della Campania, della Basilicata e della Calabria; fortunatamente é invece comune nella penisola balcanica; Pino di Villetta Barrea (Pinus nigra). è una particolare varietà del pino nero; vive nel territorio del Parco Nazionale d'Abruzzo nella zona della Maiella, del Gran Sasso e di Villetta Barrea; Oiglio di mare (Pancratium marittmum), bellissimo giglio che ha la sfortuna di vegetare sulle spiagge e di fiorire nel mesi di luglio ed agosto; Stella alpina (Leontopodium alpinum), pianta simbolo delle alte cime, ha pagato questo successo con un tributo di raccolte eccessive che ne mettono In dubbio la sopravvivenza; ancor più minacciata la collega appenninica (Leontopodium nivale). Ma 11 Red Data Book, l'elenco mondiale delle specie vegetali ed animali in peri¬

Persone citate: Abies, Davide Ecologia, Gargano, Giovanni Ferraris, Maria Grazia Bruzzone, Pollino, Ribes, Sigfrido Leschiutta, Walter Giuliano