Pronto Rai? In onda la chiacchiera

Pronto Rai? In onda la chiacchiera Pronto Rai? In onda la chiacchiera UNA volta, prima della metà degli Anni 70,11 telefono In tv e in radio pràticamente non esisteva. Era fisso sul tavolo del mezzobusto del TG, ma appariva come strumento misterioso, tramite e simbolo, di occulte potenze. Se squillava, era un momento solenne: lo speaker si Interrompeva, diceva gravemente «scusate», ascoltava in silenzio con aria di compunta complicità, mormorava rispettosamente «SI... si... si...», e riprendeva 11 notiziario; e lo spettatore si'sentiva un escluso, e si chièdeva quali ordini fossero arrivati, e se dai vertici della Rai o dal ■ governo o dal partito di maggioranza o dal Vaticano o direttamente dal cielo. Capitava che il telefono venisse usato per ascoltare la voce di' un inviato o di un corrispóndente da capitale estera,:-, la voce giungeva a sbalzi, come se scaturisse dal fondo di un tunnel o dall'aldilà, stentorea, lontanissima; ogni volta pareva che qualcuno parlasse impigliato nelle' liane della foresta equatoriale o semi-assiderato tra i ghiacci del Pqlòranché se poi la comunicazione era Le ricerche di Baima Bollone Raffaella Carri da un comodo ufficio di Ginevra o di Parigi; e ogni volta, In quelle condizioni, e con quei toni, 11 più tranquillo del commenti politi-' ci finiva con l'assomigliare all'annuncio di una guerra alle porte o di un'immane catastrofe. Allora, ripeto, 11 telefono non aveva peso. Chi avrebbe immaginato .che di 11 a poco — e tuttora perdurante e trionfante — ci sarebbe stata una massiccia invasione telefonica in radio e tv? Fra il '75 e 11 '76 esplodono le private, e il telefono è Individuato quale «mez. zo essenziale di partecipazione»; ed è di qui che hanno inizio la storia e l'analisi condotte con meti¬ tuazioni difficili. . Che fare quando in casa .tutti hanno l'influenza? Ai ■poste della solita scipita minestrina — quella sì che fa ammalare — ecco una «vellutata di basilico e zucchine, bocconcini di tacchino, banane con zucchero e limone». La «pizzalola del marito» è invece coslgliata quando la moglie è in vacanza, mentre se sono i soldi che mancano saziatevi con un • «tortino di pane raffermo» e «bistecche di formaggio». / figli non hanno appetito? Invece degli sculacciarci usiamo un po' ài psicologia, giocando con loro ai «grissini vestiti» o- scoprendo un. «semolino dolce che nasconde un uovo». Il tutto con amore e pazienza, perché- «il. cuore è vicinò allo stomaco». •Se solo hai un po' di gola e di passione puoi Inventare millanta piatti allegri» declama Veronelli. Gola e passione, d'accordo: ma se ci mettessimo anche un pizzico di genialità? E' una qualità colosa e appassionala competenza da Giorgio SImonelll e Paolo Taggl, studiosi di mass-media, nel libro / fantasmi del dialogo. ' Anche la Rai, sia pure con molti sospiri, si adegua all'uso del telefono per svecchiarsi e stabilire quel contatto con il pubblico che nella sua inaccessibile ufficialità non aveva mai avuto. Ecco il telefono imporsi in radio (fra le altre trasmissioni, da citare «Chiamate Roma 3131» che diventa poi «Radlodue 3131»): la gente chiama per domandare una canzone ma anche per denunciare un'ingiustizia subita o per sfogarsi di pene d'amore o per interrogare giornalisti di nome. ' Dalla radio il telefono irrompe nella tv pubblica e privata: dilaga nei quiz e nelle aste, nelle trasmissioni musicali, nei dibattili e nelle tribune, fa capolino nei talk-show, spadroneggià con petulanza solotticra nel contenitori pomeridiani, diventa un elemento primario di spettacolo in «Portobello» (si pensi allo schieramento di cabine e di telefonlste), e si in¬ che non manca di sicuro ad ■Angelo Soreio, grande chef veneziano che in Cucina senza fuoco (edit. Sperling <fc Kupfer, 15.000 lire) soccorre gli afflitti dal solleone. Basta con i soufflé che si afflosciano davanti all'aspi* te, con le nuvolette di fumo Che escono inquietanti dalla porta della cucina: ecco 250 ricette, tutte squisite, molte originalissime, audaci, appetibili, insomma •geniali»,' perché non è poi così semplice organizzare un pranzo sedia nel titolo di una rubrica come «Pronto, Raffaella?» identificandosi nel ruolo della protagonista, tanto da far circolare la battuta «Chi è la Carrà? E' la telefonista più pagata d'Italia». Naturalmente il libro compie anche una misurata ma ferma e salutare opera demistiflcatorla. L'uso del telefono è stato, ed è, utile e «democratico» In alcuni casi; ma in altri (la parte preponderante?) si risolve In vacuo chiacchiericcio, o in espediente per trasmissioni che hanno problemi di durata, o, peggio, in una «partecipazione» tutta illusoria perché la telefonata viene , convogliata — dopo inesorabili filtri che lasciano passare solo le chiamate «gradite» — su argomenti già elaborati a monte dagli artefici del programma in omaggio alle inderogabili leggi della massificazione e alle ferree logiche del successo e del consenso. U Bl Ugo Buzzolan Giorgio Slmonelli, Paolo Taggl: «I fantasmi del dialogo - Il telefono nella radio e nella televisione». Bulzoni, 239 pagine, 20.000 lire. completo senza metter mano al fiammifero. Questa ' sfida si può superare brillantemente, ad esèmpio, con" •involtini Dulcamara», «ca- " pesante Arlecchino» come* antipasti, «crema di melo- * ne» C07«e primo piatto, «fi- ". letto alla rucola», «trote al- ~ l'aceto» e «Insalata pro'ven-v zale». Per il dessert, evitate il comodo e scontato gelato: • ' meglio una «Rossumada», uova, zucchero e vino rosso, ' accompagnata da savoiardi. si. co.

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