Rinnovo l'opera lirica con Salvatore Giuliano e l'esperienza del rock

Intervista a Lorenzo Ferrerò méntre prepara tre novità teatrali Intervista a Lorenzo Ferrerò méntre prepara tre novità teatrali Rinnovo l'opera lirica con Salvatore Giuliano e l'esperienza del rock 'guai combinati da questo signore, l'unica soluzione è costruire un villaggio turistico nel quale gli isolani saranno costretti a mantenere in vita la loro cultura come show per i turisti: ■Night» è un'opera da camera? «Me l'ha commissionata Wolfgang Sawallisch, direttore artistico dell'Opera di Monaco, che già aveva voluto un mio pesto per orchestra. Da camera, nel senso che non c'è orchestra e coro. Ma è un lavoro complesso e richiede molto spaeio. Il pubblico viene come circondato da una casa a tre piani: vi si vedono varie immagini, anche le più crude della notte, che conducono a una specie di catastrofe, dopo la quale il soffitto dell'immenso locale sembra aprirsi e liberare un cielo romantico, in cui brillano quattromila stelline. La musica che precede la catastrofe è una musica da discoteca molto chiara¬ TORINO — Il bandito Giuliano all'Opera di Roma col maestro Lorenzo Ferrerò. Trentatré anni, torinese, direttore artistico dell'Unione Musicale, insegnante al Conservatorio di Milano, 11 compositore ha un plano preciso e tre opere nuove: •Mare nostro» ni settembre al Comunale di Alessandria, 1114 al Romano di Benevento, il 19 al Carignano di Torino. «Night» l'8 novembre a Monaco di Baviera. «Salvatore .Giuliano» 11 2S gennaio nel teatro della capitale, dove il compositore si rivelò nel 1980 con «Marilyn». , «Mare nostro» che cosa racconta? •Su libretto di Marco Ravasini, è un'opera buffa con una storia tradizionale: un filosofo mitteleuropeo sbarca su un'isola del Mediterraneo e ne fa di tutti i colori per imporre la sua cultura a quella degli indigeni. Lieto fine, ma non troppo: per risolvere i mente connotata. Vn videoclip, che invece di vedersi in un film, è animato ■ da persone vive, attori, cantanti. Qui fintela l'opera, con sei personaggi che interpretano, quasi sceneggiandoli, gli "Inni alla notte" di Novalis. Finale acremente consolatorio, compare un ospite, probabilmente ogni sera diverso, un ospite molto famoso come succede negli show, che canterà una cantone di congedo: . Poi arrivò «Il Siciliano» di -Mario Puzo e penso a •Salvatore Giuliano»? •No. Ci avevo pensato almeno un anno prima che il libro uscisse. Francamente l'idea non è mia. Stavo lavorando a Charlotte Cordati, che non ho ancora finito. Mi telefonò il direttore artistico dell'Opera, Gianluigi Gclmetti, proponendomi questo personaggio, caro allo stesso tenore Nicola Martinucd, che lo interpreterà. Lì per. lì mi sembrò una follia. Due ore cresciuto vistosamente dalle origini a oggi e che quest'anno, a fine agosto, ha avuto 11 privilegio di mette-* re il suggello di chiusura alla stagione delle manifestazioni estive dedicate al Jazz. Nel 1983 la rassegna si è data un tema preciso, suggerito dalla collocazione geografica del luogo, cioè la ricerca del rapporti fra. il Jazz e la cultura mediterranea, che ha prodotto una serie di concerti orientati, di tavole rotonde (il prossimo convegno si terrà in autunno a Milano) e di dischi. Sono questi ultimi, soprattutto, che possono dare un'idea a largo raggio dell'ottimo lavoro svolto fin qui sulla costa Jonica della Calabria. Gli album, di aspetto spartano ma elegante, curati dalla Ismez-Polis Music di Roma, sono tre. Il primo, «Roccellanea» (IP 26001), propone un quintetto di lusso diretto da Gianluigi Trovesl al saxofoni e da Paolo Damiani al contrabbasso, con la partecipazione di Paolo Fresu alla tromba e al flicorno, Giancarlo Schiaf fini al trombone ed Ettore. Fioravanti alla batterla. Il contenuto è una lunga suite caratterizzata da intensi umori musicali popolari dell'Italia del Sud. Il secondo s'intitola «Flashback» (IP 26002), 11 cui protagonista è un'orchestra Madonna Bilancio negativo di una stagione del pop dopo già stavo tirando giù al pianoforte qualche idea per il finale. Così è nata l'opera in. un atto, su libretto di ' Giuseppe Di Leva, che debutterà abbinata a "Cavalleria rusticana". Elena Obraztsova sarà la madre,' Vicente Sardinero sarà Pisciotta, direttore Gustav Kuhn. Un allestimento molto spettacolare, con briganti a cavallo e la scena, resa famosissima dal film di Rosi, della strage di Portello della Ginestra in cui la banda Giuliano assalta il corteo del Primo Màggio: Sono opere in cui si sentirà della musica? «Allora entriamo subito nel vivo della polemica. Certamente! La mia posizione è piuttosto diversa da quella dei peraltro rispettabili maestri dell'avanguardia. La mia idea di musica è molto vicina a quella che per la maggior parte delle persone non ha bisogno di spiegazioni né Jazz a Roccel di legittimazioni teoriche:può piacere, stimolare, interessare, emozionare. Il compositore oggi deve accettare che esistano molteplici linguaggi. Per la mia generazione, per esemplo, la musica leggera angloamericana è un elemento fondamentale della formazione culturale. Non lo si può dimenticare solo perché Boulez negli Anni SO ha spiegato a tutti come si scrive la musica... Quello che credo mi differenzi ra■ dicalmente dai maestri dell'avanguardia è che per me la musica non è una ■.questione di linguaggio, '■ma di stile: in questo un compositore può dimostrare la propria personalità». SI è parlato di nuova tonalità, di nuovo romanticismo. Ha un'altra definizione? •Nuova tonalità, nuovo romanticismo sono tutte definizioni parziali inventate da musicologi che hanno una visione così ristretta della vita musicale la Jonica