A vele spiegate fino ai ghiacci dell'Antartide

A vele spiegate fino ai ghiacci dell'Antartide A vele spiegate fino ai ghiacci dell'Antartide le, rimasto celebre per il rampicante con fiori di color violetto, la bouganvlllea appunto, più che per le sue scoperte geografiche,'credette di esser giunto nel paradiso terrestre. Donne bellissime, uomini pacifici e non gelosi; la teoria russoiana del «buon selvaggio» ne usci rinvigorita dalle descrizioni di Bougalnvllle che aveva definito Tahiti la «Nuova Citerà». Non fu cosi per altri navigatori, come per James Cook, che, ucciso dai tahltiani, fu in parte mangiato. Proprio da questi dettagli emerge 11 grande fascino che esercita questo libro. VI si incontrano tutti 1 più famosi navigatori, studiosi e avventurieri, fra cui Sir Francis Drake, amante di Elisabetta di Inghilterra, grande marinaio, feroce corsaro all'occasione, anche pirata Sir Walter Ralelgh, della pasta di Drake, fondatore della prima colonia inglese in America, la Virginia, e primo in Europa a fumare tabacco in una pipa di terracotta datagli da un pellerossa; una moda che investi l'Inghilterra, poi il mondo, almeno come la musica del Beatles. Marion de Fresne, Jean Francois la Perouse, Dampler, Hudson, Baffin, Tasman e, Infine, tenuto quasi per la bonne bouche William Bligh, il comandante del tragico Bounty. Se rivolte ed ammutinamenti erano avvenimento quasi quotidiano su quelle navi spinte verso l'ignoto, e questa volta non più per cercare oro e pietre preziose, ma solo per scopi scientifici, l'ammutinamento del Bounty colpi l'immaginazione di scrittori prima, cineasti poi. Ma a parte gli aspetti romanzeschi di tali avventure, che romanzesche sono sempre, quando non tragiche, si ritrova nel libro di Solmi l'ansia che pervadeva gli uomini del Seicento spinti sulle vie di drammatiche scoperte, che avevano però anche aspetti sorprendenti, come la visione del vulcani Erebus e Terror in attività fra i ghiacci dell'Antartide, o I misteriosi giganti di pietra dell'Isola di Pasqua. Il frenetico veleggiare di tante flotte è raccontato da Angelo Solmi con prosa sobria ed avvincente. Intanto, per l'anno prossimo, egli annuncia un terzo volume in cui racconterà le ricerche del Passaggio a Nord-Ovest, ed 1 viaggi al Polo Nord fino ai giorni nostri. Francesco Bosso Angelo Solral: «GII esploratori del Pacifico», De Agostini, pagine 224, lire 24400. L? IMMINENZA delle manifestazioni , colombiane ha Invogliato molti storici e scrittori a «rivisitare» le grandi avventure oceaniche, che dopo la scoperta dell'America hanno rivoluzionato le conoscenze geografiche e radicalmente trasformato 1 costumi. SI pensi all'Introduzione delle colture agricole come 11 mais, le patate, i pomodori ed all'avvio del vizio del tabacco. Tra gli scrittori più fecondi di cose marinare un posto in prima fila se lo aggiudica Angelo Solmi, giornalista di talento, che non ha limitato la sua ricerca a settori degli oceani, oppure a protagonisti Isolati di avventure marinaresche, ma ha affrontato globalmente 11 problema della marineria mondiale dal fantomatici vichinghi fino al giorni nostri. L'anno scorso, Angelo Solmi ha pubblicato un volume di grande Interesse centrato sulla scoperta dell'Atlantico concedendo, ma con qualche dubbio, che siano stati primi 1 vichinghi ad attraversarlo dalla Danimarca al Labrador. Ma anche se fossero davvero stati loro 1 primi navigatori, dice Solmi, essi non hanno Influito sullo sviluppo storico delle ricerche marine perché di quel loro fantomatici viaggi non è rimasta memoria alcuna. Dato quanto spetta dapprima a Colombo eppoi a Magellano per quel miracoloso viaggio dall'Atlantico al Pacifico attraverso 11 tempestoso stretto che porta 11 suo nome, Angelo Solmi, In questo secondo volume «Oli esploratori del Pacifico» racconta le non meno fantastiche e tragiche avventure di uomini partiti alla ventura in acque mal navigate prima. Nella corsa alla ricerca di quanto era ancora Ignoto nel Pacifico erano in gara spagnoli, portoghesi, inglesi, francesi e, buoni ultimi, ma molto fortunati gli olandesi. Fu una impressionante corsa nell'ignoto alla ricerca di ciò che non esisteva, una Grande Terra Australe, cioè una terra che all'estremo Sud del globo doveva formare un continente posto fra Atlantico e Pacifico. Non la trovarono per 11 semplice fatto che non esiste, come non esiste Atlantide. Trovarono Invece altri continenti, ed altre isole; la Nuova Zelanda prima, e quella che poi sarebbe diventata l'Australia Tra l'una e l'altra grande Isola, incontrarono uno spolverio di Isolotti e atolli, tra i quali un giorno Louis Antolne, conte di Bougalnvllle approdò a Tahiti. Era 11 secolo dei lumi, e Bougalnvll¬ Parlare e