Ora la tassa sulla vita ma va frenata la spesa di Mario Salvatorelli

Varata una nuova imposta sulle polizze Varata una nuova imposta sulle polizze Ora la tassa sulla vita ma va frenata la spesa Il debito pubblico lordo eppure lo Sta Lo Stato, Inteso non come Nazione, ma come amministratore della cosa pubblica — -res pubblica. —. giustifica la propria esistenza con la difesa del cittadini: difesa militare, verso l'esterno, e difesa civile all'Interno, contro la delinquenza, l'ignoranza, le malattie, la vecchiaia. Il 'nostro Stato si sta gradualmente spogliando di questa giustificazione. Chi ha più motivi per temere la delinquenza si protegge con guardie private e sistemi di allarme sofisticati. Chi ha più ambizioni e più mezzi, manda i figli alle scuole private. Chi può. dimentica l'esistenza (o inesistenza) delle Usi e ricorre a cllniche e medici privati. Inoltre, anche su invito reiterato dello stesso ministro della Previdenza sociale, provvede ad assicurarsi una vecchiaia più tranquilla contraendo polizze sulla vita. Ma ecco che lo Stato, attraverso 1 suoi amministratori delegati, governo e Parlamento, sempre all'erta come 1 cacciatori In agguato, spara una nuova imposta: 12,50 per cento di ritenuta alla fonte sulla differenza tra i premi pagati e il capitale riscosso, alla scadenza della polizza, dall'assicurato (se ancora vivo), con una riduzione pari al 2 per cento dell'imponibile, per ogni anno di durata della polizza superiore al dieci. Una nuova prova di debolezza dello Stato, che se la prende, appunto, con i contribuenti deboli, non essendo abbastanza forte per stanare i ben coperti evasori fiscali, che ogni anno lo privano di entrate per decine di migliala di miliardi e, Indirettamente, derubano anche 1 non evasori. Sappiamo tutti che il debito dello Stato, prossimo a superare il prodotto interno lordo, avviato a toccare prima degli Anni Novanta 11 milione di miliardi di lire, a causa dell'accumularsi dei disavanzi di bilancio annuali, è il problema dei problemi. Deve pur essere risolto, e l'aumento delle entrate fiscali è uno del modi alternativi, o meglio, integrativi, per avviarlo a soluzione. Ma lo stesso ministro delle Finanze, Bruno Visentin!, non perde occasione per affermare che la pressione fiscale in Italia ha raggiunto 11 limite di guardia. Ancora ier l'altro lo ha ribadito, affermando che ogni aumento della pressione sarebbe pretesto per non ridurre la spesa pubblica, l'unica, vera soluzione per riportare disavanzi e debito entro limiti controllabili. Ma che cos'è questa nuova imposta, se non un aumento della pressione fiscale? E il ministro dell'Industria, Renato Altissimo, In un convegno sulle assicurazioni dello scorso ottobre, dichiarava che, «se vogliamo diventare più europei anche in questo settore, occorre imboccare la strada delle agevolazioni fiscali per la previdenza integrativa-. Ma, che cosa sono le polizze vita se non previdenza integrativa? Le compagnie di assicurazione non sembrano temere i riflessi di questa imposta, dato il boom di queste polizze negli ultimi anni: oltre 2.000 miliardi di premi raccolti nel 1984, con un raddoppio nel triennio, rispetto ai poco più di 1.000 miliardi del 1981. Saranno 1 risparmiatoti, gli assicurati, a rimetterci. Si potrebbe aggiungere, però, che a rimetterci sarà anche lo Stato perché non solo nuove imposte stimolano le spese, come teme Visentini, ma riducono anche, in prospettiva, le maggiori entrate fiscali che potrebbero scaturire da un Impiego produttivo per l'economia dei fondi assicurativi raccolti. Il presidente dell'Imi, Luigi Arcuti, in Milletrecento ad sta per superare il tato non riesce a co un'Intervista a La Stampa, anch'essa dell'ottobre scorso, ci diceva:. «Scriva pure che, secondo la mia opinione, l'attuale boom economico americano è da collegare strettamente all'esplosione dei fondi pensione negli Stati Uniti*. documentando l'affermazione con le cifre. E' vero che, nel nostro caso, la nuova imposta colpisce i capitali liquidati alla scadenza delle polizze, non le rendite vitalizie, ma solo perché queste ultime continueranno a essere tassate come le pensioni, vale a dire peggio. La nuova imposta, infatti, è meno gravosa del trattamento tributario previsto per le liquidazioni di fine rapporto lavoro, e per le pensioni. Ma, è tanto più discutibile, in linea di principio, in quanto ha prodotto interno ntenere il deficit valore retroattivo, anche per le polizze già in corso. Ancora una volta si è lavorato non per rinsaldare 1 rapporti di fiducia tra Stato e cittadini con la certezza del diritto, ma, al contrarlo, per aumentare l'Incertezza. Si parla molto dell'opportunità di tassare 1 titoli di Stato, ma, in ogni caso, solo per future emissioni. Si poteva agire in questo senso anche per le polizze vita. Certo, se là nave affonda, il capitano si preoccupa di chiudere le falle con toppe di emergenza per raggiungere il porto, prima di pensare a progetti di risanamento. Cosi si sta facendo in Italia, o, almeno, pare che si stia facendo. Speriamo di non sentirci dire: cosi è, se vi pare. Mario Salvatorelli

Persone citate: Bruno Visentin, Luigi Arcuti, Renato Altissimo, Visentini

Luoghi citati: Italia, Stati Uniti