Ora l'umorismo e l'ironia nuove «armi» femministe

Alla Librerìa delle Donne di Milano il «mese della risata» Alla Librerìa delle Donne di Milano il «mese della risata» Ora l'umorismo e l'ironia nuove c<armi» femministe L'immagine dell'oppressa e dell'eterna sconfitta superata da quella di una donna capace di ridersi addosso, ma non in modo autolesionista • Autrici di ieri e di oggi, anche di fumetti, capaci di strappare tanti tipi di «risa» - Letture femminili DAL NOSTRO INVIATO MILANO — Tante donne diverse che ridono a crepapelle e tanti libri che svolazzano Intorno. Basta con l'immagine dell'oppressa, dell'eterna sconfitta: 11 manifesto, firmato da Giuliana Maldlnl, che la Libreria delle Donne espone per ricordare che giovedì s'inizia 11 -mese dedicato all'umorismo, al grottesco, all'ironia-, propone una nuova Immagine femminile «non piU limitativa rispetto alla ricchezza, alla forea che c'è nelle donne, capaci ora anche di ridersi addosso, ma non piti in modo autolesionista, bensì proficuo-. D'altronde, proprio dalla stessa Libreria («storica» per il movimento femminista, con 1 suol 10 anni di esperienza) era uscito nell'83 un pamphlet che fece scalpore ri scontenti per co perché finalmente gridava a gran voce «la voglia di vincere delle donne-. SI ride al femminile: segno di una nuova sicurezza? Non tanto lontano da via Dogana, una mostra sulla Milano spagnola del Seicento ricorda sinistramente 1 tempi delle streghe bruciate. Certo non erano tempi di risate; e adesso? Non è che la «distanza» tra le donne e il mondo sia stata del tutto colmata. •Le donne faticano a starci dentro e utilizzano il comico, il grottesco, l'ironico per mutare la realtà esistente e per farne qualche altra cosa. Ciascuna per conto suo conosce bene l'arma difensiva dell'irrisione che toglie violentemente senso a quello che c'è, lo capovolge nel suo contrarto per trarne qualche vantaggio-, dicono alcune donne me va il turismo . della Libreria. Ma l'ironia può diventare più consapevole e soprattutto liberatoria. Non c'è quindi da stupirsi se 1 libri e le scrittrici scelte per -il mese del sorriso- spaziano da Camilla Cederna (che inaugura anche l'iniziativa) a Brunella Gasperlnl, da Jane Austen a Natalia Glnsburg (ma del tanti libri scelti in un primo tempo, è rimasto solo -Ti ho sposato per allegria-), dalla Barbara Pym alla Gertrude Stein, da Doroty Parker a Blbi Tornasi. Autrici che suscitano tanti tipi di «risi»: sarcastico, sprezzante, amaro, spregiudicato, irriverente e anche misogino, come quello di Patricia Highsmith (avverte la saggista Luisa Muraro: -La misoginia maschile si va placando con l'assimilazione delle donne dentro la società e la loro conseguente banalizzazione. Sta nascendo in cambio una misoginia femminile-. Ma attenzione, è una misoginia diretta a chi fa un cattivo servizio alle sue slmili «Giocando al ribasso-). Grande spazio è dedicato anche all'umorismo grafico con 1 fumetti dissacranti e feroci della Brétécher -che guarda le donne come se gli uomini non ci fossero-, come dice Rosaria Guaccl (lavora nella casa editrice -La tartaruga- ed è l'ispiratrice di questa rassegna). Manca Invece -Linus- con la sua redazione tutta al femminile. Secondo la Guaccl: -Sono brax>e, ma le loro donne sono ad immagine e somiglianza degli uomini, anche se ultimamante qualcosa sta cambiando. Al centro della satira al femminile c'è ancora l'abitudine di mettere la figura della bambina, e non la donna autonoma e spiritosa-. -Il fumetto è tuttora maschile-, taglia corto Giuliana Maldlnl. Assieme ad altre dieci donne, sparse per tutta Italia, aveva dato-'vita1''til mensile «Striar», l'unica esperienza di fumetto femminista: -Proponevamo avventure psicologiche. Quindi anche difficili e per pochi. Ma era un fumetto più di denuncia che comico. E quando finalmente ci slamo sentite di far anche ridere abbiamo dovuto chiudere per i soliti problemi di soldi, di distribuzione... Ma se ci fosse un editore ricomincerei da capo-. Il mese dedicato all'umorismo arriva dopo il -Mese sul Rosa- e sulla -Storia-, iniziative per discutere, approfondire, far conoscere autrici nuove e del passato. Ma le donne che cosa leggono oggi? -Ora "vanno' un po più i romanzi, meno i saggi. E siamo state stupite dalla richiesta di libri ironici e umoristici, soprattutto in chi ha già letto "le classiche"-, dicono Donatella e Renata, due delle 45 donne che si alterna¬ nlWpars no alla Libreria (lavoro volontario). Quindi Virginia Woolf si vende un po' meno? No, va sempre. Ad esempio Le tre ghinee" è richiesto soprattutto dalle giovani, ma anche l'ultimo uscito, una raccolta di lettere, ita successo. Ma hanno successo anche le italiane, come la Maraini, la Ginsburg, e più ancora la Morante-. Queste donne sono dunque curiose, desiderose di accumulare «memoria storica» di sè, e soprattutto di abbandonarsi alla risata e (perchè no?) all'ironia. Non manca un'osservazione maligna, naturalmente tutta femminile. Dicono alla Libreria delle Donnne: «L'ironia deve proprio diventare "politica" o non è la politica che deve farsi ironica?-. Stefanella Campana

Luoghi citati: Blbi Tornasi, Italia, Milano