La Langa va alla vendemmia sull'onda di nuove canzoni

La Langa va alla vendemmia sull'onda di nuove canzoni La Langa va alla vendemmia sull'onda di nuove canzoni DAL NOSTRO INVIATO MANDO D'ALBA — Sulle Langhe «I alzano le prime brume di un settembre dolce, caldo di giorno e frizzante con le rugiade della «era, clima Ideale per dare al grappoli di Barbaresco e Dolcetto, di Barolo e Nebbiolo, Il giusto sapore per vini di pregio. In basso, campi di granturco con le pannocchie che gli si schiudono nel colori del sole al tramonto, macchie scure di noccioleti. Poi I filari di vite che salgono netti, puliti, fin sulle sommila delle colline. Scompaiono e ricompaiono nel loro affascinante gioco geometrico. Qui dove II Tanaro i II Tevere di Roma o l'Amo di Firenze, giovani e anziani si preparano alla vendemmia, ultima fatica di un anno di sudori e di apprensioni. SI cominciano a sentire I profumi delle botti favate nelle grandi ale. A sera si gremiscono piazze e balere, In un rito di festa che ha radici lontane, col quale la gente del campi ringrazia cielo e terra, prima ancora di tirare le somme. Mango è uno del tanti piccoli paesi langaroll Issati au una collina, attorno a un castello e alla chiesa. Negli ultimi vent'anni ha saputo Imporsi all'attenzione delle cronache con Iniziative che hanno varcato I confini. Il raduno del cani «senza genealogia» ormai è appuntamento fisso a primavera. I «bastardlnl» (ma guai usar* Il termine da queste parti), trovano In Mango, dova è stato anche loro eretto un monumento In bronzo, un centro di rivalutazione e di difesa della loro fedeltà, Intelligenza e bellezza. Poi, tra anni fa, Il dottor Annibale De Piero, farmacista, sindaco • suscitatore di Iniziative, ha voluto ridare alle collina «Il canto della gente che lavora». «Ho notato — dica — che nelle vigne al sentono I trattori che arrancano, ma tacciono le voci di uomini e donne che un tempo sprigionavano gioiose canzoni». E cosi, con gli amici di una vivace Pro Loco, ha Ideato II «Cantapiemonte», un vero Festival della canzone piemontese In grado di offrire ogni anno a tutta la regione motivi nuovi, al passo con I tempi, nel rispetto delle tradizioni di un'antica cultura che si è forgiata sulla terra. Due anni di esperienze casalinghe, una serie di successi musicali e nel luglio scorso II salto del fosso. Affidata all'emittente televisiva «Telecupole» di Cavallermagglore, la gara canora è diventata Itinerante. SI sono presentati 120 autori, ne aono stati scelti 54 e, da sei serate In diversi centri piemontesi, ne sono emersi 18. Le canzoni finaliste, tutte piacevoli, sono state presentate aabato sera, ad una gran folla convenuta a Mango con autorità e gruppi di «Piemontesi nel mondo» giunti da Francia, Belgio e Inghilterra. Purtroppo II regolamento ha ridotto a tre le vincitrici. Prima, «Langarola vagabonda» su musica del «re del Uscio piemontese», il fisarmonicista Mario Piovano, cantata da Attillo e dal Coretto di Frossasco, tre vivaci ragazze del Plnerolese. Seconda, «Molina», frizzante motivo sulla vita del vecchio arrotino, di Piero Montanaro e cantata da Beppe e Mauro. Terza, «Canta 'I Plemont» eseguita dagli «Alplglal». Tutto i filato liscio per óre sotto l'abile regia di Francesco Tossili. Poi, come In tutti I Festival che al rispettano, mentre sul profili delle colline cominciava a donnearsi l'alone chiaro dell'alba, qya e lì nascevano discussioni e polemiche sull'operato della giuria. Intanto la gente sfollava sull'onda dell'orecchiabile motivo «Langarola vagabonda, seduta sulla sponda del Tanaro che va...». Vito Brasa

Persone citate: Annibale De Piero, Mario Piovano, Molina, Nebbiolo, Piero Montanaro

Luoghi citati: Barbaresco, Barolo, Belgio, Firenze, Francia, Frossasco, Inghilterra, Mango