Otto quintali in bronzo fuso

Otto quintali in bronzo fuso Otto quintali in bronzo fuso Con l'opera realizzata la Liberazione - La sott Nella torà, vista In prospettiva dal batto, nel riflesso delle luci, la statua pareva Immensa. Otto quintali di bronzo; la tasta (usa con rottami, trenta chili, donati da operai. Il Cristo delle Vette, trentanni la, nacque a Torino par un voto dello scultore Alfredo Bai, già comandante di una divisione alpina partigiana In Vall'Orco, realizzato dal quotidiano torinese «Il Popolo Nuovo» con una sottoscrizione che raggiunse la cifra, allora più che ragguardevole, di due milióni e mezzo. Voleva celebrare Il decennale del giornale e quello della Liberazione. Alla (Ine di luglio II monumento fu pronto. Il 4 settembre 19S5 avvenne la sua solenne benedizione sul Balmenhom, a 4170 metri. Cinquantanni prima, Il 4 settembre, le guide di Courmayeur avevano Issato sul Dente del Gigante la statua della Madonna. La fusione del Cristo era stata operata nella torinese fonderla Merenda, di via 8ordevolo, sotto lo sguardo di Alfredo Bai, autore, fra le altre opere, del monumento all'artigliere alpino e del busto del generale Perottl, fucilato dal nazifascisti al Martinetto. Dopo una sosta nella chiesa di Gesù Operalo, la statua del Cristo era state portata alla Consolata e benedetta dal cardinale arcivescovo Maurilio Fossati. «Sbullonata», divisa In undici pezzi, aveva poi ancora avuto una sosta notturna nella caserma Monte Qrappa, quindi Il viaggio verso la montagna. Il Cristo fu scortato dalla gul de di Courmayeur, Champoluc, Cervinia e Cogne, fra cui Adolfo Rey, figlio di quell'Adolfo Rey di carducciana memorie, Ubaldo Rey, Luigi Correi, «gal to del Cervino», Jean Pellls. sler, Achille Compagnoni, Il quale celebrava allor- -.on I colleglli II primo anr. •> arlo della conquista del K2. L'alpinismo Italiano era rappresentato, dunque, da un Ideale «albo d'oro»: c'era l'ottantenne Curtaz di Gressoney (commovente II suo abbraccio con l'antico compagno di cordata Adolfo Rey); Svariato Croux di Courmayeur, guida emerite che fu tra l'altro sul costone del K2 nel 1920 con Duca di Spoleto, e successiva¬ Parma: rubati gioielli per 200 milioni PARMA — Una cassaforte che custodiva gioielli per un valore di circa duecento milioni è stata rubata la notte scorsa alla festa provinciale dell'Unita di Parma. ' Il furto è stato scoperto Ieri dalla proprietaria dei preziosi. 1 La cassaforte era conservata nello stand di Lucia Piagner! di Noceto. I La donna esponeva gioielli e oggetti In oro nella mostramercato della fèsta, che si è tenuta nell'area «ex Eridahla». ; I ladri si sono introdotti nel padiglione passarlo da un* entrata di sicurezza. Poi, con tutta calma, si sono impadroniti della cassaforte che pesa circa cinque quintali, cari condola su un autocarro. li l uno è stato scoperto sol tanto nelle tarda mattinata, prima della riapertura domenicale della Festa. a si voleva celebrare ttoscrizione popolare mente In Patagonia con U padre De Agostini; Giulio Blch, di Cervinia, che nel 1928 era andato al Polo Nord con la nave Città di Milano In soccorso della spedizione Nobile; Ernesto Barreux, di Courmayeur, che perse una mano In montagna; Giovanni Gualdl, gli combattente fra le truppe alpine e membro della spedizione Nobile; e ancora Rolando Zennl. Scomparsi nel volgere degli anni I protagonisti di allora, che si erano Impegnati a qualunque costo «per quella statua da collocare lassù», ne rimane Il ricordo grazie anche a quest'opera diventata punto di riferimento In uno scenario naturale superbo. Alcune targhe alla base del Cristo rammentano l'Iniziativa e I promotori. Spiccano I versi di Arturo Graf, allora suggeriti da monsignor Olila Gramlgnl, vescovo di Novara: «0 Redentor Gesù, se qualcuno TI vuole, prenda per guida II sole e s'Innalzi quassù». E' l'ultima quartina del componimento del poeta «Al Crocifisso sulla Montagna». Anche alcuni di coloro che avevano allora trentanni di meno rispetto a oggi, Incontrarono qualche difficolta a salire sul Balmenhom. Lassù monsignor Cario Chlavazza — anch'egll scomparso di recente — gli cappellano della Tridentina, ritornato per un giorno fra I tuoi alpini, giornalista, celebro messa parlando al termine con voce che s'Incrinava per la commozione soprattutto quando Invoco «la benedizione divina su quest'Italia che dobbiamo amare oltre ogni confine». Uno sventolio di bandiere e ridosso di un cielo Incredibilmente azzurro. Il rito era concluso. Pareva, anche nel finale, che la regia fosse stata Inappuntabile. La folla lentamente sclamo e comparvero grossi castelli di nuvole. Il tempo sul Balmenhom mutò con rapidità. Scese la nebbia, trasparente e Irreale. Quando ci si voltò, sulla via del ritomo, Il Cristo non era più visibile. La montagna l'aveva voluto tutto per sé. Verso Gressoney, cadde anche qualche flocco di neve. Renzo Rossotti Ieri a Milano due morti per droga MILANO — Due giovani tossicodipendenti sono statt trovati morti Ieri, in luoghi e ore diverse: si allunga cosi la tragica e già impressionante catena di morti per droga. Dall'inizio dell'anno, a Milano e provlnica, hanno perso la vita in questo modo trentasette persone. Luigi Gafforlnl. 24 anni, è stato trovato dal padre all'alba, riverso sul letto, ormai senza vita. Accanto a lui, vicino al televisore ancora acceso, c'era una siringa. II corpo della seconda vittima, Sergio Ella, 26 anni, è stato trovato nel pomeriggio da altri due giovani tossicodipendenti in uno stabile diroccato di via Argelati, una zona dove spesso si riuniscono coloro che consumano droga. Il giovane aveva qualche precedente penale e solo da pochi giorni era uscito dal carcere di San Vittore.