Luca De Filippo l'emozione di far «rivivere» mio padre

Luca De Filippo: l'emozione di far «rivivere» mio padre La Tempesta di Eduardo alla Biennale il 3 ottobre Luca De Filippo: l'emozione di far «rivivere» mio padre ROMA — Luca De Filippo si scusa perché è molto stanco: da quindici giorni sta lavorando ininterrottamente sui nastri registrati che Eduardo ha lasciato a testimonianza della sua interpretaelone di «La tempesta» e da venti g\orhl ha avuto un secondo figlio, Tommaso, che coiìie ogni bambino piccolo la notte si sveglia e stenta a riprendere sonno. La stanchezza è ovvia. All'università, nello studio di Ferruccio MarotWìVUprofessore.che. dirige II team Ateneo di noma e che quattro anni fa aveva invitato Eduardo De Filippo a tenere lezioni di drammaturgia agli studenti, si parla di -La Tempesta» Io spettacolo che il 3 ottobre, con una serata di beneficlenea destinata alla casa di riposo per attori, inaugura la Biennale teatro di Franco Quadri. «La tempesta» di Shakespeare fu tradotta da Eduardo in lingua napoletana un paio di anni fa e successivamente, da un lato per stimolo di Marotti dall'altro per inesauribile curiosità verso qualunque forma di espressione teatrale, fu trasformata da Eduardo in una registrazione sceneggiata. Per mesi, con l'aiuto di Gianfranco Cablddu; un tecnico messo a sua disposizione dal rettore della Sapienza Ruberti, Eduardo ha provato e riprovato tutte le parti maschili di «La tempesta», sforzandosi di passare dai toni acuti di Ariele a quelli pieni di Prospero fino a quelli cupi di Calibano. Ne «La tempesta» Eduardo ha fatto tutto: solo Miranda è recitata da Imma Pira. Racconta Luca: «Quando mi è stato chiesto di riprendere in mano i nastri registrati per tentare di ridare loro una unità di suono che non avevano, essendo stati fatti una volta nella casa di Róma e un'altra volta in quella di Velletri, ho provato una sensazione di disagio, non desideravo risentire In quel modo la voce di mio pa dre. Poi 11 lavoro mi ha con quistato. All'interno di quel nastri infatti si avverte la gioia di recitare». «La tempesta», che Eduardo non è riuscito a terminare anche se mancavano solo pochissimi versi al completamento dell'opera, viene portata in scena dalle marionette dei Colla, mentre l'accompagnamento musicale è di Anto- nio Sinagra, e la règia è di Eugenio Monti Colla. A produrre lo spettacolo è il CRT teatro dell'arte, che dopo Venezia ha deciso di portare lo spettacolo in tournée sia ih Italia che all'estero. Il compilo di Luca De Filippo è stato quello di ridurre le tre ore di registrazione a un'ora e mezzo, per ottenere un testo che sopportasse più facilmente una messa.in scena con marionette. «Ma tagliare non è stato difficile. La Itóaftppitq'"nell'intenzione di Eduardo., elio giàl aveva, -ioni Inciato a occuparsene, doveva essere una favola: mi' sono limitato perciò a conservare il più possibile la narrazione piena perché la rappresentazione fosse comprensibile a qualunque pubblico». Domani a Venezia al teatro Goldoni per la prima volta, verrà montato lo spettacolo: fino adesso infatti Luca De Filippo ha lavorato da solo sulle, registrazioni di Eduardo, l Colla hanno lavorato da soli sulle loro centosettanta marionette e Antonio Sinagra ha lavorato da solo alla partitura musicale. si. ro. Eduardo, ultima immagine

Luoghi citati: Italia, Roma, Velletri, Venezia