L'universo del dopo-Einstein s'intreccia in 10 dimensioni

L'universo del dopo-Einstein s'intreccia in 10 dimensioni Torino: per una settimana fisici di tutto il mondo a congresso L'universo del dopo-Einstein s'intreccia in 10 dimensioni Sessanta ricercatori di 10 Paesi discutono le teorie supersiinmetriche - Obiettivo: spiegare in modo unitario le forze fondamentali della natura che agiscono tra le particelle atomiche TORINO — Sessanta fisici teorici da lunedi popolano Villa G'.ialino, sulla collina torinese. Sono americani, francesi, spagnoli, inglesi, belgi, Indiani. Su Invito dell' Isl, Istituto Internazionale per l'interscambio scientifico, presieduto da Tullio Reggi, sono venuti qui per fare II punto sulle teorie di supersimmetria, affettuosamente chiamale Susy dagli aut. I al lavori, fondendo le sillabe iniziali di super e di symmeiry. Il loro sogno, ambizioso, e di raggiungere l'obiettivo che il grande Albert Einstein Inseguì invano nel suoi ultimi vcnt'annl di lavoro a Princeton: costruire una teoria che spieghi in modo unitario le forze fondamentali della natura che agiscono tra le particelle atomiche. Sullo sfondo dcll'archltettitra modernista della villa da poco restaurata, si muovono in mezzo a microfoni e proiettori i .padri* della teoria e i «nipoti» che l'hanno perfezionata e sviluppata in numerose varianti. Tra gli ospiti di maggior prestigio sono Bernard De Wit, Hermann Nicolai, Francois Englert, Daniele Amati, Gabriele Veneziano, Sergio Fublnl, Dan Freedmann. Il discorso è esoterico. E se si coglie qualche parola che sembra familiare e persino dimessa, per esemplo •stringa», non per questo si può abbassare la guardia intellettuale: la •stringa» di cui si parla e un'ardita metafora, allude al fatto che le particelle fondamentali della natura possono essere rappresentate come le vibrazioni di una minuscola cordicella che viaggia alla velocità della luce e In uno spazio-tempo a 10 dimensioni, delle quali soltanto 4 percepibili nella nostra esperienza quotidiana. Riccardo D'Aurla dell'Università di Torino e Pietro Frc attualmente ricercatore al Ceni di Ginevra, entrambi collaboratori di Tullio Regge, ricostruiscono 11 quadro storico nel quale sono maturate le teorie supersiinmetriche tema del convegno. Il problema di fondo consiste nel trovare una radice comune delle forze fisiche note: la gravitazione, che, per esempio, regola il moto del corpi celesti, l'interazione forte, che agisce nel nucleo atomico, e l'intera¬ zione elettrodcbole, dalla quale dipendono 1 fenomeni elettromagnetici e radioattivi. Insieme, la teoria deve anche spiegare In modo organico la pluralità di particelle loi dementali che in vario modo esprimono queste for?.c, subendole o trasportandole (protoni, elettroni, fotoni). • /.e prime idee — spiegano D'Auria e Fré — risalgono ai 'Ci: allora fu Introdotto un modello matematico poi in'.erpretato come teoria di stringa, coh lo scopo di spiegare le forge clic agiscono nel nucleo c'o. • "o. Questo problema è p~A stato risolto da un'altra teoria, ilota come e omodinamica quantlstica. Dal 74 in pui si è sviluppata l'idea della supcrsimmetrla, per raggrupperò in un'unica famiglia particelle atomiche in apparenza tra loro radicalmente diverse, i fermioni e I bosoni. Il pas o successivo, nel 76, è la tei» i della supergravità, che ce) i di includere la forza gru 'azionale in un quadro ù oo comune alle altre forze fondamentali. Infine, dal 7H In poi, il concetto di stringa è stato sottratto all'eclisse in cui era caduto ed è nata una teoria ancora più generale, delta di supcrslrlnga, ette comprende la teoria della supergravltà come una sua prima approssimazione-. Naturalmente, come sempre in campo scientifico, l'eleganza della teoria di per sé non è sufficiente: occorre anche una conferma sperimentale. Sfortunatamente gli esperimenti necessari per mettere alla prova la teoria della superstringa richiedono energie enormemente superiori a quelle finora raggiunge nel maggiori acceleratori di particelle del mondo. Alcuni fenomeni «strani» notati nell'esperimento di Carlo Rubbla che ha portato alla scoperta delle particelle «W» e «Z» In un primo tempo furono interpretati come indizi di particelle previste dalla supcrsimmetrla, ma una analisi più attenta non sem¬ bra convalidare questa Interpretazione. Resta però la speranza che una prossima generazione di acceleratori, più potenti di quelli attuali, permetta di individuare una traccia della supersimmetrla nel mondo delle particelle, ed eventualmente uno degli schemi di spiegazione proposti dalle teorie di supergravltà e di superstringa. , Dunque in questi giorni a Torino la comunità scientifica sta definendo le prospettive del dopo-Einstein. Il fatto non è casuale. La scuola di fisica torinese ha dato importanti contributi a queste teorie ora diventate di grande attualità, si sarebbe tentati di dire di gran moda. E più In generale Importante è stato 11 contributo italiano, da Sergio Ferrara a Gabriele Veneziano, Claudio Rebbi, Sergio Fublnl. Dopo tutto, per quanto in apparenza esotica, la supcstrlnga è di casa a Villa Guatino e nell'ambiente del ricercatori del nostro Paese. riero Bianucci

Luoghi citati: Ginevra, Torino