Carcere Vallette lavori finiti

Carcere Vallette/ lavori finiti Dopo nove anni sembra finalmente vicino il momento del trasloco delle Nuove Carcere Vallette/ lavori finiti A giugno il megacantiere aveva un aspetto desolante e sembrava molto lontano il giorno del completamento dell'opera - Ma ora davvero è utto pronto - Entro ottobre la consegna al ministero di Grazia e Giustizia - Poi verranno trasferiti i detenuti - Il problema delle guardie -Entro la fine dell'estate avremo terminato». Cosi promettevano, mesi fa, i responsabili della costruzione del carcere delle Vallette: non ci sarebbero più stati rinvìi, dopo oltre nove anni di lavori e un centinaio di miliardi spesi, la prigione destinata a sostituire le Nuove sarebbe stata pronta. L'estate ora è finita. E l'istituto che, con grottesca lentezza, sta sorgendo nella campagna al confine tra Torino e Pianezza non è stato ultimato. Ancora una volta le promesse non sono state mantenute. Ma, almeno in questa occasione non c'è da rammaricarsi granché: il carcere .del si fa e si disfa» è davvero quasi finito. Alle Vallette il cronista era andato in giugno: quale spettacolo desolante offrivano la strada che conduce all'ingresso ed il piazzale. La strada, un chilometro d'asfalto che si srotola tra i campì, era costellata di buche e costeggiata di erbacce. Il piazzale era una radura fangosa, dissestata, ingombra di materiali e rifiuti. Una triste scenografia. Più che in un luogo dove sta nascendo ualcosa, pareva di essere in una zona abbandonata, vinta dal degrado: evidente ovunque, dalle guardiole di cemento, maculate dall'umidità, al cartelli con l'avviso -Limite invalicabile*, scoloriti dalla ruggine. Il ciondolare di operai oltre la cancellata non ancora finita, la lontana eco di martellate, il ronzio di trapani elettrici ed il lento scarrucolare di una gru insultavano 11 sospetto che anche dentro il carcere mollo ancora dovesse essere fatto. Adesso, invece, tutto è cambiato. Non più buche ed erbacce, scomparsa la ruggine, portata via la gru, completata la cancellata: dall'interno, nessun rumore. Un'immagine di pulizia e funzionalità. Che la costruzione .senza fine» sia veramente agli sgoccioli? Secondo i diligenti delle Nuove sembra proprio di si. »Di recente siamo andati alle Vallette. In questi tre mesi è stato fatto molto, le maestranze hanno dato una dimostrazione di grossa efficienza. L'istituto sarà pronto entro ottobre. Ci verrà consegnato sicuramente il prossimo mese». Anche perché, in tal caso, dovrebbero pagare una penale e sobbarcarsi enormi spese di gestione (il riscaldamento, ad esemplo) per evitare i danni clic un prolungato inutilizzo provocherebbe alle strut¬ ture. .Danni — osservano gli esperti — già rilevanti nel passato. In certi settori, da tempo fittiti, si é domito, la primavera scorsa, rifare quasi tutto. Incuria e gelo avevano causato guasti considerevoli». Quindi, tra breve, la ditta Somac di Palermo, con sede sociale in Lungo Tevere Flaminio 76 a Roma, consegnerà la prigione al Provveditorato alle Opere pubbliche del ministero dei Lavori Pubblici. Il Provveditorato la consegnerà al ministero di Grazia e Giu¬ stizia. E, dopo 0 anni di attesa, (le Vallette cominciarono ad essere edificate nel marzo 1976) si potrà concretamente parlare del trasferimento del detenuti delle Nuove. Un evento sognalo per quasi un secolo da tulli gli amministratori di Torino, già nel 1908 l'istituto di corso Vittorio Emanuele era stato giudicato superato. Quando questo sogno diverrà realtà? • Nel 1986, se non ci saranno altri ostacoli — rispondono alle Nuove —. Una volta clic le Vallette saranno sotto la nostra responsabilità, non impiegheremo molto a renderle agibili. Il problema più grosso da risolvere resta quello del personale. Qui, 350 agenti riescono, facendo i salti mortali, a custodire 1300 reclusi. In una struttura decentrata come quella delle Vallette ne occorreranno almeno il doppio. Il ministero garantisce che non ci saranno difficoltà ad ampliare gli organici, speriamo bene». Claudio Giacchino Nei sei bracci c nella sezione femminile delle Nuove sono rinchiusi circa 1300 reclusi. Il prossimo anno dovrebbero essere trasferiti nel carcere al fondo di strada Pianezza, a poche centinaia di metri dal casermoni delle Vallette. La nuova prigione era stata originariamente concepita per 650 posti in celle singole. Un numero assolutamente insufficiente perché l'istituto potesse sostituire la vecchia struttura di corso Vittorio. 1 progetti, però, sono stati rivisti durante la costruzione; tramite il sistema del letti a castello le celle sono diventate doppie; dal punto di vista della capienza, quindi, anche se la popolazione carcerarla registra un lieve, ma costante Incremento, alle Vallette non dovrebbero esserci esserci problemi. Incertezza sul momento della traduzione (probabilmente la più massiccia e complessa che mal sia stata compiuta in Italia) ma non sulle sua modalità. Secondo gli esperti, le Nuove non verranno vuotate prima dell'estate 1986. «Di sicuro comunque — affermano — Il trasferimento non dovrebbe essere scaglionato ma eseguito in blocco. Diversamente, bisognerebbe, seppur per un breve periodo, gestire contemporanemante due prigioni, entrambe parzialmente piene di reclusi. Una simile doppia gestione 6 Impensabile, quando mal II già ridotto personale attuale sarebbe in grado di provvedere?».

Persone citate: Claudio Giacchino

Luoghi citati: Italia, Pianezza, Roma, Torino