Capanna di 9000 anni fa riaffiora a Ventimiglia

Capanna di 9000 anni fa riaffiora a Ventimiglia Importanti scavi archeologici nella Pineta della Mortola Capanna di 9000 anni fa riaffiora a Ventimiglia L'abitazione mesolitica a poche centinaia di metri dalle grotte dei Balzi Rossi - Era un rifugio di cacciatori - La scoperta fatta nel 1967, ma i lavori si sono iniziati l'anno scorso DAL NOSTRO CORRISPONDENTE VENTIMIGLIA — Importante scoperta archeologica nella Pineta di Punta Mortola, a poche centinaia di metri di distanza dalle grotto dei Baisi Rossi. Un'equipe di ricercatori, diretta da Massimo Ricci, ha portato alla luce i resti di una capanna di cacciatori che risale al Periodo Mesolitico, circa 8-9000 anni fa. La scoperta era stata fatta casualmente nel 1967, quasi vent'anni fa, dall'architetto Sandro Lorenzelli, ma gli scavi sono iniziati soltanto nell'estate dello scorso anno. «Mancanza di fondi nelle casse della Sovrintendenza ai Beni Archeologici- è stato spiegato. I resti della capanna, l'unica del Mesolitico riportata alla luce in tutta Italia, erano sepolti a trenta centimetri di profondità. Dice Massimo Ricci, direttore del Museo Archeologico di Sanremo e coordinatore del Gruppo ricerche: 'Si tratta di un semicerchio di pietre con, all'interno, un focolare. Vi erano ancora tracce di legno arso e pochi resti di pasti: una mascella di cervo e alcune ossa ancora da identificare, probabilmente cinghiale o forse bisonte». Nella capanna, sepolta dai millenni, sono state trovate numerose punte di freccia e arpioni in pietra e osso, nonché alcuni utensili microlitici: 'Strumenti piccolissimi che servivano per costruire le armi da caccia e pesca» sottolinea Ricci che aggiunge: •sono utensili che dimostrano il grado di preparazione piuttosto avanzato raggiunto dagli uomonl di quel lontanissimo periodo della nostra storia-. Gli scavi, compiuti con pazienza certosina, hanno Impegnato una quindicina di ricercatori: una équipe formata da esperti dell'Istituto Internazionale di Studi Liguri, dell'Istituto di Antropologia dell'Università di Torino, dell'Istituto di Archeologia dell'università di Genova e del Gruppo Ricerche Sanremo. Nella zona, secondo gli esperti vi erano moltissimi altri insediamenti del periodo Mesolitico. Con ogni probabilità sono stati distrutti nel secolo scorso durante gli scavi archeologici che avevano portato alla luce i resti della vita di 250.000 anni fa. «frano più in superficie e gli archeologi di allora non se ne sono accorti- affermano all'Istituto di Studi Liguri. La capanna sarebbe stata abitata da un nucleo di non più di quattro-cinque cacciatori, tutti adulti. La campagna di scavi, nella pineta di La Mortola, per il momento è sospesa. La scoperta della capanna mesolitica, segue di un paio di anni un'altro importante avvenimento archeologico: il ritrovamento In una pineta, fra Sanromolo e Perlnaldo, di una tomba dell'Epoca del bronzo, 2000 anni a.C. In quell'occasione vennero portati alla luce numerosi reperti: utensili, resti di cibo ed anche tracce carbonizzate di resti umani. Si trattava della tomba di un capo che, a differenza dell'uso comune di quel periodo, si era fatto cremare. La tomba, nascosta da un cumulo di pietre, dopo il rinvenimento e la classificazione del reperti, era stata ricoperta con scogli. Ora. una seconda équipe di archeologi sta predisponendo un nuovo scavo poco distante da San Romolo, dove è stato Individuato un accampamento di cacciatori di 2-3000 anni g. p. m-

Persone citate: Baisi Rossi, Massimo Ricci, Mortola, Ricci, Sandro Lorenzelli

Luoghi citati: Genova, Italia, Sanremo, Torino, Ventimiglia