Catli racconta che Agca nell'81 era ritenuto agente dei bulgari

Calli ra€€onta €he Agca nell'81 era rilegalo agente dei bulgari Dopo aver difeso gli amici turchi, il teste chiama in causa l'Est Calli ra€€onta €he Agca nell'81 era rilegalo agente dei bulgari DALLA REOAZIONE ROMANA ROMA — Una «montatura, dei servizi segreti occidentali, oppure un maldestro blitz di quelli orientali per liberarsi del Papa polacco? Il nodo da sciogliere al processo per l'attentato al Papa è sempre questo e. per tornare sull'argomento di fondo, non poteva esserci momento migliore di questo confronto diretto, questo faccia a faccia tra l'ideologo della «pista bulgara» Mehmet Ali Agca ed il teste chiave Abduilah Catli, capo dei «lupi grigi». Tutto, però, si confonde ed è lecito chiedersi che cosa stia succedendo se proprio da quest'ultimo, che sembra essere venuto datta Francia deciso a tirar luorl dal guai tutti 1 connazionali chiamati in causa da Agca, vengono delle ammissioni sconcertanti. . Preciso ed inappuntabile, come ha dimostrato di essere in questi giorni, Catli ha riferito ai giudici il contenuto di • un colloquio telefonico che, qualche g'.orno dopo l'attentato, ebbe con Ali Batman, all'epoca vicepresidente della «Federazione dei lavoratori turchi» in Europa, il sodalizio diretto da Musa Serdar Celebi, oggi imputato nel processo di Roma. In un momento in cui nessuno pensava ad un possibile coinvolgimento dei servizi segreti bulgari nella vicenda di Agca, Batman avrebbe chiesto a Catli se lui. che sino a qualche giorno prima era insieme con il terrorista nella casa di Vienna, non. avesse sospettato che Agca •■era un agente di Sofia-, A Catli sembrava inverosimile e, per questo, Batman lo avrebbe messo a parte delle sue Informazioni su una riunione che si era svolta in Crimea. LI, nel primi mesi del 1981, si incontrarono i ministri degli Esteri dei Paesi dell'Est. In quella occasione il rappresentante della Polonia si lamentò perché non si faceva nulla per impedire a Papa Wojtyla dì svolgere un'intensa propaganda contro il regi- me di Varsavia. Andrey Gromiko rispose: -State tranquilli, la questione sarà risolta entro breve tempo-. Catli si è però affrettato a spiegare alla Corte di ritenere che anche Batman, come l'altro turco Yalcin Ozbey, abbia avuto «contaci con i servizi segreti tedeschi-. E figuriamoci se di servizi segreti si lasciava scappare l'occasione di parlare anche Mehmet Agca, esploso in una delle sue abituali performances. Prima di insultare il connazionale, -che — ha detto — è venuto qui solo per rovinare tutto-, Agca ha chiesto «un confronto con Ugo Pecchioli, del pei, perché lui, alla fine dell'anno scorso, disse die una parte dei servizi di sicureesa dell'Occidente, invece di pensare alla difesa nazionale, stava preparando complotti politici internazionali-. Poi, Agca ha prcannunciato che iCntro qualche settimana Bettino Craxi, il sottosegretario Giuliano Amato ed esponenti del servizi consegneranno alla stampa mondiale una fotocopia del terzo segreto della Madonna di Fatima-. (Ai giornalisti che, più tardi, gli riferivano le parole di Agca, Craxi ha risposto ironicamente: «Non posso che confermare-). L'avvocato Giuseppe Consolo, che difende il bulgaro Serghei Antonov, ha inserito, allora, nel processo anche la storia del documento falso preparato dal «Sismi parallelo» di Musumeci: una informativa che tendeva ad attribuire al ministro della Difesa di Mosca, Ustinov, la responsabilità dell'attentato al Papa allo scopo di -frenare l'espansione di Solidarnosc-. Insomma, «chi più ne ha più ne metta». E rispondere alla domanda di partenza, per i giudici romani, è un compito che si fa sempre più arduo. tdsatnRPnvtmvedcats Ronia. Una fase del confronto tra Ali Agca e Abduilah Catli (di spalle) ieri nell'aula del Foro Italico

Luoghi citati: Crimea, Europa, Francia, Mosca, Polonia, Roma, Sofia, Varsavia, Vienna