Città del Messico, gli indifferenti dei quartieri alti

Città del Messico, gli indifferenti dei quartieri alti L'altra faccia della capitale devastata dal terremoto: come al ballo sul Titanic la notte della tragedia Città del Messico, gli indifferenti dei quartieri alti DAL NOSTRO INVIATO CITTA' DEL MESSICO — A piedi, In macchina col soccorritori, sui mezzi pubblici gratuiti (al pari del telefono), In questo cataclisma abbiamo girato a palmo a palmo la città, giorno dopo giorno, superando i cordoni della polizia c dell'esercito, parlando con 1 parenti delle vittime e con le autorità. Dall'alba al tramonto, quando non ci ha fermato il problema dei collegamenti telex, gli unici possibili nella capitale ancora Isolata dal resto del mondo, slamo stati testimoni dello strazio di una nazione ferita -ma non morta-, come ha detto 11 sindaco Agulrrc, in una delle fasi più delicate della sua storia. Al di là dell'orrore suscitalo dagli eventi, due fenomeni ci hanno Impressionato: la frattura fra i quartieri risparmiati e quelli disastrati dal sisma a Città del Messico, e la riorganizzazione dei soccorsi. Se la sterminata metropoli non è esplosa in sac¬ cheggi e in rivolte, 11 merito è stato del civismo e dello spirito di solidarietà della sua popolazione più umile, che di fronte alla sciagura ha saputo unirsi ed aiutarsi Per cinque giorni abbiamo vissuto una doppia vita: sotto 11 sole in prima linea, in un conflitto disperato contro la natura, tra realtà angoscianti, e al calare delle tenebre su un altro pianeta, quello dell'abbondanza, del privilegio. Dalla sete e dalla polvere e dalla disperazione e dalla morte slamo passati al lusso e all'egoismo, in alberghi e tra case con camerieri ossequiosi, che ottemperano a ogni capriccio, dove ci sono l'aria condizionata e la doccia e dove molti rifiutano di prendere atto della tragedia in corso sotto 1 loro occhi. CI è parso di essere di nuovo nel Vietnam, un momento sul campi di battaglia, tra 1 soldati condannati alla sconfitta e la popolazione in panico, l'altro al sicuro nel «Club sportivo» di Saigon, una specie di Titanic sulla cui tolda danzava In una sfida assurda Forse su questa schizofrenia di Città del Messico, influiscono l'assuefazione alle catastrofi, in quella visione fatalistica della vita e della morte che caratterizza 11 Terzo Mondo, una spietata determinazione di tirare avanti, un meccanismo liberatorio e Inconscio di autodifesa; ma per un europeo è impossibile non chiedersi se la catastrofe non potesse essere evitata, prevenuta almeno In parte, e se 11 governo e le classi ricche non potessero reagire con più rapidità ed efficienza. Due fatti inquietanti sono venuti alla luce. Il primo è che nel giorni precedenti il giovedì nero 1 centri sismografici avevano avvertito una serie di scosse premonitrici, ignorate nell'euforia delle celebrazioni dell'Indipendenza. Il secondo è che Città del Messico, una delle città più terremotate della terra, si è trovala a combattere 11 cataclisma con un corpo di 800 pompieri per 11 centro vero e proprio, che conta 10 milioni di abitanti (gli altri 8 milioni vivono alla periferia) quasi senza gru. senza ruspe, senza martelli pneumatici, e con scarsi medicinali e attrezzature, compreso il ghiaccio per i feriti e per 1 morti. Quando ce ne andremo, continuerà a martellarci nella testa la litania degli appelli al volontari a portare picconi e pale, lime e scale. e, c Città del Messico. Su una gabbia appesa a una gru, i soccorritori portano in salvo una donna ritrovata viva a 57 ore dal terremoto

Luoghi citati: Citta' Del Messico, Città Del Messico, Saigon, Vietnam