«I servitori della patria non pagano per altri»

«I servitori della patria non pagano per altri» «I servitori della patria non pagano per altri» Il premier Fabius esclude le estradizioni reclamate da Wellington • S'incontreranno all'Orni i due ministri degli Esteri PARIGI — Nel caso Greenpeace, oggi, la preoccupazione maggiore del governo francese è di uscire dallo scandalo con il minor numero possibile di danni interni, di allontanare i sospetti di menzogne di Stato. Ma nelle ultime ore ha ripreso forza anche la dimensione Internazionale (e giuridica) di un atto di sabotaggio compiuto sul territorio di un Paese amico. Il primo ministro Laurent Fabius ha ormai confessato che il «Rainbow Warrior» è stato colato a picco da -agenti dei servisi segreti in missione'. Per la Nuova Zelanda, per il movimento pacifista Greenpeace, per la famiglia del fotografo portoghese Fernando Pereira, morto nell'attentato, poco importa, In fondo, a quale livello è stato dato l'ordine di affondare 11 battello che doveva contestare gli esperi¬ menti H nell'atollo di Mururoa. Le responsabilità sono slate ammesse: ci debbono essere delle conseguenze, processi, risarcimenti, scuse formali. Questo, il governo di Parigi lo sa bene e sta cercando di correre al ripari, di limitare i danni anche su questo fronte. Ieri, attraverso l'ambasciatore a Wellington, Fabius ha fatto sapere al suo collega David Lange (che come lui slede nell'Internazionale socialista) di essere -desolato'. Il diplomatico francese, Jacques Bourgoin, ha trasmesso al governo neozelandese 11 testo scritto del discorso televisivo pronunciato domenica sera dal primo ministro, accompagnato da una nota verbale: -La Francia è desolata perché la vicenda ìia avuto delle conseguenze sui buoni rapporti con la nuova Zelanda'. Per i neozelandesi, però,* non basta. Il problema più concreto che resta aperto è quello dell'estradizione del due sommozzatori d'assalto della base della Dgse di Aspretto, in Corsica: i due esecutori materiali del sabotaggio. Su questo punto, la posizione della Francia è chiara ed è di totale chiusura. Fabius ha detto che «te responsabilità dirette non sono in discussione». Tutti gli ufficiali coinvolti -hanno agito dietro ordine- e non possono pagare per altri: -Sono fedeli servitori della patria che hanno compiuto, anctie in passato, operazioni pericolose per difendere la Francia'. Ma In Nuova Zelanda due di questi «fedeli servitori» sono In carcere e tra un mese saranno processati con l'accusa di «assassinio e incendio volontario». I falsi «coniugi Turenge» — in realtà il capitano Dominique Prieur e 11 maggiore Alain Mafart — sembrano l'anello più debole della catena. Due agenti segreti «bruciati» che Parigi potrebbe abbandonare al loro destino: le regole dello spionaggio sono dure. Il governo francese, tuttavia, spera ancora in una soluzione contrattata anche se 1 margini di manovra appaiono esigui. Il ministro degli Esteri, Roland Dumas, ieri ha fatto sapere che incontrerà il vice-premier e ministro della Giustizia neozelandese Geoffrey Palmer, tra pochi giorni a New York, in margine ai lavori dell'Assemblea generale dcll'Onu. E, soprattutto, ha annunciato che delle lettere saranno indirizzate alla famiglia del fotografo portoghese ucciso sul «Rainbow Warrlor» c al presidente del movimento Greenpeace. McTaggari.