Salvare con i vaccini bimbi del Terzo Mondo

Salvare con i vaccini bimbi del Terzo Mondo Congresso internazionale Unicef a Torino Salvare con i vaccini bimbi del Terzo Mondo Di fronte alle malattie infettive, noi cittadini del mondo civilizzato — ben protetti da vaccini e tarma-, ci e sufficientemente tutelati da igiene, strutture sanitarie e standard di vita — pecchiamo persin troppo nel pretender sicurezza e: «immunità». E cosi, se solo qualcosa non va come vorremmo — vedi 11 rumore per qualche isolata «legione! losi» o la spropositata corale paura per r«Aids» — siamo subito tutti 11 a lamentar l'anacronistica e persin scandalosa intrusione di germi e virus nella nostra vita quotidiana. Ma le cose — viste in senso uni-: versale — non vanno dovunque altrettanto bene. L'ha detto ben chiaro Albert Sabin — in apertura al Congresso Internazionale Unicef «Vaccinazioni '85» di Torino — che non è solo coi vaccini che, nel mondo, può cambiare l'ancor triste panorama dei due milioni e mezzo di bambini del Terzo Mondo morti di morbillo, nel 1984; e del milione e più di tetano neonatale e dei 400.000 nuovi casi annui di poliomielite. Per non parlare della tragedia che, in quei Paesi, rappresentano ancora — insieme alla malaria, alla tubercolosi, alla pertosse — la gastroenterite infantile e la meningite. L'unico definitivo successo è stato quello della eradicazione del vaiolo. Per il resto, almeno nel Terzo Mon do, siamo ben lontani dal l'obiettivo Oms che si pre> figgeva, entro il 1990, la globale immunizzazione di tutti i bambini del mondo. Là c'è necessità assoluta di alimentazione, di servizi sanitari, di forniture idriche, di impianti igienici, di «mentalità sociosanitaria». «In Africa, in Asia e nell'America del Sud — ha dichiarato Sabin — i vaccini li porteremo a domicilio, "di porta in porta", mobilitando l'esercito di volontari Unicef». E cosi, oggi — ha détto Mi Sandruccl — il compito della prevenzione si configura non solo nell'ottener «vaccini del futuro» iJer noi che viviamo in una fascia privilegiata del mondo, ma soprattutto nel poter dispensare universalmente, anche, nel Terzo Mondo, i vaccini tradizionali di cui noi già beneficiamo. Vaccini nuovi — hanno detto E. Rossi di Berna e J.A. Bellanti di Washington — sono messi a punto, altri sono in fase sperimentale, altri allo studio (contro Pseudomonas, meningococco, H. influente, virus Epstein Barr, herpes-varlcella-zoster, rotavlrus, cltomegalovirus). L'era moderna è segnata dalle nuove tecniche di vaccini geneticamente attenuati. Con questa metodica — che sfrutta multiple mutazioni batteriche, temperatura-condizionate — si è' avviati, ad esemplo, ad un' vaccino-aerosol contro quel temibile «Pseudomonas aeruginosa» contro cui già efficacemente lottano le ureidopenlcilline, le moderne, cefalosporlne e i monobactami. La malnutrizione, specie se di grado avanzato —■ ha detto R. Burgio — è sempre sinonimo di depressione immunitaria. Il vaccino antiepatite B — ha detto W. T. London di Filadelfia — è sicuro ed efficace. Sui 4 miliardi e mezzo della popolazione mondiale, sono 250 milioni i cronici portatori del virus. Le metodiche di purificazione e inattivazione del vaccino garantiscono dall'eventuale rischio di Aids e di altri virus. Si è in attesa del «vaccino rlcombinante», che eviterà, tra l'altro, gli attuali costosi «chimpanzee safety tests». E' implicito — ha dichiarato M. Rizzerò — che la prevenzione vaccinica dell'epatite B garantirà anche dal rischio del «virus Delta». Per il vaccino dell'Aids — ha detto F. Aiuti — occorreranno «tempi lunghi». La situazione, in Italia, è segnata da una particolarmente alta percentuale di «sieropositivi», oltre che negli omosessuali, nei tossicodipendenti (con tendenza progressiva, nel tempo, constatata su campioni di popolazione a Roma e Milano tra l'Bl e 1*84). E' il progresso nella tutela della salute, dovuto alla biologia e alla, medicina — ha dichiarato A. Beretta Anguissola, presidente del Cnr, nella sua introduzione al tema «La prevenzione sanitaria in Europa e nei Paesi emergenti» — che positivamente condiziona lo sviluppo dell'uomo e della società. Ezio Minettt) m sa m I