L'oro degli antiquari di Angelo Dragone

l'oro degli antiquari Firenze ospita a Palazzo Strozzi la prestigiosa mostra-mercato internazionale l'oro degli antiquari Esposti diecimila pezzi di 115 mercanti d'arte - Bellini presenta anche una scultura di Tullio Lombardo (La Prudenza) - Pittura: la Madonna in trono col Bambino e S. Giovannino di Giorgio Vasari Tappeti turchi di grande valore portati dalla Cohen - Le ceramiche di Tanelli e quelle di Barberini DAL NOSTRO INVIATO FIRENZE — Con oltre diecimila pezzi esposti da 115 antiquari lungo un itinerario di poco meno di quattro chilometri, sino al 13 ottobre, Palazzo Strozzi torna ad accogliere la biennale Mostra mercato internazionale dell'Antiquariato, Inaugurata ieri mattina e giunta alla quattordicesima edizione. Nonostante l'attrazione esercitata da alcune analoghe iniziative straniere, Firenze continua giustamente a godere di una fama e di un prestigio che ne fanno, In assoluto, la più attesa delle manifestazioni antiquarie. Non sarebbero altrimenti qui certi stranieri come Finck tra i più famosi mercanti d'arte fiamminga che Inalbera oggi, quasi ad insegna del suo stand, il Bambino Gesti e S. Giovanni Battista, quasi un tenero idillio dipinto da Joos Van Cleve; né madame Boccara con 1 suoi arazzi principeschi, né Yves Mickaeloff noto per 1 suol tappeti favolosi. Le vie dell'arte sono tuttavia fra le meno prevedibili se, non lontano dall'antiquario che, come Bellini, può contare su una attività e una esperienza di intere generazioni, a Palazzo Strozzi espone un giovane di Lugano, Bruno Scardeoni, 43 anni, figlio di un falegname che continua ad alzarsi alle sette del mattino per curare personalmente la pulizia della bottega, anche se si è fatto ormai un nome come mercante di antica scultura lignea, dotato d'una pronunciata sensibilità che il visitatore avverte subito di fronte all'espressivo S. Giovanni Evangelista borgogno-renano, di fine Quattrocento, o al Compianto sul Cristo morto, fine del Quattrocento lombardo, forse di Alvise De' Donato (notizie 1491-1510), ma anche nel dipinto posto al centro del suo stand: il fondo oro del S. Pietro martire, in abito domeni cano, immagine di severa bellezza che dovette far parte di un trittico smembrato con i caratteri del senese Bartolo di Frcdl (notizie 1353-1410). Cosi Mario Bellini non esagera minimamente quando definisce «eccezionale» la scultura in legno pubblicata fin dal 1921 da Leo Planischig come La Prudenza di Tullio Lombardo (Venezia 14451532). -E' la più bella scultura che ho comprato negli ultimi vent'annU, confida, mentre passa a sottolinearne le qualità e gli elementi che la fanno -tutta bella-: dalla ghirlanda di capelli che ne incorniciano il volto alla patina dei secoli che ha reso anche più preziosi i toni della policromia. La pittura di ogni epoca, a Palazzo Strozzi, offre sempre un solidissimo filo conduttore: dai «fondi oro» al Novecento, compreso il Secondo Futurismo se i fratelli Miler di Lugano presentano opere di Ugo Pozzo e di Marisa MetdgatrdAFroms Mori, aeropltture di Ambrosi e di Cesare Andreonl e un ritratto di Italo Balbo, 11 Condottiero di Gerardo Dottori già esposto a Milano nel '31 e a Parigi nel "32. Tra i più noti trecentisti non mancano Piero Lorenzetti, Bernardo Daddi (P. Corsini, New York) e Agnolo Oaddl (Di Clemente, Firenze), ma altrettanto interessanti sono a volte anche opere di autori meno famosi ma di qualità come la tavola sagomata con la Vergine e il Bambino tra due Vescovi. Del Quattrocento si è già accennato e si potrà quindi passare al Cinquecento, soffermandoci intanto sulla Afadonna in trono col Bambino e S. Giovannino di Giorgio Vasari (Luzzcttl, Firenze) cosi armoniosamente costruita, o sull'animata Cacciata degli angeli ribelli riconosciuta del Lrd«ztgdqtidrttsnptFrcb(s Lanino (Casartelll, Torino) ricordando ancora 11 Ritratto di Piero di Cosimo dell'Allori «sposto dal Bacarelll (Firenze) che presenta anche un tassesco Angelica e Medoro già rimeditato in un più tardo contesto culturale, e l'Inquietante luminismo settentrionale di un Amore e psiche il cui autore resta da individuare. Con le composizioni di figura intrise delle caratterizzanti luci e ombre di inedita intensità — sensibile al magistero caravaggesco, ma in genere al nuovo spirito del tempo, come si nota anche nelle tele del Paslnellt e di Luca Ferrari da Reggio (Neri, Firenze) —11 Seicento vide anche l'affermarsi del pittori di battaglie come il Borgognone (Codognato, Firenze) e 11 crescente interesse per la natu¬ ra morta. Vi si illustrarono, com'è noto — e a Palazzo Strozzi si torna a vederlo molto bene — numerosi pittori Italiani e stranieri. Dal Recco (De Filippo, Castellammare di Stabia ed altri) al Barbieri (Esperla, Londra) e ai napoletani Asclone (Splller, Roma) e Luca Forte che si trova anche da Paolo Sapori (Spoleto) accanto a del fiamminghi, veri maestri in questo genere di composizione, come può notarsi nello stand di Art Gallery (Ginevra) o di De Jonckheere (Bruxelles-Parigi) ed ancora col Ruoppolo (Frasclone e Vecchi, entrambi di Firenze) senza contare alcuni bellissimi anonimi (La Pauline, Modella). Generalmente a Palazzo Strozzi non si ha l'attribuzlo ne facile come conferma 11 ri¬ tratto della seconda moglie di P.P. Rubens (Botticelll Antichità, Firenze) non firmato, ma tra 1 dipinti più affascinanti della rassegna, che figura in catalogo come opera di «scuola fiamminga» anche se autorevolmente attribuito al Maestro fiammingo e proveniente da una prestigiosa collezione privata delle sue opere. Quanto alla pittura straniera, dall'arioso Paesaggio con ninfe e satiri di Paul Brìi si può giungere al toccante Ritratto della moglie di David Teniers il Giovane (16101690) proposto da Giorgio Colombari (Torino) non senza passare dal Censimento di Betlemme, altra favola pittorica di P. Brueghel il Giovane appartenuta ad uno scablno della città di Ostenda, Giovanni De C. morto nel 1764 dopo esser stato capitano di vascello al servizio della Compagnia delle Indie Orientali, per cogliere su altri versanti culturali 11 neoclassicismo di un Apollo con Vestale, attribuito a Gerard Francois-Pascal Simon, o dell' Ulisse e Nausicaa dato a Barry James (La Chimera, Roma). La mostra di Palazzo Strozzi non si esaurisce ovviamente nella sola pittura, ma come ogni rassegna di antiquariato fa largo posto al mobile e all'arredamento in genere, dal gioielli alla oggettistica. Semmai può notarsi come a Firenze accanto all'espositore in cui sembrano rivivere gli spiriti più versatili — caso emblematico quello della Longarl che, dedicatasi da pioniere air-alta epoca» si occupa di avori e di codici miniati, di fondi oro e di bronzetti rinascimentali e di seicenteschi mappamondi, puntando soprattutto sulla qualità e la splendida conservazione — si stia sviluppando una serie di presenze specializzate. Abbiamo intanto anche quest'anno la Cohen (Torino) con tappeti rari ed importanti per qualità e conservazione, dai turchi Kolya e Yatak allo Saruk splendido per 11 mazzo di fiori centrale che diviene albero della vita. Vi sono poi le ceramiche di Paolo Tanelli di Milano (accanto ad una favolosa alcova rinascimentale), quelle di Barberini (Terni) e di altri ancora mentre la grafica si è da tempo radicata nelle incl sioni più rare e di qualità offerte dall'Arte Antica (Tori no) con disegni e stampe orientali. Per 11 disegno è no tevole il ritorno delle Galdy Gallerles di New York scese in campo con 160 fogli di cui 100 italiani, cominciando dal la Testo di S. Matteo di An drea Solarlo tratto dalla Cena leonardesca. Non meno rilevante é la presenza della Olili (Milano) con splendide pagine, dal Volterrano al Ba toni che affianca ad una in tera raccolta di disegni Ioni bardi. Angelo Dragone Firenze. Due opere esposte: Il censimento di Bcthlccm, di Pietro Rrucghcl il Giovane (a sin.), e Ritratto della seconda moglie di Rubens, olio su tela di Scuola fiamminga